Null Il bouquet di primavera o raccolta dei più bei fiori del tempo
Autun, Blais…
Descrizione

Il bouquet di primavera o raccolta dei più bei fiori del tempo Autun, Blaise Simonnot, 1662 MOLTO RARO. OGGI SI CONOSCE SOLO UN'ALTRA COPIA, CONSERVATA IN UN'ISTITUZIONE PUBBLICA. PROVENIENZA IMPECCABILE: GEORGE SPENCER, MARCHESE DI BLANDFORD, ACQUISITO DA RICHARD HEBER. L'ESEMPLARE ENTRÒ SUCCESSIVAMENTE A FAR PARTE DELLE COLLEZIONI DI CHARLES NODIER, MAXIMILIEN DE CLINCHAMP, MARCHESE DE GANAY E BERNARD MALLE In-16 (110 x 64 mm). Vignetta incisa su frontespizio e finalino COLLOQUIO: A-D8: 32 ff. (senza l'ultima carta bianca) ILLUSTRAZIONE: 28 vignette floreali xilografiche Legatura del XVIII secolo. Marocchino verde oliva, decorazione dorata, cornice di filetti dorati, dorso lungo decorato, titolo verticale impresso su un pezzo di marocchino rosso, bordi dorati. Scatola PROVENIENZA: "ex-libris gersaim 13 livres" (iscrizione a inchiostro sul retro della carta di copertina) -- Catalogue de la bibliothèque de feu M**, Avignon, chez Mérande et Dubié, 1778, p. 111: "mar. vert, doré sur tranche fileté sur le plat" -- George Spencer-Churchill, marchese di Blandford, quinto duca di Marlborough (1766-1740; la sua vendita, presso White Knights, vicino a Reading, 7 giugno 1819, n. 517: "tagli in legno, marocchino verde". S. de Ricci dice di questa vendita: "sebbene la vendita sia stata brillantemente frequentata... il risultato è stato deludente") -- Richard Heber (1774-1833?; timbrato con un'iscrizione autografa a inchiostro che indica il luogo di acquisto, il nome dell'intermediario e il prezzo: "Wh[ite] Kn[ights] 517. [Robert] Triphook July 1819 [£]15"; la sua vendita, Londra, 1834, n. 895, descritto in marocchino blu, venduto per £6) -- Charles Nodier (1780-1844; targhetta; la sua vendita, Parigi, Techener, 1844, n. 1062: "un libretto molto raro che sembra essere sfuggito finora alle ricerche dei bibliografi più dotti ed esatti. Non lo trovo indicato in nessun catalogo, e mi sono imbattuto solo in questa bella copia che proviene dalla biblioteca di Richard Heber dove si può dire che è stato trovato tutto") -- Maximilien-Louis de Clinchamp (1817-1857; sua vendita, Parigi, Techener, 1860, n. 530: "fig. in marmo verde, fili, dorati. Ex. R. Heber et Nodier") - Félix Solar (Parigi, 1860, n° 2207 : "copia della biblioteca di Ch. Nodier e Rich. Heber; piccolo volume di grande rarità") -- Charles Alexandre, marchese di Ganay (1803-1881; sua vendita, 12 maggio 1881, n° 125, venduto per 52 franchi; targhetta) - Charles Porquet, libraio (1823-1902) -- Bernard Malle (timbro) Oggi si conosce solo un altro esemplare, quello conservato presso la Biblioteca di Digione (numero di catalogo L 51711). La collezione di Richard Heber comprendeva più di 150.000 volumi e riempiva due case a Londra, una a Hodnet, una a Oxford, una a Gand e una a Parigi. Spesso conservava diverse copie dello stesso libro. Gli si attribuisce il detto: "Nessun gentiluomo può essere sprovvisto di tre copie di un libro: una da mostrare, una da usare e una da prendere in prestito". Di certo non possedeva tre copie di questo libro. BIBLIOGRAFIA: Seymour-de Ricci, pp. 77-78 (George Spencer) e p. 102 (Richard Heber) -- Brunet, VI, Tables méthodiques, col. 14128, che non cita alcuna copia.

