Null JOSE MARIA SICILIA (Madrid, 1954).

"El instante", 2013. 

Inchiostro su ca…
Descrizione

JOSE MARIA SICILIA (Madrid, 1954). "El instante", 2013. Inchiostro su carta giapponese. Allegato certificato di autenticità firmato dall'artista. Firmato con iniziali e datato in basso a destra. Misure: 210 x 151 cm; 224 x 163,5 x 163,5 x 5,5 cm (cornice). Il Museo Reina Sofia di Madrid conserva nella sua collezione un trittico intitolato "L'istante", realizzato solo un anno prima del presente dipinto. L'uso dello stesso titolo rivela l'interesse di Sicilia per il tempo, la sua fugacità e la variabilità nel comprenderlo e nell'abitarlo. È questo concetto che Sicilia trasforma in una poesia visiva, apparentemente casuale e arbitraria, ma consolidata da regole rigide, talvolta impercettibili all'occhio umano. Il movimento avviene in questa immagine seguendo una molteplicità di forme e colori che sono sospesi in un'immensità bianca. Infatti, riprendendo le parole che l'artista stesso ha dedicato al trittico del Museo Reina Sofia, possiamo comprendere questo paesaggio lirico proposto dall'artista; "Quest'opera è composta da traduzioni di canti di uccelli attraverso programmi informatici. Il canto degli uccelli è l'istante, un luogo da cui nessuno torna, dove non c'è passato né futuro. Questo istante è una pienezza in cui sappiamo di esistere, ci nutre e ci mangia allo stesso tempo. L'istante è toccare nel tempo ciò che non è tempo". Sicilia inizia i suoi studi alla Scuola di Belle Arti di Madrid, anche se nel 1980 li abbandona per trasferirsi a Parigi. Due anni dopo presenterà la sua prima mostra personale, in uno stile in linea con il neo-espressionismo allora di moda in Europa. Successivamente, sono i vari oggetti del mondo quotidiano a diventare protagonisti delle sue opere. Aspirapolvere, ferri da stiro, forbici, secchi, ecc. saranno al centro di un nuovo linguaggio in cui Sicilia darà una maggiore e progressiva importanza al trattamento delle texture. Il suo lavoro è organizzato in serie su nature morte, paesaggi e, le più note, sui quartieri Bastille e Aligre, dove lui stesso vive e lavora. È a metà degli anni Ottanta che il suo lavoro raggiunge una grande proiezione nazionale e internazionale. Nel 1986 presenta alla Blum Helman Gallery di New York un gruppo di opere che mostrano una forte purificazione dello stile precedente, verso una pittura astratta in cui elimina progressivamente ogni riferimento formale. Questo nuovo stile si riflette nelle serie "Tulipani" e "Fiori". Negli anni Novanta questa estetica riduzionista interesserà la gamma cromatica, lasciando le forme suggerite dal riflesso della luce sulla superficie. Un nuovo trattamento materico di sottile risonanza poetica, basato su cere che lasciano trasparire leggermente i temi floreali, riporta il colore in un'opera già pienamente consacrata. José María Sicilia è stata insignita del Premio Nazionale di Arti Plastiche (1989) ed è rappresentata al Museo Reina Sofía di Madrid, al MOMA e al Guggenheim di New York e al CAPC di Bordeaux, oltre che in molti altri centri.

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JOSE MARIA SICILIA (Madrid, 1954). "El instante", 2013. Inchiostro su carta giapponese. Allegato certificato di autenticità firmato dall'artista. Firmato con iniziali e datato in basso a destra. Misure: 210 x 151 cm; 224 x 163,5 x 163,5 x 5,5 cm (cornice). Il Museo Reina Sofia di Madrid conserva nella sua collezione un trittico intitolato "L'istante", realizzato solo un anno prima del presente dipinto. L'uso dello stesso titolo rivela l'interesse di Sicilia per il tempo, la sua fugacità e la variabilità nel comprenderlo e nell'abitarlo. È questo concetto che Sicilia trasforma in una poesia visiva, apparentemente casuale e arbitraria, ma consolidata da regole rigide, talvolta impercettibili all'occhio umano. Il movimento avviene in questa immagine seguendo una molteplicità di forme e colori che sono sospesi in un'immensità bianca. Infatti, riprendendo le parole che l'artista stesso ha dedicato al trittico del Museo Reina Sofia, possiamo comprendere questo paesaggio lirico proposto dall'artista; "Quest'opera è composta da traduzioni di canti di uccelli attraverso programmi informatici. Il canto degli uccelli è l'istante, un luogo da cui nessuno torna, dove non c'è passato né futuro. Questo istante è una pienezza in cui sappiamo di esistere, ci nutre e ci mangia allo stesso tempo. L'istante è toccare nel tempo ciò che non è tempo". Sicilia inizia i suoi studi alla Scuola di Belle Arti di Madrid, anche se nel 1980 li abbandona per trasferirsi a Parigi. Due anni dopo presenterà la sua prima mostra personale, in uno stile in linea con il neo-espressionismo allora di moda in Europa. Successivamente, sono i vari oggetti del mondo quotidiano a diventare protagonisti delle sue opere. Aspirapolvere, ferri da stiro, forbici, secchi, ecc. saranno al centro di un nuovo linguaggio in cui Sicilia darà una maggiore e progressiva importanza al trattamento delle texture. Il suo lavoro è organizzato in serie su nature morte, paesaggi e, le più note, sui quartieri Bastille e Aligre, dove lui stesso vive e lavora. È a metà degli anni Ottanta che il suo lavoro raggiunge una grande proiezione nazionale e internazionale. Nel 1986 presenta alla Blum Helman Gallery di New York un gruppo di opere che mostrano una forte purificazione dello stile precedente, verso una pittura astratta in cui elimina progressivamente ogni riferimento formale. Questo nuovo stile si riflette nelle serie "Tulipani" e "Fiori". Negli anni Novanta questa estetica riduzionista interesserà la gamma cromatica, lasciando le forme suggerite dal riflesso della luce sulla superficie. Un nuovo trattamento materico di sottile risonanza poetica, basato su cere che lasciano trasparire leggermente i temi floreali, riporta il colore in un'opera già pienamente consacrata. José María Sicilia è stata insignita del Premio Nazionale di Arti Plastiche (1989) ed è rappresentata al Museo Reina Sofía di Madrid, al MOMA e al Guggenheim di New York e al CAPC di Bordeaux, oltre che in molti altri centri.

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