TIBET XVIIIe - XIXe SIÈCLE = Importante statua in bronzo dorato del bodhisattva …
Descrizione

TIBET XVIIIe - XIXe SIÈCLE

= Importante statua in bronzo dorato del bodhisattva Avalokiteshvara (Sahasrabhuja Lokeshvara) dalle mille braccia e dagli undici volti, raffigurato in piedi su un'alta base lotiforme in lega di rame dorato e sbalzato, la cui base è sigillata da una doppia raffigurazione di vajra incisa. Il bodhisattva è vestito con un raffinato dhoti, ornato da numerosi gioielli incrostati di pietre dure, le braccia principali in anjali mudra che reggono un gioiello all'altezza del busto, le altre sei braccia disposte a ventaglio intorno al busto e che reggono i suoi attributi (rosario, loto, anfora...). Le prime nove teste della divinità sono disposte a gruppi di tre, mentre la penultima testa rappresenta il volto di una divinità irritata e l'ultima quello di Amitabha Buddha. I volti sono dorati e impreziositi dalla policromia. L'insieme poggia su un'imponente mandorla di lega di rame dorata e sbalzata a fogliame, da cui si dipartono le altre novecentonovantadue braccia del bodhisattva. H. 50,5 cm PROVENIENZA Collezione A.D., Prix de Rome. Un pezzo simile è stato venduto da Bonhams, vendita Fine Chinese Art 9 novembre 2017, Londra New Bond Street, lotto 213. NOTA L'origine dell'Avalokiteshvara a mille braccia e undici teste risiede in un episodio popolare della vita del bodhisattva. Quando si impegnò a lavorare per il bene degli esseri viventi, giurò davanti ad Amitabha Buddha che la sua testa sarebbe scoppiata in dieci pezzi e il suo corpo in mille frammenti se avesse fallito. Di fronte all'immensità del suo compito, si scoraggiò e il suo corpo e la sua testa andarono in frantumi. Amitabha venne in suo soccorso e ricompose la sua testa dandogli dieci facce in modo che potesse guardare con compassione in tutte le direzioni contemporaneamente e coronò il tutto con una replica della sua testa per significare che sarebbe stato sempre con lui. Poi prese i pezzi del corpo e ne fece uno nuovo da cui si irradiarono mille braccia contrassegnate da mille occhi di compassione. Questa iconografia evoca l'immensità dell'attività di Avalokiteshvara "il Grande Compassionevole", il "Signore che veglia dall'alto", un essere di pura bontà onnisciente e onnipotente. Le rappresentazioni di Avalokiteshvara con mille braccia e undici facce come quella qui presentata sono piuttosto rare, poiché richiedono un'abilità senza pari e un'ampia opera di intaglio. RAPPORTO SULLE CONDIZIONI Mandorla: usura, graffi, riparazioni, piccole mancanze. Statua: piccole mancanze nella doratura a freddo, alcune piccole pietre dure mancanti, usura, graffi Base: tracce di ossidazione, usura, graffi, riparazioni, piccoli incidenti, lievi ammaccature

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