Null Importante lotto di L.A.S. Di Maurice BARRÈS

- L.A.S., 3 pp. In-8°, sd. A …
Descrizione

Importante lotto di L.A.S. di Maurice BARRÈS - L.a.s., 3 pp. in-8°, sd. a un amico di Nancy sul radicamento: "il ritorno alla terra natia, il rimpatrio degli sradicati costituisce in molte strane malattie il farmaco più potente. [...] Sentirai tutta la forza di questa verità, a parte il fatto che, così formulata, è già sufficiente per noi, ed è possibile trarne questa supposizione, cioè che la strana malattia suscettibile di questa cura per mezzo del ritorno prova che l'uomo è strettamente legato alla sua terra natale, vale di più e meglio sul suo suolo...". - L.a.s., 1 pp. in-8°. Su carta intestata dell'Hôtel de Grande-Bretagne di Atene, 23 maggio 1900. Lettera a Jules Caplain-Cortambert, fondatore, con Henri Vaugeois e Maurice Pujo, della Revue d'Action française (n. 1, 20 giugno 1899). Nel 1908 passò sotto la direzione di Charles Maurras e divenne l'Action française. "È ad Atene che ho la vostra circolare e il vostro stato di cose. Vorrei aiutarvi e al mio ritorno ne parleremo. Saluti a Vaugeois e agli amici. - L.a.s., 3 pp. in-8° piegate in due. Carta intestata della Camera dei Deputati. Lettera di ringraziamento a un collega in cui cita Renan e la sua famosa formula a Déroulède: "Giovane, la Francia sta morendo, non disturbare la sua agonia". - L.s., 1 pp. in-8°, 17 giugno 1915. Indirizzata a una persona vicina al filologo ed ellenista Alfred Croiset (e non Croizet come scrive Barrès), presidente dell'Œuvre de l'orphelinat des armées dal 1904 al 1918, questa lettera segue un articolo di Barrès su L'Echo de Paris del 10 giugno 1915 in cui lo scrittore attacca Jeanne Weill, meglio conosciuta come Dick May (fondatrice dell'Orphelinat des Armées), che Barrès accusa di voler mettere le mani sugli orfani delle famiglie cattoliche in nome di una disprezzata Repubblica laica. Dick May fu vittima di una campagna di stampa antisemita e misogina. - 2 L.A.S. allo storico e scrittore cattolico Georges Goyau e 1 L.A.S. alla moglie Madame Lucie Faure-Goyau, figlia del defunto Félix Faure, datate 28 aprile 1905. Insieme 8 pp. in-8°. Carta intestata della Camera dei Deputati. Interessante corrispondenza, Barrès ringrazia Monsieur Goyau per la sua "Germania religiosa"; a Madame Goyau scrive: "[...] ho visto chiaramente che diminuire il cattolicesimo in Francia significava diminuire l'influenza della Francia sul Reno...". Alleghiamo 3 cartoline a.s. di Madame Paule M. Barrès (tra cui una che mostra la valle della Mosella a Charmes, luogo di nascita di Barrès). - L.a.s. "Al suo caro Maestro". S.l.n.d. 3 pp. in-8° su carta a lutto. Bella lettera. "È una grande gioia aver trovato la verità con il proprio sforzo isolato e verificare che è davvero la verità, poiché lo sembra ai migliori degli uomini. Abbiamo tutti i diritti, non è vero, di collocare questo squisito Ménard in cima alla lista". Louis Ménard (1822-1901) è stato scrittore, studioso e pittore. - L.a.s. a Gaston Calmette, direttore di Le Figaro. 1 pp. in-8°. Carta intestata con le sue iniziali incise. S.l., 22 gennaio 1900. Barrès protesta contro una recente notizia a lui ostile e del tutto inesatta. Si riferisce a una riunione in cui la sala ha imposto il silenzio ai nazionalisti che volevano interromperlo, mentre un buon terzo ha applaudito le sue affermazioni: "Non vi chiedo naturalmente delle rettifiche, ma dovete ammettere che è un po' duro, quando sono quello su cui si concentrano tutti gli sforzi e i banchi nemici, essere trattato piuttosto male al vostro posto". - L.a.s. a Fernand Xau, fondatore del "Journal". 1 pp. 1/2, in-8°, sd. Parigi. Lettera plastificata su carta forte con un'altra lettera plastificata al verso, il cui mittente non è identificato. Barrès sta cercando di inserire nel "Journal" un racconto di mille righe "che è buono, senza essere di grande effetto per il grande pubblico...". "Il Journal è una casa troppo affascinante perché io non la scelga ogni volta che viene aperto". - L.a.s. (a Tancrède de Visan). 3/4 pp. in-4°. Intestazione "République française. Chambre des députés". 12 marzo 1922, Parigi. Lettera di ringraziamento per un articolo pubblicato su "Salut public" da Tancrède de Visan, di cui Barrès ha chiesto due o tre numeri. "Sì, è un bel programma quello che devo realizzare, quello che vorresti credere che io abbia realizzato: l'intelligenza di un occidentale e le aspirazioni liriche che si annodano sotto la grande volta della cattedrale. Il volume che sto scrivendo sull'Oriente è proprio questo". Barrès aveva compiuto un viaggio in Oriente nel 1914, da cui trasse i due volumi di "Une enquête au pays du Levant", pubblicati nel 1923. Alcuni suoi ricordi si trovano anche in "Un jardin d'Oronte" (1922). In allegato un articolo tratto da "Salut Public". - L.a.s., 1 pp. in-8°. Su carta intestata della Camera dei Deputati, datata 19 aprile (1919?). Lettera di scuse