Il bouquet di primavera o raccolta dei più bei fiori del tempo Autun, Blaise Simonnot, 1662 MOLTO RARO. OGGI SI CONOSCE SOLO UN'ALTRA COPIA, CONSERVATA IN UN'ISTITUZIONE PUBBLICA. PROVENIENZA IMPECCABILE: GEORGE SPENCER, MARCHESE DI BLANDFORD, ACQUISITO DA RICHARD HEBER. L'ESEMPLARE ENTRÒ SUCCESSIVAMENTE A FAR PARTE DELLE COLLEZIONI DI CHARLES NODIER, MAXIMILIEN DE CLINCHAMP, MARCHESE DE GANAY E BERNARD MALLE In-16 (110 x 64 mm). Vignetta incisa su frontespizio e finalino COLLOQUIO: A-D8: 32 ff. (senza l'ultima carta bianca) ILLUSTRAZIONE: 28 vignette floreali xilografiche Legatura del XVIII secolo. Marocchino verde oliva, decorazione dorata, cornice di filetti dorati, dorso lungo decorato, titolo verticale impresso su un pezzo di marocchino rosso, bordi dorati. Scatola PROVENIENZA: "ex-libris gersaim 13 livres" (iscrizione a inchiostro sul retro della carta di copertina) -- Catalogue de la bibliothèque de feu M**, Avignon, chez Mérande et Dubié, 1778, p. 111: "mar. vert, doré sur tranche fileté sur le plat" -- George Spencer-Churchill, marchese di Blandford, quinto duca di Marlborough (1766-1740; la sua vendita, presso White Knights, vicino a Reading, 7 giugno 1819, n. 517: "tagli in legno, marocchino verde". S. de Ricci dice di questa vendita: "sebbene la vendita sia stata brillantemente frequentata... il risultato è stato deludente") -- Richard Heber (1774-1833?; timbrato con un'iscrizione autografa a inchiostro che indica il luogo di acquisto, il nome dell'intermediario e il prezzo: "Wh[ite] Kn[ights] 517. [Robert] Triphook July 1819 [£]15"; la sua vendita, Londra, 1834, n. 895, descritto in marocchino blu, venduto per £6) -- Charles Nodier (1780-1844; targhetta; la sua vendita, Parigi, Techener, 1844, n. 1062: "un libretto molto raro che sembra essere sfuggito finora alle ricerche dei bibliografi più dotti ed esatti. Non lo trovo indicato in nessun catalogo, e mi sono imbattuto solo in questa bella copia che proviene dalla biblioteca di Richard Heber dove si può dire che è stato trovato tutto") -- Maximilien-Louis de Clinchamp (1817-1857; sua vendita, Parigi, Techener, 1860, n. 530: "fig. in marmo verde, fili, dorati. Ex. R. Heber et Nodier") - Félix Solar (Parigi, 1860, n° 2207 : "copia della biblioteca di Ch. Nodier e Rich. Heber; piccolo volume di grande rarità") -- Charles Alexandre, marchese di Ganay (1803-1881; sua vendita, 12 maggio 1881, n° 125, venduto per 52 franchi; targhetta) - Charles Porquet, libraio (1823-1902) -- Bernard Malle (timbro) Oggi si conosce solo un altro esemplare, quello conservato presso la Biblioteca di Digione (numero di catalogo L 51711). La collezione di Richard Heber comprendeva più di 150.000 volumi e riempiva due case a Londra, una a Hodnet, una a Oxford, una a Gand e una a Parigi. Spesso conservava diverse copie dello stesso libro. Gli si attribuisce il detto: "Nessun gentiluomo può essere sprovvisto di tre copie di un libro: una da mostrare, una da usare e una da prendere in prestito". Di certo non possedeva tre copie di questo libro. BIBLIOGRAFIA: Seymour-de Ricci, pp. 77-78 (George Spencer) e p. 102 (Richard Heber) -- Brunet, VI, Tables méthodiques, col. 14128, che non cita alcuna copia.

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