GOSWIN VAN DER WEYDEN ANVERS, 1455/1465 - C. 1538 Vergine con Bambino circondata…
Descrizione

GOSWIN VAN DER WEYDEN ANVERS, 1455/1465 - C. 1538

Vergine con Bambino circondata da Santa Caterina d'Alessandria e Santa Margherita d'Antiochia Olio su pannello 72,4 x 64,2 cm PROVENIENZA Sul retro, timbro della collezione di Maria Luisa d'Austria (1791 - 1847), duchessa di Parma; Vendita anonima; Londra, Sotheby's, 9 dicembre 1992, n. 64; Londra, Christie's, 7 luglio 2004, n. 18; Torino, Galerie Luigi Caretto; Acquistato da questa galleria dall'attuale proprietario. BIBLIOGRAFIA Andrea Bacchi, Una scelta del collezionista, 1987, pp. 13-15, n. 3, illustrato come Goswyn van der Weyden. MOSTRA The Northern Renaissance - 15th and 16th Century Netherlandish Paintings, New York, Colnaghi, 1983, n. 20, come Le Maître de Hoogstraeten. Devoto ammiratore dell'arte di suo nonno Rogier van der Weyden (1399/1400 - 1464), Goswin si considerava l'erede del suo stile, senza dubbio desideroso di distinguersi più per perpetuarlo che per sviluppare codici propri. Documentato a Bruxelles a partire dal 1465, è con il padre Pieter che compie il suo apprendistato. Dopo una breve permanenza a Lierre tra il 1492 e il 1500, si trasferì ad Anversa, dove aprì una bottega con molti allievi. Allo stesso tempo, entra a far parte della Corporazione di San Luca e ne diventa decano nel 1530. Dal nonno conserva un gusto deciso per le figure monumentali, alle quali conferisce un aspetto scultoreo. Come il suo predecessore, mostra un gusto per una grafica vivace e piuttosto ordinata e una stilizzazione che privilegia l'eleganza di silhouette slanciate, con arti lunghi e sottili come le dita delicate delle sue figure. Solo i volti, leggermente ovali, mostrano qualche concessione alla rotondità, ma i nasi lunghi e sottili non lasciano più intravedere le curve dolci più caratteristiche della prima parte del XV secolo. Il prototipo iconografico della Vergine e del Bambino si trova un po' prima in Hans Memling (1430 - 1494). Allievo di Rogier van der Weyden, Goswin ne mutua la figura centrale, qui circondata da due sante donne come intercessori, certamente volute dal committente. Memling propose questa configurazione in diverse sue composizioni, tra cui quelle conservate alla National Gallery di Londra (fig. 1) e al Metropolitan Museum di New York (fig. 2). New York (fig. 2). Una precedente attribuzione attribuiva l'opera in esame al Maestro di Hoogstraeten, basandosi in particolare sulle somiglianze con il fogliame che funge da baldacchino contro il quale si erge la Vergine o gli angeli che si preparano a incoronarla, un motivo che si può vedere in una pala d'altare del Maestro conservata al Kunsthistorisches di Vienna. Tuttavia, nel 1987, Andrea acchi è riuscito a reintegrare la nostra composizione nel corpus dell'opera di Goswin van der Weyden, ancora poco esaustivo e che aveva sofferto di una classificazione senza dubbio affrettata sotto i nomi di Hoogstraeten o del giovane Jan Gossaert (1478 ca. - 1532). Oltre all'eredità del nonno, il pittore di questa Vergine con Bambino assimilò e trascrisse anche l'opera di Jan van Eyck (1390 ca. - 1441) e Robert Campin (1375 ca. - 1444). Quasi un secolo prima, questi due maestri avevano introdotto la pittura fiamminga in una nuova modernità con lo sviluppo della pittura a olio. Il primo, considerato da alcuni biografi "inventore" della tecnica, spinse al massimo la sua padronanza di questo materiale particolarmente fluido con il quale, sovrapponendo strati di colore, era tecnicamente in grado di far "passare" realmente la luce, conferendo al risultato finale un aspetto particolarmente fine, simile alla porcellana. Queste sono state le basi dell'apprendistato di Goswin, per la cui generazione era ormai quasi ovvio lavorare in questo modo. La sua materia fluida e fine sovrappone smalti di colori diversi e arricchisce gli effetti di trasparenza. I tessuti si presentano in tonalità preziose, il gioco di ombre conferisce monumentalità all'insieme, mentre la carne diafana stupisce per la sua finezza. Goswin van der Weyden perpetua l'arte che gli è stata tramandata e la fa propria, combinando gli effetti dei materiali e della luce, la preoccupazione per un certo realismo e l'idealizzazione delle figure sacre. IMPORTANTE A causa della presenza del timbro della collezione di Maria Luisa d'Austria, questo dipinto non può lasciare il territorio italiano (né prima né dopo la vendita). Esposizione pubblica il 13 marzo 2023 a Torino. Vendita su appuntamento il 28 marzo 2023 alle ore 15.00 a Parigi. L'acquirente finale è informato che dovrà prendere possesso di questa tavola direttamente a Torino.

GOSWIN VAN DER WEYDEN ANVERS, 1455/1465 - C. 1538

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