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Importante lotto di L.A.S. di Maurice BARRÈS - L.a.s., 3 pp. in-8°, sd. a un amico di Nancy sul radicamento: "il ritorno alla terra natia, il rimpatrio degli sradicati costituisce in molte strane malattie il farmaco più potente. [...] Sentirai tutta la forza di questa verità, a parte il fatto che, così formulata, è già sufficiente per noi, ed è possibile trarne questa supposizione, cioè che la strana malattia suscettibile di questa cura per mezzo del ritorno prova che l'uomo è strettamente legato alla sua terra natale, vale di più e meglio sul suo suolo...". - L.a.s., 1 pp. in-8°. Su carta intestata dell'Hôtel de Grande-Bretagne di Atene, 23 maggio 1900. Lettera a Jules Caplain-Cortambert, fondatore, con Henri Vaugeois e Maurice Pujo, della Revue d'Action française (n. 1, 20 giugno 1899). Nel 1908 passò sotto la direzione di Charles Maurras e divenne l'Action française. "È ad Atene che ho la vostra circolare e il vostro stato di cose. Vorrei aiutarvi e al mio ritorno ne parleremo. Saluti a Vaugeois e agli amici. - L.a.s., 3 pp. in-8° piegate in due. Carta intestata della Camera dei Deputati. Lettera di ringraziamento a un collega in cui cita Renan e la sua famosa formula a Déroulède: "Giovane, la Francia sta morendo, non disturbare la sua agonia". - L.s., 1 pp. in-8°, 17 giugno 1915. Indirizzata a una persona vicina al filologo ed ellenista Alfred Croiset (e non Croizet come scrive Barrès), presidente dell'Œuvre de l'orphelinat des armées dal 1904 al 1918, questa lettera segue un articolo di Barrès su L'Echo de Paris del 10 giugno 1915 in cui lo scrittore attacca Jeanne Weill, meglio conosciuta come Dick May (fondatrice dell'Orphelinat des Armées), che Barrès accusa di voler mettere le mani sugli orfani delle famiglie cattoliche in nome di una disprezzata Repubblica laica. Dick May fu vittima di una campagna di stampa antisemita e misogina. - 2 L.A.S. allo storico e scrittore cattolico Georges Goyau e 1 L.A.S. alla moglie Madame Lucie Faure-Goyau, figlia del defunto Félix Faure, datate 28 aprile 1905. Insieme 8 pp. in-8°. Carta intestata della Camera dei Deputati. Interessante corrispondenza, Barrès ringrazia Monsieur Goyau per la sua "Germania religiosa"; a Madame Goyau scrive: "[...] ho visto chiaramente che diminuire il cattolicesimo in Francia significava diminuire l'influenza della Francia sul Reno...". Alleghiamo 3 cartoline a.s. di Madame Paule M. Barrès (tra cui una che mostra la valle della Mosella a Charmes, luogo di nascita di Barrès). - L.a.s. "Al suo caro Maestro". S.l.n.d. 3 pp. in-8° su carta a lutto. Bella lettera. "È una grande gioia aver trovato la verità con il proprio sforzo isolato e verificare che è davvero la verità, poiché lo sembra ai migliori degli uomini. Abbiamo tutti i diritti, non è vero, di collocare questo squisito Ménard in cima alla lista". Louis Ménard (1822-1901) è stato scrittore, studioso e pittore. - L.a.s. a Gaston Calmette, direttore di Le Figaro. 1 pp. in-8°. Carta intestata con le sue iniziali incise. S.l., 22 gennaio 1900. Barrès protesta contro una recente notizia a lui ostile e del tutto inesatta. Si riferisce a una riunione in cui la sala ha imposto il silenzio ai nazionalisti che volevano interromperlo, mentre un buon terzo ha applaudito le sue affermazioni: "Non vi chiedo naturalmente delle rettifiche, ma dovete ammettere che è un po' duro, quando sono quello su cui si concentrano tutti gli sforzi e i banchi nemici, essere trattato piuttosto male al vostro posto". - L.a.s. a Fernand Xau, fondatore del "Journal". 1 pp. 1/2, in-8°, sd. Parigi. Lettera plastificata su carta forte con un'altra lettera plastificata al verso, il cui mittente non è identificato. Barrès sta cercando di inserire nel "Journal" un racconto di mille righe "che è buono, senza essere di grande effetto per il grande pubblico...". "Il Journal è una casa troppo affascinante perché io non la scelga ogni volta che viene aperto". - L.a.s. (a Tancrède de Visan). 3/4 pp. in-4°. Intestazione "République française. Chambre des députés". 12 marzo 1922, Parigi. Lettera di ringraziamento per un articolo pubblicato su "Salut public" da Tancrède de Visan, di cui Barrès ha chiesto due o tre numeri. "Sì, è un bel programma quello che devo realizzare, quello che vorresti credere che io abbia realizzato: l'intelligenza di un occidentale e le aspirazioni liriche che si annodano sotto la grande volta della cattedrale. Il volume che sto scrivendo sull'Oriente è proprio questo". Barrès aveva compiuto un viaggio in Oriente nel 1914, da cui trasse i due volumi di "Une enquête au pays du Levant", pubblicati nel 1923. Alcuni suoi ricordi si trovano anche in "Un jardin d'Oronte" (1922). In allegato un articolo tratto da "Salut Public". - L.a.s., 1 pp. in-8°. Su carta intestata della Camera dei Deputati, datata 19 aprile (1919?). Lettera di scuse

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