Null Roland BIERGE (1922-1991) 
Intrattenimento, 1985 
Serigrafia firmata in bas…
Descrizione

Roland BIERGE (1922-1991) Intrattenimento, 1985 Serigrafia firmata in basso a destra e numerata 12/25 in basso a sinistra, datata e titolata sul retro. 49,5 x 35 cm (in visione) Sotto vetro Bibliografia: Marie-Madeleine Bierge Maurice Monge, Catalogue raisonné de l' œuvre peint 1936-1991, 2019, Gourcuff-Gradenigo, pagina 386.

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Roland BIERGE (1922-1991) Intrattenimento, 1985 Serigrafia firmata in basso a destra e numerata 12/25 in basso a sinistra, datata e titolata sul retro. 49,5 x 35 cm (in visione) Sotto vetro Bibliografia: Marie-Madeleine Bierge Maurice Monge, Catalogue raisonné de l' œuvre peint 1936-1991, 2019, Gourcuff-Gradenigo, pagina 386.

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Marie-Madeleine Bierge & Maurice Monge - Bierge [Catalogue raisonné de l'oeuvre peint 1936-1991] - Disegnatore, pittore e litografo emerso dal movimento della Jeune Peinture nel dopoguerra, Roland Bierge (1922-1991) se ne distacca rapidamente, sentendo già un violento bisogno di libertà per conformarsi a un quadro espressivo che considerava angusto. A partire dai primi anni '50, si orienta verso una nuova figurazione, quella nata dal post-cubismo, che cerca di ricostruire un personalissimo mondo plastico a partire da una natura reinventata. In attesa di un riconoscimento, dal 1947 si guadagna da vivere come decoratore teatrale per la Comédie-Française, che lascia alla fine del 1964 dopo aver lavorato per otto mesi alla scenografia del nuovo soffitto dell'opera, su modello di Chagall. La sua pittura subisce una duplice evoluzione, con un aumento dell'uso dei colori puri, in concomitanza con la graduale scomparsa del disegno sottostante. Trova il proprio ritmo, la propria cadenza, il proprio vocabolario, facendo attenzione a evitare effetti facili. Coltiva la sua indipendenza tanto dalle gallerie quanto dai movimenti o dalle scuole, che spesso sono effimeri. Può avere dei maestri, sì, ma un Maestro, no! Influenzato nel primo periodo da Jacques Villon e Roger de la Fresnaye per l'equilibrio delle forme, continua ed estende la ricerca del cosiddetto cubismo orfico, che Picabia aveva appena iniziato prima del 1914. Tutti i colori del prisma esplodono in un groviglio controllato dall'artista, una policromia brillante e sonora che il pittore-musicista tesse sulla sua tela. Questo libro è un'occasione per scoprire o riscoprire uno dei migliori paesaggisti e coloristi della seconda metà del XX secolo. - Gourcuff Gradenigo - 2019