Null Jean LURÇAT (1892-1966) a AUBUSSON. 
"Grotta nera". 
Arazzo in lana firmato…
Descrizione

Jean LURÇAT (1892-1966) a AUBUSSON. "Grotta nera". Arazzo in lana firmato e monogrammato Goubely-Gatien nella trama in basso a sinistra. Titolato, firmato e numerato sul bolduc. Cartone nº 1918, Mle nº 2025, edizione 1960. Altezza 128 cm - Larghezza 246 cm (una piccola parte staccata) Jean Lurçat è nato nei Vosgi e ha iniziato la sua carriera come pittore, ma è stato l'arazzo a portarlo alla ribalta, o forse più precisamente è stato lui a riportare l'arazzo al suo antico splendore. Negli anni Trenta si impegnò a rivitalizzare questa forma d'arte trascurata. Nel 1936 fa tessere il suo primo arazzo alla Manufacture des Gobelins, poi si trasferisce ad Aubusson nel settembre 1939 con Marcel Gromaire e Pierre Dubreuil. Qui collaborò con diversi laboratori, tra cui quello di Suzanne Goubely, da cui proviene la nostra opera, che rilevò l'attività dal padre, Emile Gatien. Il gusto moderno di Goubely contribuì al successo di Aubusson e si sposò perfettamente con le idee di Lurçat. Lurçat non era solo un artista, ma anche un vero e proprio tecnico che sviluppò un metodo completamente nuovo ed estremamente efficiente per la realizzazione degli arazzi: cartone numerato, tavolozza ridotta e tessitura a punto largo. Ogni numero sul cartone corrispondeva a un colore, facilitando il lavoro del tessitore. Senza troppe difficoltà, Lurçat radunò la gente alla sua causa e avviò una miriade di discepoli, tra cui Jean Picart Le Doux, Marc Saint-Saëns e Dom Robert. All'ingresso di questa grotta, lo speleologo è felice di incontrare il sorprendente bestiario di Jean Lurçat. Una salamandra, una coppia di tartarughe, farfalle, un uccello e persino dei pesci ci portano in questo mondo lirico dai toni caldi del giallo e del marrone. Questo pannello di lana, creato dall'uomo che ha gettato un ponte tra le tradizioni del Medioevo e la modernità del XX secolo, avrà sicuramente un effetto decorativo.

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Jean LURÇAT (1892-1966) a AUBUSSON. "Grotta nera". Arazzo in lana firmato e monogrammato Goubely-Gatien nella trama in basso a sinistra. Titolato, firmato e numerato sul bolduc. Cartone nº 1918, Mle nº 2025, edizione 1960. Altezza 128 cm - Larghezza 246 cm (una piccola parte staccata) Jean Lurçat è nato nei Vosgi e ha iniziato la sua carriera come pittore, ma è stato l'arazzo a portarlo alla ribalta, o forse più precisamente è stato lui a riportare l'arazzo al suo antico splendore. Negli anni Trenta si impegnò a rivitalizzare questa forma d'arte trascurata. Nel 1936 fa tessere il suo primo arazzo alla Manufacture des Gobelins, poi si trasferisce ad Aubusson nel settembre 1939 con Marcel Gromaire e Pierre Dubreuil. Qui collaborò con diversi laboratori, tra cui quello di Suzanne Goubely, da cui proviene la nostra opera, che rilevò l'attività dal padre, Emile Gatien. Il gusto moderno di Goubely contribuì al successo di Aubusson e si sposò perfettamente con le idee di Lurçat. Lurçat non era solo un artista, ma anche un vero e proprio tecnico che sviluppò un metodo completamente nuovo ed estremamente efficiente per la realizzazione degli arazzi: cartone numerato, tavolozza ridotta e tessitura a punto largo. Ogni numero sul cartone corrispondeva a un colore, facilitando il lavoro del tessitore. Senza troppe difficoltà, Lurçat radunò la gente alla sua causa e avviò una miriade di discepoli, tra cui Jean Picart Le Doux, Marc Saint-Saëns e Dom Robert. All'ingresso di questa grotta, lo speleologo è felice di incontrare il sorprendente bestiario di Jean Lurçat. Una salamandra, una coppia di tartarughe, farfalle, un uccello e persino dei pesci ci portano in questo mondo lirico dai toni caldi del giallo e del marrone. Questo pannello di lana, creato dall'uomo che ha gettato un ponte tra le tradizioni del Medioevo e la modernità del XX secolo, avrà sicuramente un effetto decorativo.

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