Null [AFFARE DREYFUS]
Accuso...! Lettera al Presidente della Repubblica. Parigi,…
Descrizione

[AFFARE DREYFUS] Accuso...! Lettera al Presidente della Repubblica. Parigi, L'Aurore, giovedì 13 gennaio 1898. Edizione originale della famosa lettera-manifesto di Émile Zola indirizzata al Presidente della Repubblica Félix Faure. 2 pagine. Pieghe, ossidazione, piccoli strappi con danni ad alcune lettere, tracce di riparazioni con nastro adesivo. Parole chiave : judaica, jew, jewish, hebrew, rabbis, jewish, torah, hebrew, hebraica, judaismo, sinagoga, sionismo, pessach, pessach, haggada, haggadah, hagadah, passover, menora, menorah, hannuka, hannuca, hannucca, hanouccah, torah, juden, israélite, Israël, antisemitismo, antisemitismo, dreyfus, meguila, sepharade, sefarad, ketouba

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[AFFARE DREYFUS] Accuso...! Lettera al Presidente della Repubblica. Parigi, L'Aurore, giovedì 13 gennaio 1898. Edizione originale della famosa lettera-manifesto di Émile Zola indirizzata al Presidente della Repubblica Félix Faure. 2 pagine. Pieghe, ossidazione, piccoli strappi con danni ad alcune lettere, tracce di riparazioni con nastro adesivo. Parole chiave : judaica, jew, jewish, hebrew, rabbis, jewish, torah, hebrew, hebraica, judaismo, sinagoga, sionismo, pessach, pessach, haggada, haggadah, hagadah, passover, menora, menorah, hannuka, hannuca, hannucca, hanouccah, torah, juden, israélite, Israël, antisemitismo, antisemitismo, dreyfus, meguila, sepharade, sefarad, ketouba

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Affare DREYFUS. Louis ANDRÉ (1838-1913) generale, fu ministro della Guerra. Insieme di lettere e documenti. P.A.S. come ministro della Guerra (ottobre 1902, 2 pagine e mezzo in-fol.), minuta del progetto di legge per il reintegro del tenente colonnello Picquart nell'esercito. - Minuta di un L.A.S., 4 dicembre 1901 (a margine di un ritaglio di giornale) relativa al processo di Rennes. - Bozza di 2 L.A. al Ministro della Guerra (Eugène Étienne), 20 e 27 luglio 1906 (2p in fol.) che rievoca lo straziante martirio subito da Dreyfus quando fu degradato e chiede l'organizzazione di una cerimonia riparatrice; chiede che venga comunicato il fascicolo compilato dal comandante Targe (in allegato la L.S. in risposta di Eug. Étienne che rifiuta di rilasciare il dossier, e una L.A.S. di Antoine Targe ad André, in cui gli dice che la missione che gli aveva affidato sull'affare Dreyfus sarebbe rimasta l'onore della sua carriera militare. - Manoscritto autografo (4p in-8) in cui André protesta contro il pensionamento di Dreyfus, ricorda "l'orribile tortura della degradazione militare, seguita come conforto dai quattro anni che sai che ha trascorso sull'Isola del Diavolo"; la sua riabilitazione non è stata accompagnata da una promozione commisurata alle privazioni subite, In allegato: - 4 L.A.S. indirizzate al generale André da Alph. Duvernoy, Alain Targe e il generale Macé (2 del 1898, sull'incarcerazione del colonnello Picquart e sulla posizione minacciata del ministro Brisson); - 8 ritagli di giornale sull'affare Dreyfus, alcuni annotati dal generale André; - opuscolo di Esterhazy, Ma déposition devant le Consul de France à Londres (Aux bureaux du Siècle 1901); - minuta di una lettera non identificata a V. Duruy sull'affare Dreyfus.

Caso DREYFUS. Georges PICQUART (1854-1914). Manoscritto autografo (minuta), Petizione indirizzata a M. le Ministre de la Guerre dal tenente colonnello en réforme Picquart in merito al procedimento intentato contro di lui davanti al 2° Conseil de Guerre de Paris, 14 luglio 1899; 8 pagine in folio (bordi un po' sfilacciati e riparati). Bozza della sua petizione per protestare contro l'emarginazione dopo le sue rivelazioni sull'innocenza di Dreyfus. Picquart espone le accuse a suo carico: "1° Comunicazione a me Leblois del dossier Boullot; 2° Comunicazione a me Leblois del dossier piccioni-voyageurs", reati che saranno portati davanti a un tribunale militare; "3° Comunicazione a me Leblois del dossier segreto Dreyfus; 4° Falsificazione e 5° Uso di falsi", deferiti a un tribunale civile. Ha spiegato la sua posizione sul dossier Boullot, che Henry lo accusava di aver comunicato, e ha affermato di non aver oltrepassato i suoi diritti "chiedendo a un avvocato della Corte d'Appello di Parigi un parere informato su una questione legale". Le sue dichiarazioni sono state confermate dal suo predecessore ai servizi segreti, il colonnello Cordier: "Questa accusa si scontra con la dichiarazione del colonnello Cordier, che ha riconosciuto, sotto giuramento, che il capo dei servizi segreti ha il diritto di fare tutto ciò che è utile al suo servizio". Non ha violato la circolare del 10 ottobre 1896 sulla corrispondenza relativa ai casi di spionaggio, poiché "la parte del fascicolo giudiziario studiata dal signor Leblois sotto gli occhi del tenente Henry [...] non comprendeva alcuna corrispondenza segreta"... Infine, "la Divisione d'accusa della Corte d'Appello di Parigi ha respinto tutte le accuse mosse contro di me. Mi ha quindi assolto completamente dall'accusa di aver comunicato al signor Leblois il dossier segreto di Dreyfus (reperto: quella canaglia di D.)". La testimonianza di Gribelin, che accusa Picquart di aver chiesto "il dossier dei piccioni viaggiatori solo per vedere la copertina del dossier segreto di Dreyfus", non regge. Per quanto riguarda il dossier dei piccioni viaggiatori, Gribelin ha infine ammesso che "non mi ha visto comunicare il dossier segreto dei piccioni viaggiatori al signor Leblois, e indica chiaramente che non pensa che io abbia aperto questo dossier davanti al signor Leblois. [...] La verità è che nella primavera del 1896 consegnai al signor Leblois il fascicolo amministrativo. [...] Il fascicolo amministrativo non conteneva alcun tipo di documento segreto o confidenziale", e Gribelin conferma di averlo consegnato al momento della promulgazione della legge sui piccioni viaggiatori (30 giugno 1896). Picquart si interroga sull'archivista Gribelin e "sulle sue azioni per danneggiarmi e salvare Esterhazy, sulla passione che ha messo in questo triste compito"... Picquart chiese quindi al Ministro di svolgere "un'ulteriore indagine sui due fatti di cui sono ancora accusato". Il Governatore militare di Parigi, i cui poteri erano più ampi di quelli di una divisione d'accusa, poteva ordinare una tale misura.