3046 

GIOVANNI GIACOMETTI (Stampa 1868-1933 Glion) Capolago. 1931. Olio su tela. Monogrammato in basso a destra: G.G. Firmato, iscritto e datato dall'artista sul retro della tela: Giovni Giacometti Maloja 1931. 75,5 × 80,2 cm. Provenienza: - Collezione Jean Andereggen, Zurigo. - Importante collezione privata svizzera, acquistata dal suddetto il 23.4.1969. Fonte: Giovanni Giacometti: Registro dei quadri, forse n. 3, p. 6, n. 520. Letteratura: Paul Müller e Viola Radlach: Giovanni Giacometti. Werkkatalog der Gemälde, Zurigo 1997, vol. II-2, p. 558, n. 1931.31 (con illustrazione). Il dipinto è registrato presso l'Istituto svizzero per la ricerca artistica come opera di mano di Giovanni Giacometti con il n. 15382. Si può quasi sentire fisicamente la liberazione che l'artista deve aver provato nel dipingere questo quadro. Non c'è nulla da cercare, i tratti del pennello e della spatola trovano spontaneamente l'oggetto da riprodurre. Pesanti nuvole bianche passano davanti al Corvatsch. Il lago scintilla alla luce del sole che penetra dalla copertura nuvolosa. Qui, vicino a dove si trovava il pittore, Giacometti possedeva una casa in cui aveva allestito anche uno studio e in cui viveva con la sua famiglia di sei persone durante le lunghe vacanze estive. Qui in Engadina aveva incontrato il suo grande modello Giovanni Segantini 35 anni prima. La forte influenza di Segantini cambiò radicalmente lo stile pittorico del giovane, sviluppando ulteriormente il suo talento, ma allo stesso tempo inibendolo. Superando le varie influenze, da Segantini ai neoimpressionisti, Cézanne, van Gogh e Hodler, ha infine trovato la propria perfezione artistica nella sua tarda opera pittorica. In esso l'artista sembra essersi ritrovato completamente nell'ultimo decennio della sua vita. Nel febbraio del 1930, Giacometti dedica una mostra di 69 dipinti alla Kunsthalle di Basilea interamente alle opere dell'ultimo decennio. È lui stesso a scrivere la prefazione del catalogo: "È passato un decennio da quando la Kunsthalle di Basilea mi ha onorato con una mostra completa del mio lavoro. (...) Oggi non si tratta di presentare una panoramica della mia lunga opera. Piuttosto, ho posto l'accento sulla produzione dell'ultimo e recentissimo periodo. Il mio campo di lavoro non si è ampliato in questi anni. Le immagini sono state realizzate nell'ambiente più intimo e ravvicinato delle mie montagne. La lotta per la luce è la forza trainante del mio lavoro. Nella mostra sono rappresentate opere singole, anche di anni lontani. Da essi si potrà valutare la strada che la mia arte ha percorso e le conquiste che mi sono state concesse nella mia ricerca della luce". Il dipinto proposto è un capolavoro di quest'ultima grande fase creativa.

zurich, Svizzera