Null HORACE (Quintus Horatius Flaccus). Opera omnia. [Basileæ, apud Ludovicum Re…
Descrizione

HORACE (Quintus Horatius Flaccus). Opera omnia. [Basileæ, apud Ludovicum Regem, [sui titoli delle parti successive:] Coloniæ Munatianæ, impensis Ludovici Regii, 1615. 3 parti in 2 volumi rilegati in un unico foglio, circa 1000 pp. in paginazione discontinua con diversi errori di numerazione, primo titolo stampato in rosso e nero, testo stampato su 2 colonne; marocchino marrone, dorso liscio decorato da un semicerchio di croci di Lorena e bordato da fleur-de-lis, decorazione simile sulle tavole con stemma dorato al centro, margini filettati, bordi dorati; legatura sfregata con restauri visibili, testatine danneggiate con mancanze della pelle, spesso pesanti macchie marroni con occasionali macchie marginali (legatura d'epoca). edizione pubblicata a Basilea da Ludwig König, in un testo accompagnato dai ricchi commenti del filologo Pierre Gaultier-Chabot basati sui manoscritti dello scrittore e teologo calvinista Johann Jacob Grasser. BELLISSIMA QUADRATURA INCISA SU RAME DA MATTHÄUS MERIAN sul primo titolo. Marca tipografica xilografica sugli altri due titoli. LEGATURA CON GLI ARMI DI HENRI DE LORRAINE, FUTURO DUCA DI GUISE (OHR, pl. n° 52, ferro n° 1). Dotato di diverse abbazie fin dall'infanzia, arcivescovo di Reims all'età di quindici anni, Henri de Lorraine (1614-1664) divenne duca di Guisa alla morte successiva del fratello maggiore (1639) e poi del padre (1640), e lasciò lo stato ecclesiastico. Ebbe una vita avventurosa: legato a tutti gli oppositori del cardinale de Richelieu, prese le armi contro la Francia e fu condannato a morte in contumacia (1641), ma ottenne la grazia dopo la morte di Luigi XIII nel 1643. Tentò quindi di farsi re di Napoli, sfruttando l'eredità del suo antenato René d'Anjou, e per due volte sottrasse la città agli spagnoli, ma invano, nel 1647 e nel 1654. Rimase poi in Francia e, nominato gran ciambellano, fu una delle figure di spicco della corte. Copia citata da Joannis Guigard nel suo Armorial du bibliophile (vol. II, p. 80). Provenienza: ex collezione del marchese de Morante (n° 783 del catalogo dell'asta della sua biblioteca, Parigi, Hôtel Drouot, febbraio-marzo 1872). Rettore dell'Università di Madrid, Joaquín Gómez de La Cortina (1808-1868) costruì una delle più importanti biblioteche del suo tempo.

HORACE (Quintus Horatius Flaccus). Opera omnia. [Basileæ, apud Ludovicum Regem, [sui titoli delle parti successive:] Coloniæ Munatianæ, impensis Ludovici Regii, 1615. 3 parti in 2 volumi rilegati in un unico foglio, circa 1000 pp. in paginazione discontinua con diversi errori di numerazione, primo titolo stampato in rosso e nero, testo stampato su 2 colonne; marocchino marrone, dorso liscio decorato da un semicerchio di croci di Lorena e bordato da fleur-de-lis, decorazione simile sulle tavole con stemma dorato al centro, margini filettati, bordi dorati; legatura sfregata con restauri visibili, testatine danneggiate con mancanze della pelle, spesso pesanti macchie marroni con occasionali macchie marginali (legatura d'epoca). edizione pubblicata a Basilea da Ludwig König, in un testo accompagnato dai ricchi commenti del filologo Pierre Gaultier-Chabot basati sui manoscritti dello scrittore e teologo calvinista Johann Jacob Grasser. BELLISSIMA QUADRATURA INCISA SU RAME DA MATTHÄUS MERIAN sul primo titolo. Marca tipografica xilografica sugli altri due titoli. LEGATURA CON GLI ARMI DI HENRI DE LORRAINE, FUTURO DUCA DI GUISE (OHR, pl. n° 52, ferro n° 1). Dotato di diverse abbazie fin dall'infanzia, arcivescovo di Reims all'età di quindici anni, Henri de Lorraine (1614-1664) divenne duca di Guisa alla morte successiva del fratello maggiore (1639) e poi del padre (1640), e lasciò lo stato ecclesiastico. Ebbe una vita avventurosa: legato a tutti gli oppositori del cardinale de Richelieu, prese le armi contro la Francia e fu condannato a morte in contumacia (1641), ma ottenne la grazia dopo la morte di Luigi XIII nel 1643. Tentò quindi di farsi re di Napoli, sfruttando l'eredità del suo antenato René d'Anjou, e per due volte sottrasse la città agli spagnoli, ma invano, nel 1647 e nel 1654. Rimase poi in Francia e, nominato gran ciambellano, fu una delle figure di spicco della corte. Copia citata da Joannis Guigard nel suo Armorial du bibliophile (vol. II, p. 80). Provenienza: ex collezione del marchese de Morante (n° 783 del catalogo dell'asta della sua biblioteca, Parigi, Hôtel Drouot, febbraio-marzo 1872). Rettore dell'Università di Madrid, Joaquín Gómez de La Cortina (1808-1868) costruì una delle più importanti biblioteche del suo tempo.

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