BRETIN (Filbert). Ɵ Poesie d'amore ridotte alla forma di un discorso sulla natur…
Descrizione

BRETIN (Filbert).

Ɵ Poesie d'amore ridotte alla forma di un discorso sulla natura dell'amore. Più i messaggi. Lione, Benoît Rigaud, 1576. In-8, marocchino blu turchese, doppio filetto dorato, dorso ornato, merletto interno, bordi dorati su marmorizzazione (M. Lortic). Prima e unica edizione, estremamente rara, delle Poésies amoureuses di questo medico-poeta borgognone. Assenti dalle grandi biblioteche poetiche di De Backer, Herpin, Nodier e Viollet-le-Duc, solo 3 copie sono registrate nel CCFr (una a Grenoble e due nella BnF, Réserve e Arsenal). Nato ad Auxonne intorno al 1550, Filbert (o Philibert) Bretin fu ammesso al collegio dei medici di Digione, dove morì nel 1596. Oltre alla traduzione di Luciano e degli Aforismi di Ippocrate, gli dobbiamo questa raccolta di poesie in cui tratta della natura dell'amore e dei suoi effetti, evocando dettagliatamente i desideri suscitati dalla passione amorosa, i turbamenti che essa provoca nell'animo, le sensazioni che provoca nel corpo, i dolori e le soddisfazioni vere o immaginarie che l'accompagnano, ecc. Tra i brani significativi del volume si segnalano una Chanson de l'espérance & consolation imitata da un'ode di Ronsard (f. 12), un poema acrostico a forma di piramide rovesciata che rivela il nome della Signora a cui il nostro poeta si rivolge, cioè Marguerite Chappelain (f. Il poema Origine & source de l'eau (f. 55 v°), scritto in casa del suddetto Tevet, sulla base delle sue memorie, è un'interessante ode a Thevet (f. 55 v°), l'autore della famosa Cosmographie universelle (1575), che Bretin dice essere stata in parte scritta e redatta in casa del suddetto Tevet. Il poema Origine & source de la perfection de l'homme merita attenzione. Bretin, che si sforza di dimostrare la povertà della natura umana, perché l'uomo, dice, si è trovato costretto a imitare gli animali, conclude che l'animale è superiore all'uomo: Si vede così che l'uomo, benché lo neghi, / è il più povero di tutti quelli che hanno vita: / e non ha altro che l'aumosne che prende / dall'animale, che gli insegna tutte le arti. Achille Chereau, Parnasse médical de la France, pp. 93-94. - Baudrier, t. III, p. 332. - Diane Barbier-Mueller, Inventaire..., n°102.

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