Null Scuola napoletana del XVII secolo. Seguendo i modelli di JOSÉ DE RIBERA (Já…
Descrizione

Scuola napoletana del XVII secolo. Seguendo i modelli di JOSÉ DE RIBERA (Játiva, 1591-Napoli, 1652). "La vista". Olio su tela. Ricolorata nel XIX secolo. Presenta ridipinture. Misure: 110,5 x 88,5 cm; 126,5 x 104 cm (cornice). Nella scuola napoletana, l'influenza di José Ribera fu notevole. Il suo naturalismo veemente e vigoroso, filtrato da influenze fiamminghe, pulsa fortemente nella pittura napoletana contemporanea al pittore sivigliano. Qui abbiamo un chiaro esempio di questa influenza. L'autore ha riprodotto fedelmente il quadro "La veduta" che Ribera dipinse durante il suo soggiorno a Roma (ora al Museo Franz Mayer). Faceva parte di una serie sui cinque sensi. In questa versione, la duplice ascendenza di Ribera e Caravaggio è visibile nella luce violenta e tenebrosa che irrompe in modo obliquo. Va inoltre notato che Ribera si allontana dalla complessità iconografica delle visioni dei Cinque Sensi prodotte nei Paesi Bassi, sulla falsariga di Brueghel. L'artista valenciano, che riprende la presente versione, si concentra su un personaggio tratto dalla vita quotidiana. L'uomo tiene in mano un cannocchiale che gli permette di contemplare l'universo attraverso la finestra. Occhiali e uno specchio completano la rappresentazione della vista. La figura è collocata in un interno e riceve il forte impatto della luce sulla testa e sulle mani, mentre il corpo è cesellato in ogni dettaglio. I toni scuri sono utilizzati per concentrare l'attenzione dello spettatore sul volto, carico di intensità emotiva.

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Scuola napoletana del XVII secolo. Seguendo i modelli di JOSÉ DE RIBERA (Játiva, 1591-Napoli, 1652). "La vista". Olio su tela. Ricolorata nel XIX secolo. Presenta ridipinture. Misure: 110,5 x 88,5 cm; 126,5 x 104 cm (cornice). Nella scuola napoletana, l'influenza di José Ribera fu notevole. Il suo naturalismo veemente e vigoroso, filtrato da influenze fiamminghe, pulsa fortemente nella pittura napoletana contemporanea al pittore sivigliano. Qui abbiamo un chiaro esempio di questa influenza. L'autore ha riprodotto fedelmente il quadro "La veduta" che Ribera dipinse durante il suo soggiorno a Roma (ora al Museo Franz Mayer). Faceva parte di una serie sui cinque sensi. In questa versione, la duplice ascendenza di Ribera e Caravaggio è visibile nella luce violenta e tenebrosa che irrompe in modo obliquo. Va inoltre notato che Ribera si allontana dalla complessità iconografica delle visioni dei Cinque Sensi prodotte nei Paesi Bassi, sulla falsariga di Brueghel. L'artista valenciano, che riprende la presente versione, si concentra su un personaggio tratto dalla vita quotidiana. L'uomo tiene in mano un cannocchiale che gli permette di contemplare l'universo attraverso la finestra. Occhiali e uno specchio completano la rappresentazione della vista. La figura è collocata in un interno e riceve il forte impatto della luce sulla testa e sulle mani, mentre il corpo è cesellato in ogni dettaglio. I toni scuri sono utilizzati per concentrare l'attenzione dello spettatore sul volto, carico di intensità emotiva.

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