RABELAIS, François La Sciomachia e le feste fatte a Roma
Lione, Sébastien Gryph[…
Descrizione

RABELAIS, François

La Sciomachia e le feste fatte a Roma Lione, Sébastien Gryph[ius], 1549 UNA SUPERBA COPIA PER IL DUCA DE LA VALLIÈRE, RILEGATA PER LUI. L'EXEMPLAIR SI UNISCE ANCHE ALLA BIBLIOTECA DI WILLIAM BECKFORD [rilegato in:] [Guillaume Le Rouille], Epistre des Rossignols du Parc d'Alençon. 4 ff. da Recueil de l'antiquité prexcellence de Gaule et des Gauloys, Poitiers, 1546 -- Mario Equicola, Apologie de Marus Equicolus gentilhomme Italian contre les mesdisantz de la nation françoise, Paris, per Vincent Sertenas, 1550. Fascicolo G ricomposto EDIZIONE ORIGINALE In-8 (145 x 96 mm) COLLAZIONE: A-B8: 16 foglie ANNOTAZIONI: alcune note marginali, scritte in inchiostro marrone, da una mano contemporanea Rilegatura del XVIII secolo. Vitello biondo, filetti incorniciati in oro, dorso lungo decorato, titoli su tutto il corpo, bordi dorati. PROVENIENZA: Louis-César de La Baume Le Blanc, duc de La Vallière (1708-1780; vendita a Parigi, 1783, n. 5095: "in-8. v. f.") -- William Beckford (1760-1844; vendita a Hamilton Palace, 1882, n. 113) -- Bulletin Morgand, novembre 1884, n. 9498 -- Pierre Jammes (vendita a Parigi, 12-13 ottobre 2010, n. 326). Leggera umidificazione e alcuni segni di foxing Rawles e Screech elencano otto copie de La Sciomachie, di cui solo due sono ancora in mani private. A queste va aggiunta una copia presentata all'asta (Parigi, 5 e 6 dicembre 2002, n. 25). Sciomachie significa "simulacro e rappresentazione di battaglia, sia per acqua che per terra" (Rabelais). Con il titolo Sciomachie, Rabelais pubblicò un resoconto dei festeggiamenti organizzati a Roma dal cardinale Jean du Bellay in occasione della nascita del secondogenito di Enrico II, Luigi d'Orléans. Il nome del principe è lasciato in bianco nell'introduzione, il che indica che questo testo è stato stampato poco dopo la nascita e prima del battesimo del bambino. Per celebrare questa nascita, il cardinale Jean du Bellay, assistito da Rabelais, organizzò una serie di grandiose feste popolari a Roma. Il Bollettino Morgand ricorda nella sua nota che "Rabelais, nel 1549, si era rifugiato in Italia dove era venuto a cercare protezione dal suo vecchio amico cardinale Du Bellay, che si era ritirato a Roma. In quel periodo Rabelais era stato violentemente attaccato. Durante questo secondo e ultimo soggiorno a Roma (1547-1549), Rabelais svolse "meno il ruolo di medico che quello di segretario, forse di organizzatore di feste per le quali il suo talento lo designava particolarmente" (Mireille Huchon). Quando Rabelais pubblicò La Sciomachie nel 1549, aveva già pubblicato la maggior parte delle sue opere, Pantugruel, Gargantua e Il terzo libro, tutte e tre condannate dalla Sorbona. Michael Screech ha sottolineato che questo testo "costituisce, sotto un aspetto importante, un ponte tra il Tiers Livre e il Quart Livre del 1552 per quanto riguarda alcune delle preoccupazioni dell'autore". Il punto importante è un passaggio all'inizio de La Sciomachie in cui Rabelais afferma che la notizia della nascita del giovane principe era nota a Roma tra i banchieri romani il giorno stesso dell'evento nel castello di Saint-Germain-en-Laye. Per lui, un fatto del genere non è inedito e non si tratta né di un'ipotesi ben calcolata né di una "cosa prodigiosa e ammirevole". Le sue affermazioni rimangono vaghe, ma Screech le chiarisce confrontandole con altri passaggi del Quarto Libro: "Nel Rinascimento, un evento che sembrava prodigioso poteva essere spiegato in vari modi: con l'intervento di un messaggero di Dio, con i poteri degli angeli custodi o con la riscoperta dei piccioni viaggiatori. Nel Quart Livre del 1552, e probabilmente anche ne La Sciomachie, Rabelais sceglie i piccioni viaggiatori, il che non significa che non credesse negli angeli custodi o in altri messaggeri di Dio. L'istantaneità della comunicazione, la trasmissione immediata del pensiero, tramite piccione o spirito, ha sempre affascinato Rabelais. Come sarebbe per lui oggi, nell'era di Internet? BIBLIOGRAFIA: USTC 9951 -- Tchemerzine, V, 332 -- Stephen Rawles e Michael Screech, A New Rabelais bibliography, Ginevra, 1987, n. 103, pp. 512-515 -- Michael Screech, Rabelais, Parigi, 1992, pp. 409-413 -- Mireille Huchon, Rabelais, Parigi, 2011 -- Brunet, III, 998 (per l'Epistola)

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