Null JOURDAN (Jean-Baptiste). Lettera autografa firmata [al generale Jean Ernouf…
Descrizione

JOURDAN (Jean-Baptiste). Lettera autografa firmata [al generale Jean Ernouf]. Parigi, 12 brumaio anno VII [sic per anno VIII, cioè [3 novembre 1799]. 3 pp. in-4. "Sua moglie, che ho avuto il piacere di vedere ieri sera, mi ha detto, mio buon amico, che era sorpreso di non ricevere notizie da me più spesso. Credo di averle detto in una delle mie precedenti lettere che ho delle buone ragioni per scrivere raramente ai miei amici, e soprattutto per non parlare con loro di questioni politiche; e queste ragioni permangono. Tuttavia, non sono meno sinceramente legato a tutti coloro che, come voi, hanno conservato la loro stima e amicizia per me. HO RICEVUTO DIVERSE LETTERE DA UN UOMO DI NOME BLANCASSAGNE CHE SOSTIENE DI ESSERE MIO PARENTE. Questo individuo me ne ha appena inviato uno nuovo in cui assume la carica di capitano aiutante di campo del generale Ernouf, capo di stato maggiore dell'esercito d'Italia. Se questo ufficiale è davvero impiegato presso di voi, vi prego di dirgli che non sono suo parente, che non lo conosco in alcun modo, che lo invito a sospendere la sua corrispondenza con me, a smettere di chiamarsi mio parente, e in ogni caso a non prendere in prestito, con questo pretesto, denaro da tutti coloro che sono così sciocchi da prestargli denaro perché credono a ciò che dice. Se invece, come presumo, ha preso il titolo di vostro aiutante di campo come ha preso quello di mio parente, vi prego di informare il Capo Generale, e di invitarlo a nome mio a dare ordini a questo imbroglione affinché cessi di compromettere il mio nome. Le ho inviato, qualche giorno fa, una copia del PRECISO DELLE OPERAZIONI DELL'ESERCITO DANUBIANO che ho pubblicato; credo che l'abbia ricevuta e la prego di dirmi cosa ne pensa. Quest'opera ha suscitato grande scalpore qui da noi. STO SERIAMENTE LAVORANDO ALLE MIE MEMORIE. VI PREGO DI COMUNICARMI TUTTO IL MATERIALE IN VOSTRO POSSESSO SULLE NOSTRE OPERAZIONI MILITARI. DESIDERO IN PARTICOLARE AVERE INFORMAZIONI SULLA BATTAGLIA DI HONCCOTE e sulle operazioni dell'esercito del Nord fino a dopo il blocco di Maubeuge. [La battaglia di Hondschoote, vicino a Dunkerque, fu vinta l'8 settembre 1793 contro le truppe del Duca di York, dal generale Houchard, ai cui ordini prestavano servizio il generale Jourdan e il futuro generale Ernouf.] Quando ho lasciato l'esercito del Nord, ho lasciato tutti i miei documenti al quartier generale e non li ho più rivisti, per cui sono un po' in imbarazzo a scrivere questa parte. Se Championnet [il generale Jean-Étienne Vachier, noto come Championnet] avesse qualche informazione sulle operazioni dell'esercito di Sambre-et-Meuse e volesse comunicarmela, mi sarebbe molto obbligato. Vi prego di chiederglielo a nome mio, rinnovandogli l'assicurazione del mio sincero attaccamento. Gli ho inviato una copia del mio riassunto, spero che l'abbia ricevuta. Ti abbraccio con tutto il cuore e sono tuo amico sincero... Mia moglie e tutta la mia famiglia ti ricordano. LETTERA SCRITTA 6 GIORNI PRIMA DEL COLPO DI STATO DEL XVIII BRUMAIO. Legato ai circoli giacobini e membro del Conseil des Cinq-Cents, il generale Jourdan partecipò attivamente alla vita politica: ad esempio, il 13 settembre 1799 pronunciò un discorso in cui chiedeva la proclamazione della "nazione in pericolo", che avrebbe comportato il ritorno delle misure di emergenza. Vilipeso dal Conseil des Anciens, in particolare dall'ex direttore Jean-François Reubell, che gli rimproverava le sconfitte di Ostrach e Stockach (nel marzo-aprile 1799 alla testa dell'Armata del Danubio contro l'arciduca Carlo d'Austria), Jean-Baptiste Jourdan pubblicò in risposta un appello pro domo sua, il suo Précis des opérations de l'armée du Danube (ottobre 1799). Quando si verificò il 18 brumaio, espresse la sua disapprovazione senza opporsi direttamente: fu quindi incluso nella lista delle personalità da deportare, ma sfuggì a questo tragico destino grazie all'intervento di Joseph Fouché. Napoleone I cercò allora invano di conciliarlo, lo nominò maresciallo, ma dovette risolversi a vederlo seguire Giuseppe Bonaparte, su richiesta di quest'ultimo, a Napoli e poi in Spagna.

