Workshop of Giuseppe Cesari, Il Giuseppino or the Cavaliere d'Arpino (Arpino, Italy, 1568 - Rome, Italy, 1640)

Bottega di Giuseppe Cesari, Il Giuseppino o il Cavaliere d'Arpino (Arpino, Italia, 1568 - Roma, Italia, 1640) "Riposo durante la fuga in Egitto Olio su tavola. 33 x 25,5 cm. Attribuiamo la nostra tavola alla bottega del Cavaliere d'Arpino, anche se l'altissima qualità pittorica suggerisce che potrebbe essere attribuita alla mano del maestro. Infatti, una versione identica della presente tavola, datata 1597 ma eseguita su rame, è esposta al Museum of Fine Arts di Boston (inv. 34570) ed è appunto attribuita a Giuseppe Cesari. Sul retro del pannello sono presenti due sigilli in cera rossa ripetuti con il profilo di un imperatore romano con una corona d'alloro. Sempre sul retro, si notano le parole manoscritte "Baro...ci" e "Roman¿o?" in inchiostro. Particolarmente curioso è quello che supponiamo possa essere un riferimento al pittore Federico Barocci, visto che lui e Cesari erano artisti contemporanei. Infatti, il 13 agosto 1603 papa Clemente VIII scrisse una lettera a Giacomo Sorbolongo, ministro del Duca di Urbino, e ordinò l'acquisto dell'opera "La Comunione" di Federico Barocci. Nella lettera gli chiedeva con preoccupazione che, per rispetto al Cavaliere d'Arpino, gli venisse nascosta la commissione dell'opera, essendo egli l'artista più importante che lavorava per il Papa in quel momento.