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Il Belgio L'uomo che piange e ride (2004) Scultura in bronzo Lucido Su una base di bugnato Sig. - Art Casting Belgium". Es. n. 2/8 170 x 60 x 37 cm (bronzo) - Altezza totale con base 220 cm Con impianto audio e collegamento all'acqua "Jan Fabre. De bronzen" Guy Pieters 2007, cfr. pagg. 257-281 ill. "Jan Fabre. Guardie spirituali" Carlo Cinelli e.a., Forma Ed., Firenze 2016, cfr. p. 49-51 ill. Con documentazione Tra risate e lacrime Immaginate: quel momento in cui piangere è più vicino che ridere, o viceversa. Un conflitto interiore di sentimenti contraddittori che prima o poi ci travolge tutti. Ridere e piangere sono opposti. Eppure sono così vicini l'uno all'altro. Jan Fabre ritrae queste due emozioni primarie che costituiscono la base della vita emotiva umana e riesce a catturare la confusione che sperimentiamo nel mondo reale. Non solo il riso e le lacrime sono sentimenti strettamente correlati, ma anche l'espressione del viso è difficile da distinguere. La scultura in bronzo di Fabre congela il volto in una smorfia, con la bocca aperta. Gli occhi si stropicciano in fessure, ma non sono ancora completamente chiusi. Allo stesso tempo, la testa si inclina leggermente all'indietro e i polmoni si riempiono. È il momento che precede l'esplosione dell'emozione, ma lo stato d'animo di Fabre può oscillare in qualsiasi direzione. L'artista usa il suo corpo come un proiettore attraverso il quale invia i suoi pensieri al mondo. "L'homme qui pleure et qui rit" fa parte di una serie di sculture in bronzo a grandezza naturale che Fabre ha creato a sua immagine e somiglianza. Nel suo racconto, la rappresentazione dell'uomo è una metafora della condizione umana, dell'uomo che si destreggia tra l'eterno e il mortale. Tra la vita e la morte. La vita emotiva dell'uomo è un fenomeno universale che lo distingue dagli animali. Ridendo e piangendo allo stesso tempo, esprime il paradosso della vita. "L'homme qui pleure et qui rit" è stato creato per il festival teatrale di Avignone nel 2005. La scultura è un omaggio al teatro e all'attore, che esprime emozioni sia nella tragedia ("L'homme qui pleure") che nella commedia ("L'homme qui rit"). Il libro che porta con sé si intitola "Je suis une erreur", un invito a un po' di autoironia.

lokeren, Belgio