Null ANDRADE César (1939-2022)
"Puntigrama bichromo, omaggio a Berlewi", 1978
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Descrizione

ANDRADE César (1939-2022) "Puntigrama bichromo, omaggio a Berlewi", 1978 Acrilico su tela, firmato e datato in basso a destra Altezza 100; larghezza: 100 cm Desideriamo ringraziare Martine Andrade per le informazioni per le informazioni che ci ha fornito su questa quest'opera

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ANDRADE César (1939-2022) "Puntigrama bichromo, omaggio a Berlewi", 1978 Acrilico su tela, firmato e datato in basso a destra Altezza 100; larghezza: 100 cm Desideriamo ringraziare Martine Andrade per le informazioni per le informazioni che ci ha fornito su questa quest'opera

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CÉSAR MANRIQUE CABRERA (Lanzarote, 1919 - 1992). "Fondaje", 1982. Tecnica mista (con aggiunta di materia) su tela. Firmato e datato in basso a destra. Firmato, datato e titolato sul retro. Misure: 97 x 130 cm; 102,35 x 135 cm (cornice). Nel suo lavoro, sia pittorico che scultoreo e, soprattutto, architettonico, Manrique entra in dialogo con le radici delle Isole Canarie, con la cultura guanches, con le sue costruzioni tradizionali, il suo paesaggio, il suo folklore, la sua arte preispanica. In questo lavoro rende omaggio a tutta questa eredità, in un'opera in cui la materia, che fa riferimento alla terra, ai vulcani, al fuoco che ha "costruito" e definito l'isola di Lanzarote, è parte essenziale. Pittore, scultore e architetto, Manrique si è formato tra Lanzarote e Madrid, dove ha studiato alla Escuela Superior de Bellas Artes de San Fernando. Nel 1942 fa il suo debutto individuale a Lanzarote e negli anni Cinquanta, con l'affermarsi del surrealismo, fonda la galleria Fernando Fe, la prima galleria non figurativa in Spagna. In questi anni dipinge diversi murales a Lanzarote ed espone le sue opere in diversi Paesi. Nel 1964 si trasferisce a New York dove espone, tra l'altro, alla Catherine Viviano Gallery. Due anni dopo si stabilisce definitivamente a Lanzarote dove, insieme all'architetto Fernando Higueras, intraprende diversi progetti sull'isola. Nel 1992, pochi mesi prima della sua morte in un incidente stradale, viene inaugurata a Lanzarote la Fondazione che porta il suo nome. Il suo lavoro artistico gli è valso premi come la Medaglia d'Oro delle Belle Arti (1980), il Premio Goslarer Monchenhsus in Germania (1981), il Premio Van D'Aheod nei Paesi Bassi (1982) e il Premio Fritz Schumacher ad Amburgo (1989), tra gli altri. Attualmente è rappresentato al Museo de Arte Abstracto Español e al Centro Atlántico de Arte Moderno, oltre che in altri centri e collezioni.

Manara/Disegno originale che illustra una scena erotica tra due donne e un uomo. Firmato e n. 12. Inchiostro di china e acquerello per una cartella. Superba qualità di esecuzione da parte del maestro dell'erotismo per questa composizione atipica in cui le donne prendono il controllo della situazione... Inchiostro di china e acquerello per un portfolio. TBE+. 40 X 30 cm Milo Manara (1945) è un vignettista italiano che, come la maggior parte dei suoi colleghi nostrani, ha iniziato a ventiquattro anni, oscurando pagine di fumetti, gli opuscoli economici che facevano la gioia dei giornalai transalpini. Negli anni '70 si fa un nome e uno stile, passando dalla satira ai libri per ragazzi, dai serial fantasy alle storie di pirati. Nulla ancora lo distingueva dal gruppo compatto dei suoi laboriosi colleghi. Nel 1976, con Le Singe, tradotto in francese da Charlie Mensuel, scrive la sua prima opera veramente personale. Seguono L'Homme des Neiges e, soprattutto, lo sconcertante HP et Giuseppe Bergman. Le iniziali HP non sono altro che quelle di Hugo Pratt, al quale Manara rende il suo primo omaggio. I due uomini erano già amici. Nel 1981, Hugo Pratt ricambiò il complimento a Manara, disegnando per lui la sceneggiatura del fantastico Estate indiana, poi quella de Il gaucho, che Manara completò poco prima della morte del suo mentore, nel 1993. Manara disegna il primo volume di Le Déclic nel 1983. L'album gli valse immediatamente una reputazione sulfurea - e un enorme successo. In seguito, con Le Déclic n° 2 e Le Parfum de l'Invisible, diventa IL fumettista erotico degli anni '80. Nel 1987, Manara disegna per Federico Fellini i manifesti di Intervista e La Voce della Luna, prima di disegnare due sceneggiature non realizzate di Fellini, Le Voyage à Tullum e Le Voyage de G. Mastorna. In questa occasione, il regista scrisse che "le matite, gli inchiostri di china e i mezzitoni del mio amico Manara sono l'equivalente della messa in scena, dei costumi, dei volti degli attori, delle scenografie e delle luci con cui racconto le mie storie nei miei film". In seguito, Manara prese in prestito dai Viaggi di Gulliver la sua Gulliveriana, un alter ego molto femminile e seducente del personaggio di Jonathan Swift. Il primo capitolo di Afrodite è arrivato nel 1999 con un'illustrazione del romanzo sulfureo di Pierre Louÿs. Manara ha anche realizzato un adattamento a fumetti di un antico romanzo erotico, La Métamorphose de Lucius, per Humanoïdes Associés. La serie dei Borgia è stata pubblicata da Albin Michel nel 2004. Il clan dei Borgia evoca un'immagine sulfurea per tutti: avvelenamenti, Cesare Borgia il despota illuminato, Lucrezia la bellezza fatale e velenosa. Manara ha intrapreso una ricostruzione di questo periodo del Rinascimento italiano a lui tanto caro e Jodorowsky ci offre una saga costruita su fatti storicamente riconosciuti. Pubblicato da Albin Michel, Kama Sutra è la visione dell'amore di Manara. Sulla base di una sceneggiatura di Vincenzo Cerami, ha diretto Les yeux de Pandora, un thriller diabolico in cui i segreti di famiglia vengono svelati nel mezzo di un'azione frenetica... Più recentemente, ha affrontato i supereroi americani con una versione femminile delle X-Women.