Null Apparecchio di porcellana Lothe, sifone per acqua di seltz.
Altezza: 21 cm.…
Descrizione

Apparecchio di porcellana Lothe, sifone per acqua di seltz. Altezza: 21 cm. 21 cm di altezza Ciotola e tazza in terracotta fine di Lunéville Keller et Guérin con decorazione a sfondo verde di fiori in fiore. Punto cultura: "Progettate per uso domestico, queste caraffe semplici nella loro concezione, non richiedono né il ritorno in fabbrica, né il gas per creare l'acqua di carbonatazione. Il funzionamento del dispositivo si basa su una reazione chimica: un'acqua leggermente gassata ottenuta dalla miscela di una soluzione acquosa di acido tartarico (o eventualmente acido citrico) e di un'altra contenente una soluzione acquosa di bicarbonato di sodio. Quest'acqua gassata artificialmente, dal sapore leggermente salato e medicinale, doveva essere consumata immediatamente. Una tecnica rudimentale ma efficace. I dispositivi assomigliavano a caraffe di porcellana, con la particolarità di avere un divisorio interno che permetteva di collegare due liquidi diversi all'uscita. La punta del beccuccio, simile a un naso di maiale, presenta due aperture, ciascuna collegata a uno degli scomparti interni. La miscelazione non avviene quindi nella caraffa, ma all'uscita della stessa. È nel bicchiere che le due soluzioni acquose si mescolano per formare l'acqua temporaneamente gassata".

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Apparecchio di porcellana Lothe, sifone per acqua di seltz. Altezza: 21 cm. 21 cm di altezza Ciotola e tazza in terracotta fine di Lunéville Keller et Guérin con decorazione a sfondo verde di fiori in fiore. Punto cultura: "Progettate per uso domestico, queste caraffe semplici nella loro concezione, non richiedono né il ritorno in fabbrica, né il gas per creare l'acqua di carbonatazione. Il funzionamento del dispositivo si basa su una reazione chimica: un'acqua leggermente gassata ottenuta dalla miscela di una soluzione acquosa di acido tartarico (o eventualmente acido citrico) e di un'altra contenente una soluzione acquosa di bicarbonato di sodio. Quest'acqua gassata artificialmente, dal sapore leggermente salato e medicinale, doveva essere consumata immediatamente. Una tecnica rudimentale ma efficace. I dispositivi assomigliavano a caraffe di porcellana, con la particolarità di avere un divisorio interno che permetteva di collegare due liquidi diversi all'uscita. La punta del beccuccio, simile a un naso di maiale, presenta due aperture, ciascuna collegata a uno degli scomparti interni. La miscelazione non avviene quindi nella caraffa, ma all'uscita della stessa. È nel bicchiere che le due soluzioni acquose si mescolano per formare l'acqua temporaneamente gassata".

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