WILL VOLONTÀ
TIF ET TONDU
Le Grand Combat (T.13), Dupuis 1968
Lastra originale n…
Descrizione

WILL

VOLONTÀ TIF ET TONDU Le Grand Combat (T.13), Dupuis 1968 Lastra originale n. 1, prepubblicata in Le Journal de Spirou n. 1501 del 19 gennaio 1967. Inchiostro di china su carta 34 × 43,5 cm (13,39 × 17,13 pollici) Questa tavola segna l'inizio di una delle storie più surreali e strane di Tif et Tondu, scritta da Maurice Rosy, responsabile della sceneggiatura dal 1956 e direttore artistico di Le Journal de Spirou. È una delle avventure più riuscite del duo Will/Rosy. È un mondo onirico in cui si entra in un incubo controllato da Choc, che ha rubato la scienza del controllo dei sogni a un lama tibetano. Il piatto cattura molto bene l'aspetto irreale della sequenza, indipendentemente dal fatto che gli stessi eroi trovino le cose strane: le ombre sono esageratamente lunghe - un procedimento preso in prestito dal pittore Salvador Dalì - e le case sono schematiche, prive di dettagli, quanto mute. È con questi elementi semplici e perfettamente stilizzati che Will riesce a trasmettere l'inquietante stranezza del sogno. Si noti la targa con la parola "tol", che significa "dogana" in... fiammingo. È chiaro che siamo in Belgio, la terra del surrealismo se mai ce n'è stata una. "Will era stato avvertito in anticipo, anche se da piccolo ricordo bene che mio padre faceva ricerche grafiche, ispirandosi a Magritte e a Dalì. Iniziò con un umoristico pianeta-mela perso nello spazio, e molto presto sfociò in una serie di dipinti con architetture iperstilizzate al limite del cubismo. Mio padre fa sempre ricerche sulle sue storie, ma questa volta c'è stato un grande lavoro preparatorio. In questa pagina molto bella, in pochi fotogrammi e con una semplicità demoniaca, si delinea l'atmosfera dell'album. È la prima tavola, su 44 pagine, di uno degli album più memorabili del 1967. Éric Maltaite

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