Null 2003. LIBRO: (BIBLIOFILIA). VALENTIN, BASILII: EL AZOTH. Madrid: Gisa edici…
Descrizione

2003. LIBRO: (BIBLIOFILIA). VALENTIN, BASILII: EL AZOTH. Madrid: Gisa ediciones, 2003. Folio minore. 55 p. + 10 incisioni disegnate da Perelló e stampate da Pierre Gautier. In brossura, presentato in una copertina di tela di hessian e in una custodia di cartone. Edizione numerata di 125 copie, su un totale di 150.

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2003. LIBRO: (BIBLIOFILIA). VALENTIN, BASILII: EL AZOTH. Madrid: Gisa ediciones, 2003. Folio minore. 55 p. + 10 incisioni disegnate da Perelló e stampate da Pierre Gautier. In brossura, presentato in una copertina di tela di hessian e in una custodia di cartone. Edizione numerata di 125 copie, su un totale di 150.

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Coppia di poltrone; attribuite a VALENTINO (Astragal, Italia, 1829-, Venezia, 1902); Venezia, 1880 circa. Noce e pelle parzialmente dorata. Presentano stoppa all'interno. La pelle originale è stata conservata e una delle modanature del montante anteriore è mancante. Misure: 78 x 57 x 57 cm (x2). Coppia di poltrone in legno di noce modellato e intagliato. Entrambe hanno lo stesso disegno dello schienale curvo traforato, decorato con animali fantastici appoggiati l'uno sull'altro. La parte superiore dello schienale è decorata in alto rilievo con una maschera. Le gambe sono a balaustro e presentano dettagli vegetali sulle ginocchia. Lo stile di questa coppia di sedie ricorda molto le opere di Valentino Besarel, infatti nel libro "Valentino Panciera Besarel (1829-1902) Storia e arte di una bottega d'intaglio in Veneto" si può vedere un frontale di camino molto simile realizzato in marmo. "Besarel" è un soprannome di origine popolare utilizzato per distinguere la famiglia dell'artista da altre stirpi omonime, ma è arrivato a dominare anche il cognome, al punto che anche nel mondo artistico è conosciuto semplicemente come "Valentino Besarel". L'ultima rappresentante dei "Besarel" Panciera fu la figlia di Valentino, Caterina, morta nel 1947. La famiglia Besarel si occupava di scultura lignea da generazioni: il bisnonno Valentino (1747-1811), allievo di Giampaolo Gamba "Zampòl" e discepolo del maestro Andrea Brustolon, il nonno Giovanni (1778-1842) e anche il padre Giovanni Battista (1801-1873) erano stati intagliatori; quest'ultimo aveva raggiunto una certa notorietà locale lasciando opere in diverse chiese dello Zoldano. Valentino ricevette la sua prima formazione nella bottega paterna, a cui si aggiunse, all'inizio degli anni Quaranta del XIX secolo, la scuola del disegnatore bellunese Antonio. La svolta avviene con l'incontro con Giuseppe Segusini, che lo vede all'opera mentre, seguendo il padre, decora la chiesa arcidiaconale di Agordo. Grazie all'architetto feltrino poté frequentare l'Accademia di Venezia dal 1853 al 1855, pur non riuscendo a completare gli studi. Le sue prime opere indipendenti, sempre su commissione di Segusini, sono i Santi Pietro e Paolo per l'altare maggiore della chiesa parrocchiale di Tiser e i Quattro Evangelisti per il duomo di Belluno (1855-1856). Besarel lavorò a lungo in patria, finché negli anni Sessanta si trasferì a Venezia, dove ricevette grandi onori e fama europea, al punto da diventare fornitore ufficiale delle principali monarchie del continente. Nemmeno l'invalidità subita con la perdita di quattro dita riuscì a interrompere l'attività di Valentino. Hanno stoppa all'interno. La pelle originale è conservata e manca una delle modanature dei montanti anteriori.