Null EMILIO GRAU SALA (Barcellona, 1911 - Parigi, 1975).

"La reússite". Barcell…
Descrizione

EMILIO GRAU SALA (Barcellona, 1911 - Parigi, 1975). "La reússite". Barcellona, 1964. Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. Firmato, datato e titolato sul retro. Misure: 60 x 73 cm. Il titolo di questo dipinto si riferisce alla fortuna che la cartomante legge nelle carte che lancia alla giovane donna seduta di fronte a lei. La cartomante, vestita di nero e con una sciarpa di pizzo, ci appare come una donna bella ed enigmatica. In quest'opera, la singolare colorazione di Grau Sala si esprime in tutta la sua essenza, con la sua personalissima reinterpretazione della tavolozza fauve. Intreccia motivi astratti, texture contrastanti, contorni finemente tracciati per definire i volti delicati? Bilancia sapientemente toni freddi e caldi, privilegiando un risultato luminoso, decorativo e anticlassico. Grau Sala ha studiato alla Scuola di Belle Arti di Barcellona, un apprendistato che ha affiancato a una formazione essenzialmente autodidatta. Nel 1930 tiene la sua prima mostra alla galleria Badriñas di Barcellona. Allo scoppio della guerra civile si trasferisce a Parigi e nello stesso anno, il 1936, vince il primo Premio Carnegie. Nei venticinque anni di permanenza nella capitale francese, conosce da vicino le avanguardie, anche se opta sempre per una figurazione colorista, derivata dall'impressionismo e dal fauvismo. Infatti, divenne presto noto a Parigi come un successore dello spirito e dei valori impressionisti, direttamente collegato a Bonnard e Vuillard. Il successo del suo stile portò Grau Sala a dedicarsi anche alla grafica e alla scenografia. La grazia e la finezza dei suoi personaggi, la vivacità dei colori e l'atmosfera elegante degli ambienti che catturava gli fecero ottenere grandi successi e riconoscimenti in tutto il mondo. Ha tenuto diverse mostre personali, principalmente a Barcellona e Parigi, ma anche in città come New York, Tolosa, Londra e Los Angeles. Nel 1963 torna a Barcellona, quando la stagnante figurazione della Spagna franchista comincia a essere messa in discussione da Oteiza, Chillida, Tàpies e dal collettivo "El Paso". Tuttavia, egli rimase fedele al suo stile e fino alla sua morte, nel 1975, lavorò all'interno di una linea personale, incentrata sui suoi temi preferiti, figure femminili, interni e paesaggi, in un contesto temporale vagamente classico e nostalgico del XIX secolo. Dopo la sua morte, e per oltre un decennio, Grau Sala è stato messo in ombra dalle molteplici novità che stavano emergendo nella Spagna democratica, ma a partire dagli anni Novanta il nuovo boom del collezionismo di medio livello ha rilanciato Grau Sala, inteso come interprete dell'impressionismo in chiave spagnola. Opere di Emilio Grau Sala sono conservate presso il Museo Nazionale d'Arte della Catalogna, il Museo d'Arte Contemporanea Esteban Vicente e l'Istituto d'Arte e Cultura Contemporanea Óscar Domínguez.

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EMILIO GRAU SALA (Barcellona, 1911 - Parigi, 1975). "La reússite". Barcellona, 1964. Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. Firmato, datato e titolato sul retro. Misure: 60 x 73 cm. Il titolo di questo dipinto si riferisce alla fortuna che la cartomante legge nelle carte che lancia alla giovane donna seduta di fronte a lei. La cartomante, vestita di nero e con una sciarpa di pizzo, ci appare come una donna bella ed enigmatica. In quest'opera, la singolare colorazione di Grau Sala si esprime in tutta la sua essenza, con la sua personalissima reinterpretazione della tavolozza fauve. Intreccia motivi astratti, texture contrastanti, contorni finemente tracciati per definire i volti delicati? Bilancia sapientemente toni freddi e caldi, privilegiando un risultato luminoso, decorativo e anticlassico. Grau Sala ha studiato alla Scuola di Belle Arti di Barcellona, un apprendistato che ha affiancato a una formazione essenzialmente autodidatta. Nel 1930 tiene la sua prima mostra alla galleria Badriñas di Barcellona. Allo scoppio della guerra civile si trasferisce a Parigi e nello stesso anno, il 1936, vince il primo Premio Carnegie. Nei venticinque anni di permanenza nella capitale francese, conosce da vicino le avanguardie, anche se opta sempre per una figurazione colorista, derivata dall'impressionismo e dal fauvismo. Infatti, divenne presto noto a Parigi come un successore dello spirito e dei valori impressionisti, direttamente collegato a Bonnard e Vuillard. Il successo del suo stile portò Grau Sala a dedicarsi anche alla grafica e alla scenografia. La grazia e la finezza dei suoi personaggi, la vivacità dei colori e l'atmosfera elegante degli ambienti che catturava gli fecero ottenere grandi successi e riconoscimenti in tutto il mondo. Ha tenuto diverse mostre personali, principalmente a Barcellona e Parigi, ma anche in città come New York, Tolosa, Londra e Los Angeles. Nel 1963 torna a Barcellona, quando la stagnante figurazione della Spagna franchista comincia a essere messa in discussione da Oteiza, Chillida, Tàpies e dal collettivo "El Paso". Tuttavia, egli rimase fedele al suo stile e fino alla sua morte, nel 1975, lavorò all'interno di una linea personale, incentrata sui suoi temi preferiti, figure femminili, interni e paesaggi, in un contesto temporale vagamente classico e nostalgico del XIX secolo. Dopo la sua morte, e per oltre un decennio, Grau Sala è stato messo in ombra dalle molteplici novità che stavano emergendo nella Spagna democratica, ma a partire dagli anni Novanta il nuovo boom del collezionismo di medio livello ha rilanciato Grau Sala, inteso come interprete dell'impressionismo in chiave spagnola. Opere di Emilio Grau Sala sono conservate presso il Museo Nazionale d'Arte della Catalogna, il Museo d'Arte Contemporanea Esteban Vicente e l'Istituto d'Arte e Cultura Contemporanea Óscar Domínguez.

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