Null Attribuito a GUILLAUME BERTHELOT (Parigi, 1580-1648).
"Cinghiale".
Bronzo.
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Descrizione

Attribuito a GUILLAUME BERTHELOT (Parigi, 1580-1648). "Cinghiale". Bronzo. Possiede relazione di Doña Rosario Coppel. Provenienza: Importante collezione privata spagnola. Misure: 18 x 21 x 8 cm. Il cinghiale è stato concepito in piena azione, in corsa verso la preda, con le zampe anteriori estese e la testa sollevata con la bocca aperta che mostra le zanne. Le zampe posteriori poggiano sulla base rettangolare, anch'essa in bronzo, che acquisisce una finitura figurativa simulando un paesaggio con foglie, fiori e piccoli animali. Le raffigurazioni di cinghiali divennero molto popolari durante il Rinascimento italiano grazie al ritrovamento archeologico di una scultura ellenistica raffigurante l'animale. Le caratteristiche estetiche di quest'opera sono vicine all'arte di Guillaume Berthelot, scultore francese attivo a Roma alla corte di Paolo V Borghese e a Parigi al servizio di Maria de' Medici e del cardinale Richelieu. Si recò a Roma intorno ai 25 anni (1610-17/18), dove ricevette diverse commissioni da Papa Paolo V Borghese: Una Madonna con Bambino sulla colonna colossale eretta davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore, e due angeli in bronzo per la Cappella Paolina all'interno della basilica, oltre a un San Paolo per la loggia di Urbano VIII nel Palazzo del Quirinale (e un angelo per la Scala Regia del palazzo), e un grande Crocifisso per l'altare maggiore di Santa Maria nella chiesa della Vallicella. Partecipò anche al restauro del famoso Gladiatore Borghese. Tornato in Francia nel 1618, nel 1620 fu nominato scultore della regina madre Maria de' Medici. Fu impiegato dalla regina madre e da Richelieu nei principali progetti decorativi dell'epoca, grazie all'appoggio della regina madre (come molti artisti, visse in un cortile del Palais du Luxembourg fino al 1642, prima di trasferirsi in rue Férou) e grazie all'amicizia dell'architetto Jacques Lemercier. In particolare, realizzò una trentina di sculture per il Palazzo del Lussemburgo e i suoi giardini: nel 1622, Maria de Medici gli commissionò otto sculture per la cupola del padiglione d'ingresso del Palazzo. Nel 1626 scolpì una prima effigie di Luigi XIII, commissionata da Richelieu per il Castello di Limours, poi una seconda nel 1635, per l'ingresso del Castello di Richelieu, sormontata da una statua in bronzo di La Renommée. Nel 1624 fu anche responsabile degli ornamenti in bronzo per l'altare maggiore dei Carmelitani dell'Annunciazione a Notre-Dame-des-Champs a Parigi, sotto la direzione di Jacques Lemercier. A lui è attribuito anche il busto in marmo di Gastone d'Orléans conservato al Louvre.

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Attribuito a GUILLAUME BERTHELOT (Parigi, 1580-1648). "Cinghiale". Bronzo. Possiede relazione di Doña Rosario Coppel. Provenienza: Importante collezione privata spagnola. Misure: 18 x 21 x 8 cm. Il cinghiale è stato concepito in piena azione, in corsa verso la preda, con le zampe anteriori estese e la testa sollevata con la bocca aperta che mostra le zanne. Le zampe posteriori poggiano sulla base rettangolare, anch'essa in bronzo, che acquisisce una finitura figurativa simulando un paesaggio con foglie, fiori e piccoli animali. Le raffigurazioni di cinghiali divennero molto popolari durante il Rinascimento italiano grazie al ritrovamento archeologico di una scultura ellenistica raffigurante l'animale. Le caratteristiche estetiche di quest'opera sono vicine all'arte di Guillaume Berthelot, scultore francese attivo a Roma alla corte di Paolo V Borghese e a Parigi al servizio di Maria de' Medici e del cardinale Richelieu. Si recò a Roma intorno ai 25 anni (1610-17/18), dove ricevette diverse commissioni da Papa Paolo V Borghese: Una Madonna con Bambino sulla colonna colossale eretta davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore, e due angeli in bronzo per la Cappella Paolina all'interno della basilica, oltre a un San Paolo per la loggia di Urbano VIII nel Palazzo del Quirinale (e un angelo per la Scala Regia del palazzo), e un grande Crocifisso per l'altare maggiore di Santa Maria nella chiesa della Vallicella. Partecipò anche al restauro del famoso Gladiatore Borghese. Tornato in Francia nel 1618, nel 1620 fu nominato scultore della regina madre Maria de' Medici. Fu impiegato dalla regina madre e da Richelieu nei principali progetti decorativi dell'epoca, grazie all'appoggio della regina madre (come molti artisti, visse in un cortile del Palais du Luxembourg fino al 1642, prima di trasferirsi in rue Férou) e grazie all'amicizia dell'architetto Jacques Lemercier. In particolare, realizzò una trentina di sculture per il Palazzo del Lussemburgo e i suoi giardini: nel 1622, Maria de Medici gli commissionò otto sculture per la cupola del padiglione d'ingresso del Palazzo. Nel 1626 scolpì una prima effigie di Luigi XIII, commissionata da Richelieu per il Castello di Limours, poi una seconda nel 1635, per l'ingresso del Castello di Richelieu, sormontata da una statua in bronzo di La Renommée. Nel 1624 fu anche responsabile degli ornamenti in bronzo per l'altare maggiore dei Carmelitani dell'Annunciazione a Notre-Dame-des-Champs a Parigi, sotto la direzione di Jacques Lemercier. A lui è attribuito anche il busto in marmo di Gastone d'Orléans conservato al Louvre.

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