Null RILEGATURA CON LE ARMI DI NAPOLEONE I. - ROLLIN (Charles) e Jean-Baptiste-L…
Descrizione

RILEGATURA CON LE ARMI DI NAPOLEONE I. - ROLLIN (Charles) e Jean-Baptiste-Louis CREVIER. Storia romana dalla fondazione di Roma alla battaglia di Azio. Parigi, 1741-1781. 14 volumi in-12, vitello fulvo maculato, dorso con partizioni e ornamenti, bel fregio dorato che incornicia le tavole con stemma dorato al centro, menzione "FONTAINEBLEAU" dorata alla base delle tavole superiori; legature sfregate con alcuni strappi e angoli usurati, bagnature sulle foglie del vol. IX, un piatto staccato (rilegatura con un'unica tavola). IX, un piatto staccato (rilegatura ca. 1805-1808). 25.000/30.000 PREZIOSO VOLUME DEL CASTELLO DI FONTAINEBLEAU SCELTO PERSONALMENTE DA NAPOLEONE I PER IL SUO ESILIO SULL'ISOLA D'ELBE MOLTO RARO IN MANI PRIVATE, perché i libri del castello di Fontainebleau, come quelli dei Mulini, sono stati conservati in gran parte nelle rispettive biblioteche. Per quanto riguarda l'isola d'Elba, Napoleone I donò i volumi della palazzina al comune di Portoferraio, tranne alcuni con le sue armi, che portò con sé quando lasciò l'isola d'Elba, e tranne quelli dei Geni e del cardinale Fesch, che restituì. Alcuni libri rari, inoltre, furono presi in prestito all'epoca o rubati in seguito. Con illustrazioni di tavole incise in rame fuori testo, soprattutto MAPPE IN CUI L'ISOLA D'ELBA ("Ilva") POTREBBE APPARIRE. Il gesto romano fino all'avvento dell'imperatore Augusto RIASSUNTO DEI TEMPI MITICI DI ROMA, POI DEL PERIODO REALE E FINALMENTE DEL PERIODO REPUBBLICANO, questa Storia romana riecheggia più volte la storia personale di Napoleone I: le tante campagne militari, vittoriose o concluse da disastri (la vicenda delle forche caudine), le guerre puniche, condotte contro la potenza marittima cartaginese, la lunga e difficile conquista della Spagna, l'ascesa di Cesare... Nelle sue Memorie, Prosper de Barante riporta a questo proposito una discussione avuta con l'imperatore alle Tuileries nel febbraio 1813: "ammirava Cesare come grande uomo di guerra, ma gli prestava poca attenzione come uomo politico. - Gli piaceva troppo compiacere il popolo, per cui non riuscì a conquistare il potere". Anche l'avvento del primo imperatore, Ottaviano Augusto, dopo una lunga guerra civile nella Repubblica, presenta interessanti effetti speculari. Nel presente lavoro, l'ambizione personale di Ottaviano viene contrapposta al suo calcolo politico volto al bene comune attraverso il ritorno alla pace: "sentiva che il governo di uno solo era l'unico rimedio ai mali di un Paese affaticato da interminabili discordie" (vol. XVI, p. 176). LE BON ROLLIN, "ABEILLE DE LA FRANCE" (MONTESQUIEU). Criticato da Voltaire come storico acritico, Charles Rollin (1661-1741) fu elogiato da Montesquieu come pedagogo: per lui era "un uomo onesto [che] ha incantato il pubblico con le sue opere. È il cuore che parla al cuore; si prova una segreta soddisfazione nel sentir parlare la virtù. È l'ape di Francia. Poi il possesso del generale Cristino Lapi, ciambellano e aiutante di campo di Napoleone I all'isola d'Elba. Una nota manoscritta in italiano di Stefano Tavanti Chiarenti del 1831, sul verso di una carta finale superiore dell'ultimo volume, indica che egli acquistò questi volumi da Caterina Lapi, sorella ed erede del dottor Cristino Lapi. CRISTINO LAPI (1766-1854), notevole filofrancese, era un medico favorevole alle nuove idee provenienti dalla Francia, che fu imprigionato durante il regno degli Asburgo-Lorena in Toscana. Napoleone I, in esilio sull'isola, lo nominò direttore delle foreste (maggio 1814), poi ciambellano, aiutante di campo e direttore delle tenute reali (giugno 1814). Il 26 febbraio 1815, giorno in cui lasciò Portoferraio, l'Imperatore lo nominò generale di brigata e governatore generale dell'isola, ma durante i Cento Giorni Cristino Lapi esercitò queste funzioni come comandante in seconda accanto a un ufficiale di carriera, il generale Dalesme, ma vide annullata la sua nomina a generale alla caduta dell'Impero. Si ritirò quindi a Montaione, in Toscana, dove riprese la sua professione di medico al servizio dei poveri. Napoleone lo inserì nel suo testamento con un lascito di 3.000 franchi. STEFANO TAVANTI CHIARENTI, residente a Montaione, era il pronipote di uno dei triumviri giacobini e patrioti che governarono la Toscana sotto la protezione francese dal novembre 1800 al marzo 1801. Era anche imparentato con un altro patriota giacobino italiano, Leopoldo Vaccà Berlinghieri, che sotto il Consolato fu ufficiale della Legione Italica, governatore di Siena e che si batté per l'istituzione di una Repubblica Toscana. Copia composita di più edizioni. I primi due volumi sono mancanti e sono stati sostituiti da quelli dell'edizione in-12 di Amsterdam, Wetstein e Smith, 1739, basole marroni coeve. ATTENZIONE, SCHEDA COMPLETA da consultare nella riproduzione a fronte o sull'Ebook.

