DU CHESNE (Joseph, sieur de La Violette).

Ɵ Il grande specchio del mondo. Lione, Pour Barthélemy Honorat, 1587. In-4, marocchino nero, tavole decorate con una grande decorazione rinascimentale tracciata da doppi filetti dritti e curvi, angoli e centro di ogni lato punteggiati da un fleuron dorato, dorso decorato, filetto interno e fleuron angolare, bordi dorati (R. Laurent). Prima edizione di questo poema filosofico-teologico, in cui l'autore dice di aver voluto racchiudere le più grandi meraviglie della Natura. Dedicato a Enrico di Navarra, futuro Enrico IV, è diviso in cinque libri - originariamente ne erano previsti dieci. Una seconda edizione, con un sesto libro e un commento aggiuntivo di Simon Goulart, fu pubblicata nel 1593. Sul titolo, una grande e bella marca tipografica di François Forest, tipografo e libraio di Basilea, che stampò il volume per conto di Barthélemy Honorat (cfr. Silvestre, n. 516). Questo poema è la principale opera poetica di Joseph du Chesne (1546-1609), sieur de La Violette, poeta, medico e alchimista di Armagnac. Compatriota e imitatore di Du Bartas, fu vicino a Theodore de Bèze e a Simon Goulart a Ginevra, dove fece pubblicare nel 1594 le opere poetiche dell'amico Odet de La Noue, il cui manoscritto gli era stato affidato. Qui l'autore canta l'opera del Creatore, parla di mondi soprannaturali, maghi, sogni, oracoli, auspici, piante e animali, discute le proprietà del sale, dello zolfo e del mercurio, evoca le meteore, ecc. La sua descrizione in versi della volta celeste è notevole e gli dà l'opportunità di infilare abili metafore legate alla caccia e alla pesca: Voulez-vous voir au ciel, outre la venerie, / Le Plaisir oste-soing de la fauconnerie? Copia molto ampia, in una bella legatura decorata secondo un modello molto richiesto nel XVII secolo. Era presente nel catalogo Berès, Des Valois à Henri IV, al n. 84. Tracce di sfregamento alle cerniere. J. P. Barbier-Mueller, IV-1, n°65. - Baudrier, t. IV, p. 157. - N. Ducimetière, Mignonne..., n°113. - Diane Barbier-Mueller, Inventaire..., n°295.