Null Set di tre pergamene magiche etiopi amharas

Pigmenti policromi su pergamen…
Descrizione

Set di tre pergamene magiche etiopi amharas Pigmenti policromi su pergamena Etiopia, XIX secolo Questi rotoli terapeutici dovevano allontanare le malattie. Una volta recitate, le preghiere dovevano allontanare la malattia, spesso rappresentata al centro del rotolo da un'immagine figurativa. Una di queste è ornata da un santo che combatte un demone o da una croce. Sono allegate due pagine di un manoscritto ge'ez decorato con varie scene cristiane (santi, Vergine incoronata, arcangelo e martiri).

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Set di tre pergamene magiche etiopi amharas Pigmenti policromi su pergamena Etiopia, XIX secolo Questi rotoli terapeutici dovevano allontanare le malattie. Una volta recitate, le preghiere dovevano allontanare la malattia, spesso rappresentata al centro del rotolo da un'immagine figurativa. Una di queste è ornata da un santo che combatte un demone o da una croce. Sono allegate due pagine di un manoscritto ge'ez decorato con varie scene cristiane (santi, Vergine incoronata, arcangelo e martiri).

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Raffigurazione di un cavaliere santo, probabilmente San Giorgio, circondato da altre cinque figure. Il regno cristiano d'Etiopia ereditò l'antico regno di Aksum, le cui élite si erano convertite al cristianesimo nel IV secolo. Questo San Giorgio è circondato da altre figure bibliche, tutte rappresentate frontalmente, con un impatto positivo, a differenza delle figure raffigurate di profilo nella tradizione della pittura sacra etiope, che si distingue per alcune singolarità, in particolare per le sue virtù magiche e terapeutiche. Tali dipinti ornavano le pareti delle chiese rotonde etiopiche. San Giorgio, spesso dipinto sulla sua cavalcatura mentre uccide il drago, è il santo patrono della chiesa cristiana in Etiopia. Trasmettendo valori maschili, protettivi e guerrieri, era generalmente dipinto sulla parete esterna occidentale del santuario a forma di cubo chiamato Mäqdäs, dove siedono gli uomini durante le funzioni. Si notano qui i resti di antichi e pregiati pigmenti originali, il blu ottenuto dallo smalto (silicato di potassio) e il minio per l'arancione, pigmenti importati e utilizzati in Europa fin dal Rinascimento, ricordando gli antichissimi scambi tra l'Etiopia e l'Europa fin dalla prima ambasciata inviata dal re Dawit I a Venezia il 16 luglio 1402 per riportare materiale religioso e in particolare pigmenti. Etiopia, fine del XVIII o XIX secolo. Dipinto su tela, rimontato su tela e montato su barella, usura visibile, parti mancanti e restauri, pigmenti antichi 130 x 81 cm Provenienza : Collezione Jean Roudillon.