Null FRANCISCO BORÉS LÓPEZ (Madrid, 1898 - Parigi, 1972).
"Il pianoforte", 1929.…
Descrizione

FRANCISCO BORÉS LÓPEZ (Madrid, 1898 - Parigi, 1972). "Il pianoforte", 1929. Acquerello su carta. Dimensioni: 31 x 24 cm; 47 x 40 cm (cornice). Certificato allegato di Carmen Borés sul retro, l'opera non è firmata. Francisco Borés si forma all'accademia di pittura di Cecilio Pla, dove conosce, tra gli altri, Pancho Cossío, Manuel Ángeles Ortiz e Joaquín Peinado. Frequenta anche gli incontri letterari di Madrid legati all'ultraismo. In questo periodo realizza incisioni per un gran numero di riviste, come "Horizonte" e "Revista de Occidente", e frequenta l'Academia Libre di Julio Moisés, dove coincide con Dalí e Benjamín Palencia. Nel 1922 partecipa per la prima volta all'Esposizione Nazionale di Belle Arti e tre anni dopo espone le sue opere alla prima Mostra della Società degli Artisti Iberici, ma lo scarso interesse del pubblico madrileno per la giovane arte lo spinge a partire per Parigi. Nella capitale francese entra in contatto con Picasso e Juan Gris e fa il suo debutto individuale nel 1927. L'anno successivo tiene la sua prima mostra personale negli Stati Uniti e nel 1930 espone nuovamente, questa volta come parte di una collettiva al Museum of Modern Art di New York. Negli anni successivi continua a tenere mostre personali nelle principali gallerie di Parigi e Londra, tra cui le gallerie Georges Petit e Zwemmer. Dopo la Seconda guerra mondiale riprende l'attività espositiva e nel 1947 lo Stato francese acquista per la prima volta un'opera di Borés. Nel 1949 i suoi dipinti vengono acquistati dal Museum of Modern Art di New York. Nel 1969 espone alla Galería Theo di Madrid, che lo avvicina al pubblico spagnolo, che praticamente non conosceva la sua opera se non negli ambienti professionali, dove invece era molto apprezzata. Nel 1971 espone nuovamente alla stessa Galería Theo e muore a Parigi nel 1972. Il critico Joaquín de la Puente indica diverse fasi nella produzione di Borés: classicismo rinnovato (1923-25), neocubismo (1925-29), pittura di frutta (1929-33), scene di interni (1934-1949) e stile bianco (1949-69). Francisco Borés è presente nei principali musei del mondo, tra cui il Centre Georges Pompidou di Parigi, i Musei di Belle Arti di Bilbao, Buenos Aires, Gerusalemme, Göteborg e Baltimora, il MOMA di New York, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, le Gallerie Nazionali di Atene, Brno ed Edimburgo, il Museo Patio Herreriano di Valladolid e i Musei d'Arte Moderna di Stoccolma, Torino e Madrid.

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FRANCISCO BORÉS LÓPEZ (Madrid, 1898 - Parigi, 1972). "Il pianoforte", 1929. Acquerello su carta. Dimensioni: 31 x 24 cm; 47 x 40 cm (cornice). Certificato allegato di Carmen Borés sul retro, l'opera non è firmata. Francisco Borés si forma all'accademia di pittura di Cecilio Pla, dove conosce, tra gli altri, Pancho Cossío, Manuel Ángeles Ortiz e Joaquín Peinado. Frequenta anche gli incontri letterari di Madrid legati all'ultraismo. In questo periodo realizza incisioni per un gran numero di riviste, come "Horizonte" e "Revista de Occidente", e frequenta l'Academia Libre di Julio Moisés, dove coincide con Dalí e Benjamín Palencia. Nel 1922 partecipa per la prima volta all'Esposizione Nazionale di Belle Arti e tre anni dopo espone le sue opere alla prima Mostra della Società degli Artisti Iberici, ma lo scarso interesse del pubblico madrileno per la giovane arte lo spinge a partire per Parigi. Nella capitale francese entra in contatto con Picasso e Juan Gris e fa il suo debutto individuale nel 1927. L'anno successivo tiene la sua prima mostra personale negli Stati Uniti e nel 1930 espone nuovamente, questa volta come parte di una collettiva al Museum of Modern Art di New York. Negli anni successivi continua a tenere mostre personali nelle principali gallerie di Parigi e Londra, tra cui le gallerie Georges Petit e Zwemmer. Dopo la Seconda guerra mondiale riprende l'attività espositiva e nel 1947 lo Stato francese acquista per la prima volta un'opera di Borés. Nel 1949 i suoi dipinti vengono acquistati dal Museum of Modern Art di New York. Nel 1969 espone alla Galería Theo di Madrid, che lo avvicina al pubblico spagnolo, che praticamente non conosceva la sua opera se non negli ambienti professionali, dove invece era molto apprezzata. Nel 1971 espone nuovamente alla stessa Galería Theo e muore a Parigi nel 1972. Il critico Joaquín de la Puente indica diverse fasi nella produzione di Borés: classicismo rinnovato (1923-25), neocubismo (1925-29), pittura di frutta (1929-33), scene di interni (1934-1949) e stile bianco (1949-69). Francisco Borés è presente nei principali musei del mondo, tra cui il Centre Georges Pompidou di Parigi, i Musei di Belle Arti di Bilbao, Buenos Aires, Gerusalemme, Göteborg e Baltimora, il MOMA di New York, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, le Gallerie Nazionali di Atene, Brno ed Edimburgo, il Museo Patio Herreriano di Valladolid e i Musei d'Arte Moderna di Stoccolma, Torino e Madrid.

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