APULIAN RED FIGURE OINOCHOE

Ca. 370 - 340 A.C. Oinochoe apula a figure rosse, probabilmente realizzata dalla cerchia del pittore del naso a sghimbescio. L'oinochoe è ornata da figure raffigurate in modo parsimonioso su sfondo nero, mentre i dettagli sono accentuati da sovrapposizioni di pittura bianca e gialla. La decorazione principale presenta una donna vestita con un sakkos, che tiene una grande patera nella mano sinistra e uno scettro floreale nella mano destra. La donna è inoltre ornata da un'elaborata collana. La concisa decorazione comprende la tipica palmetta pugliese dipinta sotto l'ansa e motivi floreali intorno alla palmetta. Il collo del vaso è impreziosito da linee bianche verticali. Possiede una caratteristica forma globulare con un manico molto sottile incastonato sull'orlo della bocca, che ha una forma a trifoglio. Per esempi simili si rimanda a "100 anni di vasi greci II" di Royal Athena, pagine 68-69. La ceramica a figure rosse prodotta in Puglia tra il V e il IV secolo a.C. è uno dei prodotti più esportati in tutta l'area mediterranea, probabilmente per il miglior rapporto qualità-prezzo sul mercato. Questi prodotti raggiunsero un livello tecnico talmente eccezionale che possiamo paragonarli ai vasi attici. Tecnicamente, come i vasi attici, sono estremamente difficili da realizzare perché soprattutto la creazione degli impasti e l'esecuzione di un processo di cottura estremamente raffinato e difficile con un tale livello di risultato, ma senza le moderne tecnologie, era molto complesso e richiedeva una grande sperimentazione. Questo pezzo è accompagnato da una relazione storica di Alessandro Neri, esperto internazionale di Beni Culturali con sede a Firenze, Italia. Dimensioni: 110 mm x 70 mm; peso: 100 g Provenienza: Proprietà di una galleria del centro di Londra, precedentemente acquistata sul mercato dell'arte olandese; Ex. Frederik Van Driel, Maastricht 1993. L'oggetto è stato verificato nel database dell'Art Loss Register ed è accompagnato da una lettera di conferma.