Tommaso d'Aquino - Secunda secundae partis S. theologiae cum Commentariis R.D.D. de Vio Caiet (...). Bergomi, Typis Comini Venturae, 1590, grande 8°, (24, compreso il bel titolo inciso)-1472 p., pieno vitello marrone del XVIII secolo, dorso scanalato e decorato, frontespizio (alcune mancanze e tracce di usura, ma buona copia). Vecchio segno di proprietà sul titolo. Pregevole stampa bergamasca della fine del XVI secolo. Comino Ventura è un tipografo-bibliotecario: stampatore ufficiale ("urbis impressor") della città di Bergamo. Nel gennaio 1580, la città nomina tre deputati per la revisione delle sue stampe e la protezione della sua bottega. Morto nel gennaio 1617. Gli succedono i figli Valerio e Pietro Ventura (Thesaurus CERL). La monumentale opera di Tommaso d'Aquino si compone di tre (quattro) parti: la prima pars (Dio e la creazione), la secunda pars (morale generale), la secunda secundae partis (morale particolare) e la tertia pars (Cristo, i sacramenti, gli ultimi fini). Le parti si trovano di solito separatamente, soprattutto la secunda secundae, che esamina 189 questioni, che vanno dall'"oggetto della fede" all'"ingresso nella religione". È lo studio degli atti umani in particolare (in particulari), nelle loro singolarità e particolarità. In particolare, ci sono descrizioni molto precise di atti umani come la rabbia, la stanchezza, ecc. Tommaso de Vio, detto Caietano o Cajetan, nato nel 1469 a Gaeta (in latino Caieta, da cui il soprannome) nell'attuale provincia di Latina, nel Lazio, e morto nel 1534 a Roma, è stato un teologo e cardinale italiano. Si concentrò sul commento alla Summa Theologica di San Tommaso d'Aquino per contrastare le tesi di Lutero. Le sue interpretazioni sono molto precise e basate sulla logica. Cajétan è considerato uno dei primi pensatori che ha sistematizzato il pensiero di San Tommaso d'Aquino nella corrente di pensiero chiamata tomismo. Sono stati individuati alcuni volumi separati, per lo più in cattive condizioni. Non comune.