Null Cosima WAGNER (1837-1930) figlia di Liszt e Marie d'Agoult, moglie di Richa…
Descrizione

Cosima WAGNER (1837-1930) figlia di Liszt e Marie d'Agoult, moglie di Richard Wagner. 3 L.A.S. "Co" e "Cosima", [Parigi e Berlino 1859], alla sorellastra Claire de Charnacé; 9 pagine e mezzo in-8 (prima lettera strappata in piccoli pezzi e incollata). Lettere affettuose alla sorellastra, tra cui due sulla morte del fratello Daniel Liszt (morto il 13 dicembre 1859). [Martedì [marzo-maggio, durante il soggiorno parigino con Hans von Bülow]. "Ti amo con tutto il cuore e, per quanto mobili possano essere i nostri sentimenti, mi troverai sempre uguale, perché i tuoi minimi difetti sono riscattati da così tante qualità che nulla al mondo potrebbe staccarmi da te". Non vuole tornare a Londra. "Hai avuto un tatto che appartiene solo a te nel non parlare davanti a mia madre del prestito che ho dovuto prendere per l'acquisto della casa, lei mi aveva raccomandato di non dire a nessuno i dettagli e tu hai detto solo il necessario e non una parola di più; su questo affare credo che gli amici vogliano speculare a nostre spese e noi ci rifiutiamo di farlo"... [Berlino, 15 dicembre 1859 circa]. Gli comunica la triste notizia: "Il povero Daniel se n'è andato, dove? Non lo so; so solo una cosa, che lo amavo e che per quanto la sua morte sia stata dolce per lui, è stata dura per me, straziante. È morto martedì 13 dicembre, aveva 20 anni; non lo dimenticherete, mia cara, continuerete ad amarlo, ci deve essere una correlazione tra i vivi e i morti! [...] Quanto diventa opprimente la vita e quanto coraggio ci serve per non invidiare amaramente coloro che dormono per sempre!"... [Berlino, 24 dicembre 1859]. "Hai mille volte ragione, mia cara [...] le tue parole sono fortificanti e affettuose! Ora sono in uno stato di stanchezza; non è né sconforto né malattia, è semplicemente stanchezza, e ho a malapena la forza di ricordare gli ultimi giorni. Vivo, cioè passo le ore, ascolto, leggo e penso il più possibile, ma dire che sono davvero in questo o in quello non posso. Dove sono non mi conosco; non so nulla, né della vita né della morte, né della sofferenza né della gioia, né del mio coraggio né della mia debolezza; aspetto questo momento della resurrezione delle forze, non sapendo come avverrà - ho scritto alla mamma venerdì scorso (8 giorni), da allora ho ricevuto una sua lettera che non è stata una risposta; questo colpo la scuoterà, non vedeva Daniel da 9 anni, e sono stati poco in corrispondenza. Non accompagnò Hans von Bülow a Parigi: "Ho bisogno di riposo [...] Hans è stato indefinitamente gentile con me, ha attraversato gloriosamente la dura prova della compassione, e senza parole, quasi senza lacrime, senza carezze o consolazioni, mi ha dimostrato di condividere le mie tristi e silenziose emozioni" .... È allegata una piccola L.A. (1 p. in-12), relativa a un annuncio su un giornale da mostrare alla madre.

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Cosima WAGNER (1837-1930) figlia di Liszt e Marie d'Agoult, moglie di Richard Wagner. 3 L.A.S. "Co" e "Cosima", [Parigi e Berlino 1859], alla sorellastra Claire de Charnacé; 9 pagine e mezzo in-8 (prima lettera strappata in piccoli pezzi e incollata). Lettere affettuose alla sorellastra, tra cui due sulla morte del fratello Daniel Liszt (morto il 13 dicembre 1859). [Martedì [marzo-maggio, durante il soggiorno parigino con Hans von Bülow]. "Ti amo con tutto il cuore e, per quanto mobili possano essere i nostri sentimenti, mi troverai sempre uguale, perché i tuoi minimi difetti sono riscattati da così tante qualità che nulla al mondo potrebbe staccarmi da te". Non vuole tornare a Londra. "Hai avuto un tatto che appartiene solo a te nel non parlare davanti a mia madre del prestito che ho dovuto prendere per l'acquisto della casa, lei mi aveva raccomandato di non dire a nessuno i dettagli e tu hai detto solo il necessario e non una parola di più; su questo affare credo che gli amici vogliano speculare a nostre spese e noi ci rifiutiamo di farlo"... [Berlino, 15 dicembre 1859 circa]. Gli comunica la triste notizia: "Il povero Daniel se n'è andato, dove? Non lo so; so solo una cosa, che lo amavo e che per quanto la sua morte sia stata dolce per lui, è stata dura per me, straziante. È morto martedì 13 dicembre, aveva 20 anni; non lo dimenticherete, mia cara, continuerete ad amarlo, ci deve essere una correlazione tra i vivi e i morti! [...] Quanto diventa opprimente la vita e quanto coraggio ci serve per non invidiare amaramente coloro che dormono per sempre!"... [Berlino, 24 dicembre 1859]. "Hai mille volte ragione, mia cara [...] le tue parole sono fortificanti e affettuose! Ora sono in uno stato di stanchezza; non è né sconforto né malattia, è semplicemente stanchezza, e ho a malapena la forza di ricordare gli ultimi giorni. Vivo, cioè passo le ore, ascolto, leggo e penso il più possibile, ma dire che sono davvero in questo o in quello non posso. Dove sono non mi conosco; non so nulla, né della vita né della morte, né della sofferenza né della gioia, né del mio coraggio né della mia debolezza; aspetto questo momento della resurrezione delle forze, non sapendo come avverrà - ho scritto alla mamma venerdì scorso (8 giorni), da allora ho ricevuto una sua lettera che non è stata una risposta; questo colpo la scuoterà, non vedeva Daniel da 9 anni, e sono stati poco in corrispondenza. Non accompagnò Hans von Bülow a Parigi: "Ho bisogno di riposo [...] Hans è stato indefinitamente gentile con me, ha attraversato gloriosamente la dura prova della compassione, e senza parole, quasi senza lacrime, senza carezze o consolazioni, mi ha dimostrato di condividere le mie tristi e silenziose emozioni" .... È allegata una piccola L.A. (1 p. in-12), relativa a un annuncio su un giornale da mostrare alla madre.

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