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AURELIE NEMOURS (1910 Parigi 2005) Senza titolo. 1975. Olio su tela. Firmato e datato sul retro: NEMOURS 1975, e con la nota direzionale: HAUT. 80 × 80 cm. Provenienza: Collezione privata Svizzera. Letteratura: Lemoine, Serge: Aurélie Nemours: Catalogo ragionato, Milano: Skira 2018, vol. 2, n. 516 (ill. b/n) Aurélie Nemours è un'artista di straordinaria importanza dell'astrazione geometrica nell'ambito dell'arte costruttivista che ha dedicato l'intera vita alla realizzazione della sua opera. Ha lasciato alle generazioni successive un'eredità ambiziosa e ricca, di cui abbiamo il piacere di offrire un dipinto del 1975. Per tutta la vita Aurélie Nemours ha lavorato sul proprio linguaggio visivo e ha costruito un sistema pittorico logico. Fin dall'inizio, la sua carriera è stata determinata dalla concentrazione interiore, alla ricerca dell'assoluto. Dopo un periodo insolitamente lungo di studio, ricerca e sviluppo, ha definito il proprio vocabolario a partire dal 1953. Attraverso il critico d'arte e pittore Michel Seuphor, Nemours scopre in questi anni Piet Mondrian, che è per lei la conferma del percorso che ha scelto. Utilizza un numero limitato di forme e opta consapevolmente per una riduzione degli elementi pittorici: Linee, punti, trattini, quadrati o rettangoli, che si basano sempre su orizzontali e verticali che corrono paralleli ai confini del supporto dell'immagine. Nel corso degli anni Sessanta, Nemours lavora alla serie "Echiquier", che riprende la struttura del gioco della scacchiera, per Nemours la struttura di superficie ideale. All'inizio, disegna quadrati o rettangoli che sono disposti in modo giocoso con colori forti. Antipodicamente, le superfici colorate si fronteggiano. I suoi dipinti presentano da due a un massimo di quattro colori, con la presenza frequente del bianco e del nero. In questo periodo, Nemours gioca con la distribuzione topografica delle superfici e dei colori, che sono determinati da una moltiplicazione dinamica di una disposizione seriale. Alla ricerca di una maggiore semplicità, nel 1965 elabora il quadrato, che diventa la sua forma preferita. Il presente dipinto del 1975 vive di una semplicità apparentemente sottile che l'artista ha raggiunto nel suo lavoro maturo. Nove quadrati di diverso colore bianco coprono la forma quadrata della tela. Con una precisione estremamente sensibile, i pigmenti bianchi delle rispettive superfici si distinguono. Le tonalità bianche coprono le superfici in modo fluido e senza alcuna strutturazione. Sebbene i confini delle nove superfici siano tracciati con grande precisione, sono difficilmente distinguibili. Le pennellate sono applicate con la massima precisione, il che significa che nessun effetto viene ricercato attraverso la materia. L'immagine bianca sembra stare "da sola". Questo quadro è un buon esempio di come Aurélie Nemours sia giunta a una semplificazione nel corso degli anni Settanta come risultato di una lunghissima ricerca, di cui alla fine, paradossalmente, dominano l'intuizione e la sensibilità.

zurich, Svizzera