LA PÉRUSE (Jean de). Le opere. Avec quelques autres diverses Poësies de Cl. Bine…
Descrizione

LA PÉRUSE (Jean de).

Le opere. Avec quelques autres diverses Poësies de Cl. Binet. Lione, Benoist Rigaud, 1577. 2 parti in un volume in-16, pergamena morbida coeva. Rarissima seconda edizione delle opere di questo poeta di Angoulême, membro di breve durata della Pléiade, morto all'età di 25 anni. Si tratta di una ristampa dell'edizione pubblicata a Parigi nel 1573 da Claude Binet. Jean Bastier de La Péruse appare come una stella cadente nella costellazione di poeti che gravitano intorno a Ronsard. Nato nella regione di Angoulême intorno al 1529-1530, si recò giovanissimo a Parigi per studiare e nel 1553 entrò nella cerchia di Ronsard. Poi, nel 1554, si recò a Poitiers, dove conobbe Jean-Antoine de Baïf, Jacques Tahureau e Guillaume Bouchet, con i quali strinse una stretta amicizia. Fu lì che la sua fulminea ascesa alla fama si concluse, quando morì di malattia negli ultimi mesi dell'anno. La perdita di questo poeta fu immensa, come suggerisce questo epitaffio scritto da Ronsard: Cours donc eschevelée, & dis que La Péruse / Est mort, & qu'auiourd'huy / Le second ornement de la Tragique Muse / Est mort avec luy (ff. 85v°-86). L'edizione è divisa in due parti. La prima contiene i cinque atti della Médée - una delle prime tragedie classiche francesi insieme al Cléopâtre di Jodelle - seguiti da una cinquantina di poesie di La Péruse: tra tutte queste odi, chansons, sonetti, mignardises, elegie o étrennes, c'è l'Ode à un vieux blasonneur, un sonetto a Ronsard, principe dei poeti francesi, altri a Muret, Tahureau ecc, i brani À la Francine de De Baïf e su J. Tahureau e la sua Admirée, ecc. C'è anche un'ode di Jean Boiceau de La Borderie a La Péruse, in fuga da Poytiers a causa della peste, in cui quest'ultimo esorta l'amico a rassicurarlo con la sua dolce poesia e a domare le sue tragiche Hidres. Questa parte si conclude con la Pitoyable histoire du prince de Albanie, infortuné d'Amour, in prosa. La seconda parte, a paginazione continua, è occupata dalle Diverses poésies de Claude Binet, poesie ricche di reminiscenze ronsardiane: due di esse trattano di piaceri agresti, intitolate Le Chant forestier ou le chasseur, un brano bucolico di nove pagine dedicato ad Amadis Jamyn, e La Gaieté du printemps, agli amici, invitandoli nei campi. Bella copia in pergamena coeva. Firma a inchiostro Nuper Leo sul frontespizio, ritenuta quella di Pierre Noël de La Houssaye (1895-1966), letterato di Blois. Macchie all'inizio e alla fine del volume. Piccola macchia sul dorso. Baudrier, t. III, p. 337. - J. P. Barbier-Mueller, II-1 n°91, III n°70 e IV-1 n°41. - Viollet-le-Duc, I, pp. 206-207. - Diane Barbier-Mueller, Inventaire..., n°81 e 427.

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