Franz Nadorp Franz Nadorp (1794 Anholt in Westfalia - Roma 1876) - Paesaggio del…
Descrizione

Franz Nadorp

Franz Nadorp (1794 Anholt in Westfalia - Roma 1876) - Paesaggio della Campagna romana con la Villa di Raffaello. Olio su tela. (c. 1850). 91,7 x 121 cm. Etichettato su vecchia etichetta adesiva sul telaio "Historische Landschaft von Nadorp in Rom. - Villa di Raffaello presso Roma". Con timbro appena leggibile sul retro. Incorniciato. Nel 1850 il pittore Franz Nadorp, che viveva a Roma, presentò all'esposizione dell'Accademia di Berlino il nostro dipinto, che mostra superficialmente un paesaggio romano con vista sulla Campagna. La vista, parzialmente oscurata da possenti pini, si estende a destra di San Pietro attraverso la pianura del Tevere, dove pascola un gregge di pecore, fino a una collina con pini a ombrello. Di fronte ai pini si trova un edificio semplice e poco appariscente, che tuttavia è uno degli edifici più frequentemente riprodotti a Roma nella prima metà del XIX secolo: si tratta della leggendaria Casina di Raffaello, presumibilmente la casa di campagna del "Divino" sul Pincio, dove, secondo la leggenda, si sarebbe ripreso dalle fatiche tra le braccia della sua amante Fornarina. Nella presunta casa-giardino di Raffaello si trovavano affreschi con allegorie d'amore eseguiti da allievi di Raffaello su disegni del maestro - dando adito all'errata convinzione che l'edificio fosse la villa di Raffaello stesso. Nadorp, giunto a Roma nel 1828 e attivo nell'associazione degli artisti tedeschi come organizzatore di varie feste, si era unito alla cerchia dei nazareni intorno a Friedrich Overbeck e Peter von Cornelius, che avevano scelto la pittura di Raffaello come modello di pietà e grazia religiosa. Negli anni successivi al 1810 Roma fu percorsa da un vero e proprio entusiasmo raffaellesco, che contagiò anche Nadorp, il quale aveva già visitato e disegnato la casa-giardino subito dopo il suo arrivo. Di questa ammirazione per Raffaello è espressione anche il suo dipinto, in cui Raffaello abbraccia l'amante in primo piano sulla scalinata del parco, ma si sofferma a guardare all'indietro, dove un artista - con una cartella sotto il braccio - indica i cipressi sulla destra. Lì, un contadino ha condotto il bestiame all'abbeveratoio, ma alla loro ombra siede Michelangelo Buonarotti, tutto vestito di nero, perso nella malinconia. "Villa di Raffaello presso Roma - in primo piano a sinistra Raffaello e la Fornarina, a destra Michelangelo sotto i cipressi", recita l'etichetta coeva sulla barella. Per i ritratti di Raffaello, della Fornarina e di Michelangelo, Nadorp si è orientato su ritratti storici - come l'autoritratto di Raffaello della Scuola di Atene, il ritratto della Fornarina nella Collezione Barberini a Roma e, per Michelangelo, il ritratto di Jacopo del Conte agli Uffizi, mentre il giovane artista con la cartella è probabilmente lo stesso Nadorp. Il suo dipinto diventa così non solo un'impressionante testimonianza del culto di Raffaello nel XIX secolo, ma anche una riflessione personale sul proprio percorso artistico: come Ercole al bivio, egli si colloca tra i due artisti, incamminandosi verso Raffaello, ma puntando indietro verso il più anziano Michelangelo. Il discorso teorico-artistico all'inizio del XIX secolo oscillava tra questi due "capostipiti" dell'arte, ma se consideriamo la carriera di Nadorp, che emerse come copista dopo Raffaello all'Accademia d'Arte di Praga e fu poi amico intimo dei Nazareni a Roma che rendevano omaggio a Raffaello, la sua pittura è una confessione a Raffaello. Tuttavia, nel 1850, quando Nadorp espose il suo quadro, questa confessione era solo una reminiscenza romantica che era stata superata dalla realtà: nel 1849 le truppe francesi avevano sparato su Roma, distruggendo la Casina di Raffaello. Tuttavia, Nadorp poté accedere a una versione più grande del suo dipinto, realizzata nel 1843, che era in possesso del re prussiano (oggi Potsdam, Palazzo Sanssouci, Orangerie). Dott. Peter Prange Letteratura: Ulrike Eichler, "La villa di Raffaello presso Roma. Gedanken zu einem Gemälde von Franz Nadorp", in: Weltkunst, Monaco di Baviera 1979, vol. 12, p. 1566s., con illustrazioni. Mostra: Esposizione dell'Accademia, Berlino, 1850, n. 1248. Provenienza: Leopoldine von Thun-Hohenstein, probabilmente acquistato direttamente dall'artista a Roma; Collezione dei conti di Thun-Hohenstein, castello di Kwassitz, Moravia, fino alla seconda guerra mondiale; Neumeister, Monaco, asta del 28 giugno 1979, lotto 1496; Collezione privata, Germania meridionale. Tassazione: tassazione differenziata (IVA: regime del margine)

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