Null 28. ARAGON (Louis). 
Elsa. Poème. Paris, Gallimard, 1959, in-8 quadrato, br…
Descrizione

28. ARAGON (Louis). Elsa. Poème. Paris, Gallimard, 1959, in-8 quadrato, brossura. Prima edizione. 1/8 copie hors commerce (G) su pergamena pur fil Lafuma (seconda carta). Bella lettera da Aragona che riproduce una strofa di una poesia in inchiostro blu. "A Pierre Consten, ces vers toute la nuit sont répétés répétés Aragon". Sotto, in inchiostro nero, la firma di Elsa. In allegato una fotografia di Aragon ed Elsa Triolet.

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28. ARAGON (Louis). Elsa. Poème. Paris, Gallimard, 1959, in-8 quadrato, brossura. Prima edizione. 1/8 copie hors commerce (G) su pergamena pur fil Lafuma (seconda carta). Bella lettera da Aragona che riproduce una strofa di una poesia in inchiostro blu. "A Pierre Consten, ces vers toute la nuit sont répétés répétés Aragon". Sotto, in inchiostro nero, la firma di Elsa. In allegato una fotografia di Aragon ed Elsa Triolet.

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Louis ARAGON (1897-1982). Manoscritto autografo firmato, Nota in vita di Madonna Elsa, [1960]; 3 pagine in-4, con alcune cancellature e correzioni. Un bel testo in cui Aragona parla della sua poesia e riconosce la paternità della sua traduzione dei Cinque sonetti di Petrarca (1947, con un'incisione di Picasso). Questo testo è stato pubblicato in testa all'antologia Poésies d'Aragon presentata da Jean Dutourd (Club du Meilleur Livre, 1960). "I "Cinq sonnets de Pétrarque avec une eau-forte de Picasso et les explications du traducteur" (Cinque sonetti di Petrarca con un'incisione di Picasso e le spiegazioni del traduttore) non recano altro riferimento che il nome di un editore immaginario presso la Fontaine de Vaucluse, e una data mcmxlvii. È la prima volta che questo libro viene ammesso come mio; non è mai apparso prima nell'elenco delle mie opere"... Il mito di Petrarca e della sua musa Laure è sempre stato di particolare importanza per Aragona, Laure diventa spesso una figura di Elsa, o viceversa: "Rimanderò i curiosi al Cantique à Elsa e a questa parte del mio Henri Matisse, ancora inedita [...]. Anche alla poesia alla fine di Le Roman inachevé (Prose du bonheur et d'Elsa), alla quale sono particolarmente legato. [...] Vorrei dire qui che tutto ciò che sono, tutto ciò che sono stato, il mio cuore, la mia vita, i miei sogni, va contro una concezione della poesia che fa dell'arte lirica dell'amore un'attività minore. Per me quest'arte è la più alta conquista dell'uomo, la sua giustificazione d'essere"... E così via. E conclude: "E se qualcosa rimarrà di me, sarà, lo giuro, per aver scritto tutto quello che ho scritto in Vita di Madonna Elsa".