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IL GABINETTO DEL CORAZZIERE MILANESE ROTHSCHILD' UN RARO GABINETTO DA TAVOLO PER CORAZZIERE IN ACCIAIO DAMASCATO E BRONZO DORATO DEL NORD ITALIA ALLA MANIERA DELLA BOTTEGA DI GIOVANNI BATTISTA PANZERI, MILANO, Il mobile è dotato di undici cassetti attorno a un'anta centrale incernierata, decorata a rilievo con scene di storia romana e paesaggi urbani, con festoni di frutta e foglie, soldati, maschere di satiri, trofei di guerra e figure a termine, la credenza con la storia di Gaio Muzio Scaevola, che rivela un interno vuoto foderato di oro, il mobile con un bordo traforato a foglie di scorrimento in argento dorato e pannelli di velluto damascato verde, su supporti a sfinge, su un supporto francese "Japonisme" associato e successivo (2) mobile: 42,5 cm di altezza, 59,8 cm di larghezza, 35,5 cm di profondità il supporto: 80,8 cm di altezza, 65,7 cm di larghezza, 42,5 cm di profondità Provenienza Alfred de Rothschild (1842-1918) la Red Room di Halton House, Buckinghamshire Lionel de Rothschild (1882-1942) Edmund de Rothschild (1916-2009) The Trustees of Exbury House Literature Rothschild Archive, Londra, Manuscript: 000/174/C/3, Christie, Manson & Woods Probate Valuation of 'The Estate of Alfred C. de Rothschild, Esq. C.V.O. Deceduto, Halton House Tring", 1918. Elencato come "Armadio italiano con fronte architettonico, sovrapposto a placche d'acciaio cesellate con guerrieri classici e in parte damascate d'oro, Milano, XVI secolo, su cavalletto, £ 300.0.0". Nota di catalogo A Milano, nella seconda metà del XVI secolo, gli abili artigiani che producevano armature e armi damascate per i nobili committenti cominciarono a estendere la loro produzione ai mobili. Crearono soprattutto armadi con cassetti, alcuni di forma architettonica, ma anche tavoli, specchi, cornici e tabernacoli su misura per i gusti dei ricchi mecenati che desideravano capolavori unici che incarnassero il lusso. Questi oggetti realizzati dagli armaioli milanesi erano decorati con placchette in acciaio o ferro, sbalzate e damascate d'oro e d'argento, raffiguranti soggetti ispirati alla storia o alla mitologia romana. Talvolta erano impreziositi da piccole sculture. Uno degli artefici di spicco che capitalizzò questo mercato di lusso fu Giovanni Battista Panzeri, detto Zarabaglia, che si specializzò anche in oggetti devozionali. Il suo capolavoro è senza dubbio il tabernacolo reliquiario a forma di chiesa, realizzato per lo spagnolo El Escorial e conservato nel monastero di San Lorenzo. Per un confronto con il nostro gabinetto attuale, si veda il Victoria & Albert Museum per un gabinetto con pannelli e soggetti molto simili, donato dal Dr. Hildburgh, numero d'inventario. M.22:1-1952, datato 1550-1600. Nel Waddesdon Bequest del British Museum si trova un gabinetto architettonico già appartenuto al cugino di Alfred, il barone Ferdinand de Rothschild, n. reg. WB.16. Si vedano anche tre armadi del Museo Poldi Pezzoli e un armadio per cablaggio del Philadelphia Museum of Art, con il n. d'ordine 1930-1-187. Letteratura Per una discussione su questi armadi, si veda Silvio Leydi, Mobili Milanesi in acciaio e metalli preziosi nell'eta del Manierismo, in Fatto in Italia. Dal Medioevo al Made in Italy, a cura di Alessandra Guerrini, con Barbara Brondi e Marco Raino. Catalogo della mostra alla Reggia di Venaria, 19 marzo - 10 luglio 2016. L'iconografia Il pannello centrale raffigura Gaio Muzio Scaevola di fronte al re etrusco Lars Porsena. Scaevola, un giovane romano, aveva elaborato un piano per salvare Roma dall'intrusione dell'esercito etrusco assassinando il loro re, ma per errore uccise il segretario del re. Quando Scaevola fu catturato, dichiarò coraggiosamente: "Sono Gaio Muzio, cittadino di Roma. Sono venuto qui come nemico per uccidere il mio nemico, e sono pronto a morire come a uccidere. Noi romani agiamo con coraggio e, quando le avversità colpiscono, soffriamo con coraggio". Scaevola ha poi spinto la sua mano destra nel fuoco per dimostrare che pensava davvero alle sue parole. Lars Porsena fu così impressionato dalle sue azioni che permise a Scaevola di andarsene e poco dopo cercò di stipulare un trattato con Roma. Alcuni pannelli che circondano questa scena leggendaria sono anche collegati all'assedio di Roma e raffigurano eroi romani che si oppongono al re etrusco: in basso a sinistra è raffigurato Orazio Cocle che, dapprima accompagnato da due commilitoni, alla fine da solo tenne a bada l'esercito che avanzava ai piedi del ponte sul Tevere. Il pannello in alto mostra una figura femminile, in piedi di fronte al re a cavallo. La donna è probabilmente Cloelia, che fuggì dall'accampamento etrusco e condusse via un gruppo di vergini romane. Cloelia tornò poi volontariamente da Lars Porsena, che la lodò per il suo eroismo e le permise di allontanarsi nuovamente con metà degli ostaggi romani. Il pannello in basso a destra raffigura l'estremo sacrificio di un eroe romano: Marco Curzio. Quando una voragine senza fondo si aprì misteriosamente sul Foro, l'augure dichiarò che non si sarebbe chiusa finché il bene più prezioso di Roma non fosse stato sacrificato. Curzio rispose che le armi e il coraggio dei soldati erano ciò che rendeva Roma eccezionale, prima che, a cavallo e armato fino ai denti, si gettasse nella mischia.

wiltshire, Regno Unito