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RILEGATURA CON LE ARMI DI NAPOLEONE I. - ROLLIN (Charles) e Jean-Baptiste-Louis CREVIER. Storia romana dalla fondazione di Roma alla battaglia di Azio. Parigi, 1741-1781. 14 volumi in-12, vitello fulvo maculato, dorso con partizioni e ornamenti, bel fregio dorato che incornicia le tavole con stemma dorato al centro, menzione "FONTAINEBLEAU" dorata alla base delle tavole superiori; legature sfregate con alcuni strappi e angoli usurati, bagnature sulle foglie del vol. IX, un piatto staccato (rilegatura con un'unica tavola). IX, un piatto staccato (rilegatura ca. 1805-1808). 25.000/30.000 PREZIOSO VOLUME DEL CASTELLO DI FONTAINEBLEAU SCELTO PERSONALMENTE DA NAPOLEONE I PER IL SUO ESILIO SULL'ISOLA D'ELBE MOLTO RARO IN MANI PRIVATE, perché i libri del castello di Fontainebleau, come quelli dei Mulini, sono stati conservati in gran parte nelle rispettive biblioteche. Per quanto riguarda l'isola d'Elba, Napoleone I donò i volumi della palazzina al comune di Portoferraio, tranne alcuni con le sue armi, che portò con sé quando lasciò l'isola d'Elba, e tranne quelli dei Geni e del cardinale Fesch, che restituì. Alcuni libri rari, inoltre, furono presi in prestito all'epoca o rubati in seguito. Con illustrazioni di tavole incise in rame fuori testo, soprattutto MAPPE IN CUI L'ISOLA D'ELBA ("Ilva") POTREBBE APPARIRE. Il gesto romano fino all'avvento dell'imperatore Augusto RIASSUNTO DEI TEMPI MITICI DI ROMA, POI DEL PERIODO REALE E FINALMENTE DEL PERIODO REPUBBLICANO, questa Storia romana riecheggia più volte la storia personale di Napoleone I: le tante campagne militari, vittoriose o concluse da disastri (la vicenda delle forche caudine), le guerre puniche, condotte contro la potenza marittima cartaginese, la lunga e difficile conquista della Spagna, l'ascesa di Cesare... Nelle sue Memorie, Prosper de Barante riporta a questo proposito una discussione avuta con l'imperatore alle Tuileries nel febbraio 1813: "ammirava Cesare come grande uomo di guerra, ma gli prestava poca attenzione come uomo politico. - Gli piaceva troppo compiacere il popolo, per cui non riuscì a conquistare il potere". Anche l'avvento del primo imperatore, Ottaviano Augusto, dopo una lunga guerra civile nella Repubblica, presenta interessanti effetti speculari. Nel presente lavoro, l'ambizione personale di Ottaviano viene contrapposta al suo calcolo politico volto al bene comune attraverso il ritorno alla pace: "sentiva che il governo di uno solo era l'unico rimedio ai mali di un Paese affaticato da interminabili discordie" (vol. XVI, p. 176). LE BON ROLLIN, "ABEILLE DE LA FRANCE" (MONTESQUIEU). Criticato da Voltaire come storico acritico, Charles Rollin (1661-1741) fu elogiato da Montesquieu come pedagogo: per lui era "un uomo onesto [che] ha incantato il pubblico con le sue opere. È il cuore che parla al cuore; si prova una segreta soddisfazione nel sentir parlare la virtù. È l'ape di Francia. Poi il possesso del generale Cristino Lapi, ciambellano e aiutante di campo di Napoleone I all'isola d'Elba. Una nota manoscritta in italiano di Stefano Tavanti Chiarenti del 1831, sul verso di una carta finale superiore dell'ultimo volume, indica che egli acquistò questi volumi da Caterina Lapi, sorella ed erede del dottor Cristino Lapi. CRISTINO LAPI (1766-1854), notevole filofrancese, era un medico favorevole alle nuove idee provenienti dalla Francia, che fu imprigionato durante il regno degli Asburgo-Lorena in Toscana. Napoleone I, in esilio sull'isola, lo nominò direttore delle foreste (maggio 1814), poi ciambellano, aiutante di campo e direttore delle tenute reali (giugno 1814). Il 26 febbraio 1815, giorno in cui lasciò Portoferraio, l'Imperatore lo nominò generale di brigata e governatore generale dell'isola, ma durante i Cento Giorni Cristino Lapi esercitò queste funzioni come comandante in seconda accanto a un ufficiale di carriera, il generale Dalesme, ma vide annullata la sua nomina a generale alla caduta dell'Impero. Si ritirò quindi a Montaione, in Toscana, dove riprese la sua professione di medico al servizio dei poveri. Napoleone lo inserì nel suo testamento con un lascito di 3.000 franchi. STEFANO TAVANTI CHIARENTI, residente a Montaione, era il pronipote di uno dei triumviri giacobini e patrioti che governarono la Toscana sotto la protezione francese dal novembre 1800 al marzo 1801. Era anche imparentato con un altro patriota giacobino italiano, Leopoldo Vaccà Berlinghieri, che sotto il Consolato fu ufficiale della Legione Italica, governatore di Siena e che si batté per l'istituzione di una Repubblica Toscana. Copia composita di più edizioni. I primi due volumi sono mancanti e sono stati sostituiti da quelli dell'edizione in-12 di Amsterdam, Wetstein e Smith, 1739, basole marroni coeve. ATTENZIONE, SCHEDA COMPLETA da consultare nella riproduzione a fronte o sull'Ebook.

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