JOURDAN (Jean-Baptiste). Lettera autografa firmata [al generale Jean Ernouf]. Parigi, 12 brumaio anno VII [sic per anno VIII, cioè [3 novembre 1799]. 3 pp. in-4. "Sua moglie, che ho avuto il piacere di vedere ieri sera, mi ha detto, mio buon amico, che era sorpreso di non ricevere notizie da me più spesso. Credo di averle detto in una delle mie precedenti lettere che ho delle buone ragioni per scrivere raramente ai miei amici, e soprattutto per non parlare con loro di questioni politiche; e queste ragioni permangono. Tuttavia, non sono meno sinceramente legato a tutti coloro che, come voi, hanno conservato la loro stima e amicizia per me. HO RICEVUTO DIVERSE LETTERE DA UN UOMO DI NOME BLANCASSAGNE CHE SOSTIENE DI ESSERE MIO PARENTE. Questo individuo me ne ha appena inviato uno nuovo in cui assume la carica di capitano aiutante di campo del generale Ernouf, capo di stato maggiore dell'esercito d'Italia. Se questo ufficiale è davvero impiegato presso di voi, vi prego di dirgli che non sono suo parente, che non lo conosco in alcun modo, che lo invito a sospendere la sua corrispondenza con me, a smettere di chiamarsi mio parente, e in ogni caso a non prendere in prestito, con questo pretesto, denaro da tutti coloro che sono così sciocchi da prestargli denaro perché credono a ciò che dice. Se invece, come presumo, ha preso il titolo di vostro aiutante di campo come ha preso quello di mio parente, vi prego di informare il Capo Generale, e di invitarlo a nome mio a dare ordini a questo imbroglione affinché cessi di compromettere il mio nome. Le ho inviato, qualche giorno fa, una copia del PRECISO DELLE OPERAZIONI DELL'ESERCITO DANUBIANO che ho pubblicato; credo che l'abbia ricevuta e la prego di dirmi cosa ne pensa. Quest'opera ha suscitato grande scalpore qui da noi. STO SERIAMENTE LAVORANDO ALLE MIE MEMORIE. VI PREGO DI COMUNICARMI TUTTO IL MATERIALE IN VOSTRO POSSESSO SULLE NOSTRE OPERAZIONI MILITARI. DESIDERO IN PARTICOLARE AVERE INFORMAZIONI SULLA BATTAGLIA DI HONCCOTE e sulle operazioni dell'esercito del Nord fino a dopo il blocco di Maubeuge. [La battaglia di Hondschoote, vicino a Dunkerque, fu vinta l'8 settembre 1793 contro le truppe del Duca di York, dal generale Houchard, ai cui ordini prestavano servizio il generale Jourdan e il futuro generale Ernouf.] Quando ho lasciato l'esercito del Nord, ho lasciato tutti i miei documenti al quartier generale e non li ho più rivisti, per cui sono un po' in imbarazzo a scrivere questa parte. Se Championnet [il generale Jean-Étienne Vachier, noto come Championnet] avesse qualche informazione sulle operazioni dell'esercito di Sambre-et-Meuse e volesse comunicarmela, mi sarebbe molto obbligato. Vi prego di chiederglielo a nome mio, rinnovandogli l'assicurazione del mio sincero attaccamento. Gli ho inviato una copia del mio riassunto, spero che l'abbia ricevuta. Ti abbraccio con tutto il cuore e sono tuo amico sincero... Mia moglie e tutta la mia famiglia ti ricordano. LETTERA SCRITTA 6 GIORNI PRIMA DEL COLPO DI STATO DEL XVIII BRUMAIO. Legato ai circoli giacobini e membro del Conseil des Cinq-Cents, il generale Jourdan partecipò attivamente alla vita politica: ad esempio, il 13 settembre 1799 pronunciò un discorso in cui chiedeva la proclamazione della "nazione in pericolo", che avrebbe comportato il ritorno delle misure di emergenza. Vilipeso dal Conseil des Anciens, in particolare dall'ex direttore Jean-François Reubell, che gli rimproverava le sconfitte di Ostrach e Stockach (nel marzo-aprile 1799 alla testa dell'Armata del Danubio contro l'arciduca Carlo d'Austria), Jean-Baptiste Jourdan pubblicò in risposta un appello pro domo sua, il suo Précis des opérations de l'armée du Danube (ottobre 1799). Quando si verificò il 18 brumaio, espresse la sua disapprovazione senza opporsi direttamente: fu quindi incluso nella lista delle personalità da deportare, ma sfuggì a questo tragico destino grazie all'intervento di Joseph Fouché. Napoleone I cercò allora invano di conciliarlo, lo nominò maresciallo, ma dovette risolversi a vederlo seguire Giuseppe Bonaparte, su richiesta di quest'ultimo, a Napoli e poi in Spagna.

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