LAURENT à Paris - Les émaux attribués à Joseph COTEAU Fin XVIIIe siècle Orologio…
Descrizione

LAURENT à Paris - Les émaux attribués à Joseph COTEAU Fin XVIIIe siècle

Orologio scheletrato smaltato con complicazioni con date, fasi ed età della luna. Il corpo centrale a forma di arco con placche smaltate attribuite a Joseph Coteau, i bordi con fregio perlato e due urne ormeggiate sulla base di marmo, al centro un quadrante ausiliario per l'indicazione delle fasi e delle età della luna con l'iscrizione "quantième de lune", sotto il quale si trova il sistema di bilanciere anulare. L'insieme poggia su una base quadrangolare in marmo bianco con fregio in bronzo dorato e piedi a trottola alle quattro estremità. Il quadrante scheletrato principale al centro, circondato da un cerchio smaltato bianco, presenta le indicazioni delle ore e dei minuti in numeri arabi neri, la data dei 31 giorni del mese e i giorni della settimana in rosso, indicati da due lancette separate, una lancetta centrale per il battito dei secondi e una minuteria esterna perlata. Meccanismo con bilanciere anulare su molla a spirale fissata a un'asta centrale, scappamento a perni, suoneria con martello su gong, doppio bariletto a vista con tutti gli ingranaggi del meccanismo dell'orologio di grande complessità. Altezza: 42 cm. 42 cm PROVENIENZA Vendita Joseph M. Meraux Collection, Sotheby's New York, 28 giugno 1993, lotto 375. LETTERATURA Tra gli esemplari comparabili, appartenenti al primo periodo di produzione prima dell'introduzione del nuovo calendario "repubblicano" sotto la Rivoluzione francese, abbiamo un esemplare lasciato in eredità nel 1923 da Paul Marie Benoit al Musée des Arts Décoratifs di Lione; è illustrato in P. Arizzoli-Clémentel e C. Cardinale, "O tempo! Sospende ton vol", Catalogue des pendules et horloges du Musée des Arts décoratifs de Lyon, Lyon, 2008 p. 86, n. 37; così come un secondo che appartiene alle collezioni del Musée des Arts décoratifs de Paris (cfr. Tardy, La pendule française dans le Monde, Paris, 1994, p. 206); un terzo è conservato nelle collezioni reali spagnole (riprodotto in J. Ramon Colon de Carvajal, Catalogo de Relojes del Patrimonio nacional, Madrid, 1987, p. 95, catalogo n. 78); infine, citiamo un ultimo esemplare di questo tipo esposto nel Palazzo di Pavlovsk, presso San Pietroburgo (pubblicato in E. Duchamp, Pavlovsk, Les collections, Le palace et le parc, Paris, 1993). Se l'orologio a scheletro della fine del XVIII secolo è oggi considerato l'apogeo delle arti decorative in Europa, il nostro modello può essere considerato un capolavoro per la sua complessità orologiera e la sua ornamentazione con smalti attribuiti a Joseph Coteau. Il nostro orologio firmato dall'orologiaio Laurent è un perfetto esempio di orologio decorativo al suo apice, probabilmente poco prima della Rivoluzione francese. La moda degli orologi a scheletro è apparsa durante il regno di Luigi XVI, anch'egli grande appassionato di orologi tecnici, ed è proseguita durante la Rivoluzione francese con l'uso del nuovo calendario. La Rivoluzione francese introdusse un nuovo sistema di conteggio del tempo. Infatti, con un decreto del 4 febbraio dell'anno II (24 novembre 1793), la Convenzione nazionale ordinò di sostituire il calendario gregoriano con un nuovo calendario chiamato "rivoluzionario" o "repubblicano". È quindi possibile datare il nostro esempio come precedente alla Rivoluzione francese se si osservano le indicazioni del calendario e in particolare la data dei 31 giorni ancora in uso sotto il vecchio regime, secondo i principi del calendario gregoriano. Durante questo breve periodo alla fine del regno di Luigi XVI, tra il 1785 e il 1792, alcuni rari orologiai lavorarono per realizzare questo tipo di orologio, così rappresentativo dell'arte orologiera in Francia. Il tipo di orologio "scheletrato" è stato creato in un contesto particolare che ha permesso di presentare al pubblico la complessità dei meccanismi e di sottolineare l'eleganza delle composizioni volutamente spoglie, spesso costituite dalla sola cornice che sostiene il quadrante o i quadranti. Negli esemplari più lussuosi, queste cornici erano ricoperte da una decorazione smaltata più o meno raffinata realizzata dai più talentuosi smaltatori parigini dell'epoca, in particolare Merlet o Dubuisson, e in particolare Joseph Coteau a cui possiamo attribuire la decorazione dell'orologio che proponiamo. Nel campo delle arti decorative francesi, il Secolo dei Lumi, che stava volgendo al termine, fu il periodo in cui gli artigiani diedero prova di grande fantasia. Lo smaltatore ginevrino Joseph Coteau (1740-1801) fu responsabile di alcune delle più belle creazioni, come il capolavoro che presentiamo, che è sia una prodezza tecnica con il suo bilanciere anulare sia una meraviglia estetica con la sua lussuosa decorazione a smalto.

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