Ferdinand HODLER

Ferdinand HODLER (1853-1918): Das Rütli, 1871. Cartoncino firmato in basso a sinistra. Sul retro: timbro della mostra di Steffisburg (1983), etichetta della mostra di Langenthal (1992), etichetta della vendita di Sotheby's (2014). Altezza 32,5 - Larghezza 47,5 cm Provenienza: Walter e Maria Krebs-Schüpbach (cognata di Hodler), Herzogenbuchsee, fino al 1925 - Collezione privata - Sotheby's Zurigo, 2 dicembre 2014, n. 18 - Collezione privata. Mostre: Kunstsammlung Steffisburg, Ferdinand Hodler als Schüler von Ferdinand Sommer, 11 settembre - 30 ottobre 1983. Fondazione Pierre Gianadda, Ferdinand Hodler, Martigny, 1991. Kunstverein Oberaargau, Hodler und der Oberaargau, Langenthal, 1992 (cat. n. 12). Bibliografia: Jura Bruschweiler, Ferdinand Hodler, Fondation Pierre Gianadda, Martigny, 1991, riprodotto e descritto (Le Grütli, 1871) al n° 4, pag. 27. Oskar Bätschmann - Paul Müller, Ferdinand Hodler, Catalogue raisonné der Gemälde, Band I, Die Landschaften, Zürich, 2008, descritto e riprodotto al n° 36, pag. 99. Il primo soggetto patriottico che Ferdinand Hodler raffigurò non fu una scena storica ma un paesaggio: il Grütli (Das Rütli in tedesco). Secondo la tradizione, il Rütli fu il luogo del patto del 1291 tra i rappresentanti dei Waldstätten, ma non esiste alcuna documentazione sul luogo preciso del patto. Il Rütli è quindi un luogo luogo mitico, il luogo in cui sarebbe nata quella che sarebbe diventata la Svizzera. Quando dipinse il Rütli, Ferdinand Hodler aveva appena concluso il suo apprendistato come pittore di "vedute svizzere" per turisti presso il decoratore tedesco Ferdinand Sommer a Thun. Hodler iniziò il suo apprendistato presso Sommer nel 1868, lo stesso anno in cui la visita della regina Vittoria d'Inghilterra, a cui furono intitolati innumerevoli alberghi, stabilì la "svizzeromania" dei turisti inglesi. Lasciò Sommer nel 1870, un anno prima della comparsa delle cartoline, che avrebbero gradualmente soppiantato le vedute incise e dipinte. (Mostra Jura Bruschweiler Hodler, Fondation Pierre Gianadda, Martigny, 1991).