COCHELET, Charles
Naufragio del brigantino francese La Sophie, perduto il 30 maggio 1819, sulla costa occidentale dell'Africa e prigionia di alcuni naufraghi nel deserto del Sahara; con nuove informazioni sulla città di Timectou. Paris, librairie universelle Mongie aîné, 1821. 2 volumi in 1 grande volume in-8 (205 x 128 mm) di XVI, 348 pp. 4 tavole litografate di cui 3 pieghevoli per il I volume; 2 ff.n.ch., 368 pp. 2 ff.n.ch. (errata e catalogo del libraio), 8 tavole litografate (di cui 4 pieghevoli e 1 grande mappa alla fine) per il II volume. Mezzo vitello rosso con angoli, dorso liscio, bordi macchiati (legatura inglese del 1850 circa di J. Brigg & Son con etichetta).
Borba de Moraes, I, 186; Chadenat, 1072.
Prima edizione.
L'autore racconta il suo viaggio in Brasile nel primo capitolo. Cochelet (1776-1860) lasciò Nantes per stabilirsi in Brasile. Durante il viaggio la nave naufragò vicino a Capo Juby, sulla costa nord-occidentale dell'Africa, nel 1819. Fu rapito e venduto come schiavo e portato attraverso il Sahara. Suo fratello Adrien, che era console generale in Egitto, pose fine al suo calvario e lo ricomprò. Charles tornò poi in Francia passando per Mogador e Tangeri.
L'affascinante storia è illustrata da splendide tavole disegnate da Horace Vernet e litografate da Motte; la grande mappa pieghevole del Sudan occidentale è stata disegnata dal cavaliere Lapie. La storia del naufragio suscitò molto interesse e Jules Verne ne parlò nel suo romanzo Cinq semaines en ballon (capitolo XXXVIII).
Una provenienza toccante
L'esemplare apparteneva ad Adrien Cochelet (targhetta con la menzione "French Consul General", 4 Clarence Terrace, Regents Park) che liberò il fratello dalla schiavitù.
Alcuni segni di foxing, alcuni strappi alle tavole ripiegate, dorso leggermente rovinato.
Il secondo viaggio