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Shabti egizio dipinto su calcare con iscrizione per Ir-nu, Nuovo Regno, XIX-XX dinastia, 1295-1077 a.C. Alto ed elegante shabti in calcare iscritto per Ir-nu; la figura, dal volto accuratamente modellato con grandi occhi e orecchie innaturalmente grandi, indossa una fascia per il collo, una lunga parrucca tripartita con striature incise e un ampio collare a tre bande; per svolgere i suoi compiti nell'aldilà per conto di Ir-nu, lo shabti tiene un piccone nella mano sinistra, una zappa nella destra e un sacchetto di semi appeso alla spalla sinistra; la posizione delle mani rivolte l'una verso l'altra è piuttosto insolita; il testo inizia nella colonna verticale che corre lungo la parte anteriore della figura, proseguendo in cinque bande orizzontali con una colorazione a pigmento rosso-ocra chiaro nelle bande superiore, centrale e inferiore; lo stesso pigmento è usato per colorare gli attrezzi e si alterna anche alle striature blu della parrucca, al laccetto del collo e ai dettagli del colletto anch'essi in blu; l'iscrizione dal Libro dei Morti capitolo 6, che recita: Colonna verticale L'illuminato, l'Osiride Righe orizzontali 1) Ir-nu, vero di voce, dice: O, questo shabti 2) se si conta, se si conta di fare il lavoro 3) [di fare tutto ciò che si deve fare nella] terra di Dio, di coltivare le terre rivierasche, di trasportare in barca 4) [la sabbia dell'] occidente all'oriente, di agire 5) in qualsiasi momento, di servire lì (si) dirà vero di voce(?). Cfr. Newberry, P., Funerary Statuettes and Model Sarcophagi, Catalogue général des Antiquités égyptiennes du musée du Caire Nos.46530-48575, Cairo 1930-1957, pp.378-379 (CG 48497), pl. XXI; cfr. Donald, B., "Funerary Figurines" in Oxford Encyclopaedia of Ancient Egypt, vol. 1, New York, 2000, pp.568-569; cfr. anche Schneider, H.D., Shabtis. An Introduction to the History of Ancient Egyptian Funerary Statuettes with a Catalogue of the Collection of Shabtis in the National Museum of Antiquities at Leiden, 3 vols., Leiden 1977, V.2, p.73, (3.2.1.55), pl.100; V.3 p.26. Esposto: The European Fine Art Foundation (TEFAF) 2016, Stand 430, Maastricht Exhibition & Congress Centre, Maastricht, Paesi Bassi. 1,4 kg in totale, 28 cm incluso il supporto (11 pollici). Collezione della famiglia Carieau, Belgio, acquisita nel 1952. Ex collezione Maspero, Parigi, 1963. Acquisito da una collezione privata europea nel 1978. Proprietà di un signore del centro di Londra. Accompagnato da una copia di una relazione tecnica di Edmund S. Meltzer Ph.D. Accompagnato da una relazione accademica dell'egittologo Paul Whelan. Accompagnato da una nota accademica n. TL05399 del dottor Ronald Bonewitz. Questo lotto è stato controllato nel database Interpol delle opere d'arte rubate ed è accompagnato dal certificato di ricerca n. 114477-195971.

londres, Regno Unito