Null 1970
ANGELO MOLINARI MA 165

Tipo : Classe O I / FB CORSA
Lunghezza : 4,60 …
Descrizione

1970 ANGELO MOLINARI MA 165 Tipo : Classe O I / FB CORSA Lunghezza : 4,60 m Larghezza : 1,85 m Peso: circa 300 kg Numero di posti a sedere: 1/2 Motore : Mercury 1100 SS Tipo: 6 cilindri in linea Cilindrata: 1000 cm3 Potenza: 110 CV. Il nome italiano Molinari è onnipresente nella storia del motociclismo internazionale del secondo dopoguerra. Tutto ebbe inizio quando Angelo, figlio di un mobiliere lombardo, aprì un piccolo cantiere artigianale a Tavernola, vicino a Como. L'abilità tecnica di Angelo Molinari attirò ben presto le richieste dei campioni milanesi alla ricerca di scafi rigidi e leggeri per motori fuoribordo. Nel 1953 stabilì il suo primo record mondiale adattando un progetto americano di una piccola carena Swift a tre punti per il campione milanese Massimo Leto di Priolo, che stracciò la migliore prestazione mondiale nella categoria 1000 cc X. Da quel momento in poi, non passò anno senza nuovi record o titoli di campionato ottenuti su una barca costruita dal primo dei Molinari. L'Italia è una delle grandi patrie del motorismo sportivo in tutte le sue forme, con gare uniche come la Pavia-Venezia. La gara, lunga oltre 400 chilometri e con traguardo in Piazza San Marco, ha dato vita a una mania annuale che non si è mai interrotta. Dalla sua fondazione nel 1929, la sola partecipazione a questo leggendario raid ha motivato la costruzione di centinaia di imbarcazioni di tutti gli stili, che da allora sono state coronate dal prestigio dell'impresa. Il rinomato cantiere di Angelo Molinari non ha ovviamente fatto eccezione, dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta. Il fuoribordo racer qui presentato è una delle unità appositamente ordinate in versione biposto dai piloti per "fare" la Pavia-Venezia. Il secondo secchio è, secondo il regolamento di alcune categorie, riservato al meccanico. Aveva il compito di occuparsi del rifornimento, ed era anche e soprattutto destinata a scendere nel letto del fiume per uscire da eventuali incagli improvvisi dovuti ai numerosi banchi di sabbia la cui posizione era imprevedibile. Questa Angelo Molinari, numero 290, debuttò alla Pavia-Venezia del 1974, guidata da Natale Biancardi nella categoria O I / FB CORSA. Rimase poi negli annali della corsa fino agli anni Ottanta, prima di essere immagazzinata nella zona di Boretto. Negli anni 2000 è stata restaurata in modo impeccabile da Jean Van Praet, riportandola alle caratteristiche e ai colori originali, ad eccezione della bandiera belga, una piccola aggiunta sentimentale e familiare che il collezionista si è concesso. Il suo motore Merc 1100 SS a sei cilindri, prodotto dal 1967 al 1967, ha un basamento speciale "endurance".

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1970 ANGELO MOLINARI MA 165 Tipo : Classe O I / FB CORSA Lunghezza : 4,60 m Larghezza : 1,85 m Peso: circa 300 kg Numero di posti a sedere: 1/2 Motore : Mercury 1100 SS Tipo: 6 cilindri in linea Cilindrata: 1000 cm3 Potenza: 110 CV. Il nome italiano Molinari è onnipresente nella storia del motociclismo internazionale del secondo dopoguerra. Tutto ebbe inizio quando Angelo, figlio di un mobiliere lombardo, aprì un piccolo cantiere artigianale a Tavernola, vicino a Como. L'abilità tecnica di Angelo Molinari attirò ben presto le richieste dei campioni milanesi alla ricerca di scafi rigidi e leggeri per motori fuoribordo. Nel 1953 stabilì il suo primo record mondiale adattando un progetto americano di una piccola carena Swift a tre punti per il campione milanese Massimo Leto di Priolo, che stracciò la migliore prestazione mondiale nella categoria 1000 cc X. Da quel momento in poi, non passò anno senza nuovi record o titoli di campionato ottenuti su una barca costruita dal primo dei Molinari. L'Italia è una delle grandi patrie del motorismo sportivo in tutte le sue forme, con gare uniche come la Pavia-Venezia. La gara, lunga oltre 400 chilometri e con traguardo in Piazza San Marco, ha dato vita a una mania annuale che non si è mai interrotta. Dalla sua fondazione nel 1929, la sola partecipazione a questo leggendario raid ha motivato la costruzione di centinaia di imbarcazioni di tutti gli stili, che da allora sono state coronate dal prestigio dell'impresa. Il rinomato cantiere di Angelo Molinari non ha ovviamente fatto eccezione, dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta. Il fuoribordo racer qui presentato è una delle unità appositamente ordinate in versione biposto dai piloti per "fare" la Pavia-Venezia. Il secondo secchio è, secondo il regolamento di alcune categorie, riservato al meccanico. Aveva il compito di occuparsi del rifornimento, ed era anche e soprattutto destinata a scendere nel letto del fiume per uscire da eventuali incagli improvvisi dovuti ai numerosi banchi di sabbia la cui posizione era imprevedibile. Questa Angelo Molinari, numero 290, debuttò alla Pavia-Venezia del 1974, guidata da Natale Biancardi nella categoria O I / FB CORSA. Rimase poi negli annali della corsa fino agli anni Ottanta, prima di essere immagazzinata nella zona di Boretto. Negli anni 2000 è stata restaurata in modo impeccabile da Jean Van Praet, riportandola alle caratteristiche e ai colori originali, ad eccezione della bandiera belga, una piccola aggiunta sentimentale e familiare che il collezionista si è concesso. Il suo motore Merc 1100 SS a sei cilindri, prodotto dal 1967 al 1967, ha un basamento speciale "endurance".

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