Null Attribuito a JUAN DE SEVILLA ROMERO (Granada, 1643-1695).

Vergine con Bamb…
Descrizione

Attribuito a JUAN DE SEVILLA ROMERO (Granada, 1643-1695). Vergine con Bambino e San Giovanni. Olio su tela. Rilegato Presenta restauri. Misure: 68,5 x 49 cm. La tenera scena religiosa formata dalla Vergine, dal Bambino e da San Giovanni Battista è avvolta da un nero sepolcrale. Dal corpo nudo di Gesù sembra emergere una luce interiore, che si riflette nei toni biancastri della carne che rafforzano la purezza del suo essere. Anche la pelle della Vergine condivide questo candore di porcellana, fatta eccezione per il debole bagliore delle sue guance. Sta per coprire il bambino con una morbida garza, per avvolgerlo nei suoi sogni. Lo studiato contrasto cromatico che modella figure e atmosfera, così come l'assenza di qualsiasi elemento superfluo e l'eccellenza delle qualità ci collocano nella tradizione fiorentina del periodo barocco. La tenerezza del gesto tra la Vergine e il Bambino, i tratti delicati del volto della Giovane Maria e la rotondità delle forme infantili del Bambino ricordano molto l'opera di Juan de Sevilla. In particolare, la Vergine e il Bambino raffigurati in Riposo durante la fuga in Egitto, che si trova nella collezione del Museo di Belle Arti di Budapest. Juan de Sevilla Romero si formò dapprima con Francisco Alonso Argüello, poi con Pedro de Moya e, dal 1660, con Alonso Cano. L'influenza del suo maestro e delle incisioni fiamminghe, in particolare di Rubens, sono le caratteristiche fondamentali della sua pittura. A partire dal 1674 ricevette numerose commissioni per diverse chiese e conventi della sua città, come le due tele nella sacrestia del convento di San Jerónimo (in situ), San Pantaleón per San Felipe Neri (Museo di Belle Arti di Granada), Trionfo dell'Eucaristia per le monache agostiniane (in situ) e I Discepoli di Emmaus nell'Ospedale del Refugio e nel convento di San Antón a Granada, tra gli altri. Lavorò anche a Cordova e a Siviglia, dove collaborò alle decorazioni a tempera per le celebrazioni del Corpus Domini. Tra le altre opere dell'artista ricordiamo La Sacra Famiglia (Museo de la Pasión, Valladolid), la Pietà (Cattedrale di Siviglia), i Babbi Natale (Museo Nazionale di Poznan, Polonia) e Presentazione della Vergine al Tempio e Il ricco Epulone e il povero Lazzaro (Prado, il primo proveniente dalle collezioni reali e il secondo acquisito nel 1928).

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Attribuito a JUAN DE SEVILLA ROMERO (Granada, 1643-1695). Vergine con Bambino e San Giovanni. Olio su tela. Rilegato Presenta restauri. Misure: 68,5 x 49 cm. La tenera scena religiosa formata dalla Vergine, dal Bambino e da San Giovanni Battista è avvolta da un nero sepolcrale. Dal corpo nudo di Gesù sembra emergere una luce interiore, che si riflette nei toni biancastri della carne che rafforzano la purezza del suo essere. Anche la pelle della Vergine condivide questo candore di porcellana, fatta eccezione per il debole bagliore delle sue guance. Sta per coprire il bambino con una morbida garza, per avvolgerlo nei suoi sogni. Lo studiato contrasto cromatico che modella figure e atmosfera, così come l'assenza di qualsiasi elemento superfluo e l'eccellenza delle qualità ci collocano nella tradizione fiorentina del periodo barocco. La tenerezza del gesto tra la Vergine e il Bambino, i tratti delicati del volto della Giovane Maria e la rotondità delle forme infantili del Bambino ricordano molto l'opera di Juan de Sevilla. In particolare, la Vergine e il Bambino raffigurati in Riposo durante la fuga in Egitto, che si trova nella collezione del Museo di Belle Arti di Budapest. Juan de Sevilla Romero si formò dapprima con Francisco Alonso Argüello, poi con Pedro de Moya e, dal 1660, con Alonso Cano. L'influenza del suo maestro e delle incisioni fiamminghe, in particolare di Rubens, sono le caratteristiche fondamentali della sua pittura. A partire dal 1674 ricevette numerose commissioni per diverse chiese e conventi della sua città, come le due tele nella sacrestia del convento di San Jerónimo (in situ), San Pantaleón per San Felipe Neri (Museo di Belle Arti di Granada), Trionfo dell'Eucaristia per le monache agostiniane (in situ) e I Discepoli di Emmaus nell'Ospedale del Refugio e nel convento di San Antón a Granada, tra gli altri. Lavorò anche a Cordova e a Siviglia, dove collaborò alle decorazioni a tempera per le celebrazioni del Corpus Domini. Tra le altre opere dell'artista ricordiamo La Sacra Famiglia (Museo de la Pasión, Valladolid), la Pietà (Cattedrale di Siviglia), i Babbi Natale (Museo Nazionale di Poznan, Polonia) e Presentazione della Vergine al Tempio e Il ricco Epulone e il povero Lazzaro (Prado, il primo proveniente dalle collezioni reali e il secondo acquisito nel 1928).

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