Null GIOVANNI GHISOLFI (Italia, 1623-1683).
"San Pietro liberato dalla prigione"…
Descrizione

GIOVANNI GHISOLFI (Italia, 1623-1683). "San Pietro liberato dalla prigione". Olio su tela. La tela originale è conservata. Presenta restauri. Misure: 53 x 33 cm; 68 x 47 cm (cornice). Questo olio su tela ha la stessa composizione e lo stesso soggetto dell'opera dell'artista Giovanni Ghisolfi, nella chiesa di Santa Maria della Vittoria a Milano. In questo caso particolare, la tecnica e le dimensioni ridotte rispetto all'opera milanese indicano che si tratta di un lavoro preparatorio, volto a stabilire la composizione e le tonalità, come esercizio preparatorio. Per quanto riguarda la scena, di forma verticale, l'artista dispone le figure in modo da formare con i loro corpi una figura piramidale; nella zona superiore due angioletti si abbracciano, sotto di loro un angelo grande, seguito da un arcangelo sopra le due figure che formano la base della scena, un soldato addormentato e San Pietro, riconoscibile dalla barba e dalle chiavi, che giacciono a terra nell'angolo in basso a destra. L'immagine rappresenta la storia della liberazione di San Pietro dalla prigione di Agrippa I il Grande. Giovanni Ghisolfi è un pittore barocco nato a Milano, dove inizia la sua formazione con lo zio, il pittore Antonio Volpino. All'età di 17 anni si trasferì a Roma con Antonio Busca, dove lavorò a "vedutta" e "capricci", cioè principalmente paesaggi con rovine ed elementi architettonici, di solito con figure. È noto anche per opere religiose. Nel 1661 lavorò a Pavia e tre anni dopo fu chiamato a Vicenza per i paesaggi di Palazzo Trissino Baston e di Palazzo Guistiniani Baggio. Lavorò ad altri palazzi e cappelle a Caetano, Varese, ecc. Oggi le sue opere sono conservate in alcune delle cappelle per le quali dipinse, in importanti collezioni private e in importanti istituzioni (Galleria Nazionale di Praga, Musée des Beaux-Arts di Narbonne, NGV International di Melbourne, Australia, Museo Liechenstein di Vienna, ecc.

GIOVANNI GHISOLFI (Italia, 1623-1683). "San Pietro liberato dalla prigione". Olio su tela. La tela originale è conservata. Presenta restauri. Misure: 53 x 33 cm; 68 x 47 cm (cornice). Questo olio su tela ha la stessa composizione e lo stesso soggetto dell'opera dell'artista Giovanni Ghisolfi, nella chiesa di Santa Maria della Vittoria a Milano. In questo caso particolare, la tecnica e le dimensioni ridotte rispetto all'opera milanese indicano che si tratta di un lavoro preparatorio, volto a stabilire la composizione e le tonalità, come esercizio preparatorio. Per quanto riguarda la scena, di forma verticale, l'artista dispone le figure in modo da formare con i loro corpi una figura piramidale; nella zona superiore due angioletti si abbracciano, sotto di loro un angelo grande, seguito da un arcangelo sopra le due figure che formano la base della scena, un soldato addormentato e San Pietro, riconoscibile dalla barba e dalle chiavi, che giacciono a terra nell'angolo in basso a destra. L'immagine rappresenta la storia della liberazione di San Pietro dalla prigione di Agrippa I il Grande. Giovanni Ghisolfi è un pittore barocco nato a Milano, dove inizia la sua formazione con lo zio, il pittore Antonio Volpino. All'età di 17 anni si trasferì a Roma con Antonio Busca, dove lavorò a "vedutta" e "capricci", cioè principalmente paesaggi con rovine ed elementi architettonici, di solito con figure. È noto anche per opere religiose. Nel 1661 lavorò a Pavia e tre anni dopo fu chiamato a Vicenza per i paesaggi di Palazzo Trissino Baston e di Palazzo Guistiniani Baggio. Lavorò ad altri palazzi e cappelle a Caetano, Varese, ecc. Oggi le sue opere sono conservate in alcune delle cappelle per le quali dipinse, in importanti collezioni private e in importanti istituzioni (Galleria Nazionale di Praga, Musée des Beaux-Arts di Narbonne, NGV International di Melbourne, Australia, Museo Liechenstein di Vienna, ecc.

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