Null Collezione di maschere, tredici pezzi.
Descrizione

Collezione di maschere, tredici pezzi.

205 
Online

Collezione di maschere, tredici pezzi.

Le offerte sono terminate per questo lotto. Visualizza i risultati

Forse ti piacerebbe anche

Maschera di danza ''hudoq'' in legno Indonesia, Borneo / Kalimantan orientale, Kajan o Bahau-Dayak, inizio XX sec. H. 36 / 48 cm Maschere di questo tipo, chiamate hudo o hudoq, sono tipiche delle culture Dayak tradizionali del Borneo. Vengono utilizzate in occasione del Dayak gawaii (festival), una festa agricola che si tiene ogni anno a settembre e ottobre. Questa maschera hudoq di alta qualità rappresenta uno spirito di uccello drago-rinoceronte. È realizzata in legno a bassa densità e le orecchie sono inserite con tasselli di legno. Ai fori delle orecchie sono attaccati orecchini fatti di anelli di ottone. Sulla testa porta un cesto intrecciato in cui sono inserite piume di bucero, fagiano d'Argus e pavone, che corrisponde ai gioielli di piume del guerriero tradizionale e del cacciatore di teste. La montatura è rifinita con pigmenti bianchi, rossi e neri. Gli occhi sono realizzati con conchiglie di ottone incise. Come nel caso degli occhi in vetro a specchio presenti su altre maschere hodoq, l'ottone, originariamente molto lucido e quindi riflettente, serve ad allontanare gli spiriti maligni che si allontanano alla vista del proprio volto. Secondo le credenze tradizionali, gli hudoq ("facce") incarnano principalmente tredici parassiti noti per nome che distruggono il raccolto, tra cui topi, leoni e corvi, per ognuno dei quali esistono maschere. I danzatori mascherati entrano nei villaggi come spiriti personificati per proteggere il raccolto attraverso la danza magica. Le maschere che rappresentano i "parassiti" appaiono per la prima volta durante la festa. La danza raggiunge il suo culmine con l'apparizione di due aso (drago) e hornbill hudoq, gli spiriti protettori dei villaggi, che cacciano i parassiti come guerrieri. Le maschere di maiale, ad esempio, simboleggiano gli animali "negativi" che possono mangiare o distruggere il raccolto. La danza delle maschere si sposta di villaggio in villaggio durante la festa. Durante la festa, i manang, gli sciamani, invocano le divinità di Apulagan, l'Aldilà, per garantire un raccolto abbondante e la buona sorte. Legno, rattan, pigmenti, piume, metallo morbido Da una vecchia collezione privata tedesca, raccolta dagli anni '50 - Minima. Minimi segni di età, alcune piccole scheggiature. Riferimenti: Ave, J.B. / King, V. (1986): People of the Weeping Forest. Tradizione e cambiamento nel Borneo. Leiden. - Hein, A.R. (1895): Zur Entwicklungsgeschichte des Ornamentes bei den Dayaks. Vienna. - Heppell, M. (2005): Arte Iban. Selezione sessuale e teste mozzate. Amsterdam. - Hoskins, J. (1996): Headhunting and the Social Imagination in Southeast Asia. Stanford University Press.