Null ARAGON (Louis) - COCTEAU (Jean).
Interviste sul Museo di Dresda.
Parigi : É…
Descrizione

ARAGON (Louis) - COCTEAU (Jean). Interviste sul Museo di Dresda. Parigi : Éditions Cercle d'art, [1957]. - In-folio, in tela grigia stampata dell'editore. Prima edizione illustrata con numerose riproduzioni di dipinti in nero e a colori nel testo e a piena pagina. Quelli a colori sono incollati. L'intervista, che occupa le prime 139 pagine, è seguita da note sui dipinti di Pierre e Georgette Gaudibert. Preziosa copia arricchita da questa lunga lettera autografa di Louis Aragon a Nadia, moglie di Fernand Léger, che copre quasi tutto il falso titolo: "A Nadia, come // prefazione alle "Editions sur le Musée Fernand Léger", // sotto l'occhio dei costruttori che rompono la crosta // con i piedi nel vuoto, dove ci saranno "Les Campeurs" // o "Le Cirque" o altro, ed è un peccato // che Fernand non l'abbia visto perché, // dal punto di vista della pittura, i nordafricani // fanno altri colori nell'impalcatura // come se non fosse mai finita, l'invenzione, e // ora sei tu che puoi dire // dove finisce la natura morta e dove inizia il mondo esterno, e tutto sembra // diabolicamente simile, si riflette, si interseca, come i // pezzi di pane, il vino rosso nel bicchiere, // e l'uomo sulla trave // molto affettuosamente // Louis. "Una copia molto ben conservata.

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ARAGON (Louis) - COCTEAU (Jean). Interviste sul Museo di Dresda. Parigi : Éditions Cercle d'art, [1957]. - In-folio, in tela grigia stampata dell'editore. Prima edizione illustrata con numerose riproduzioni di dipinti in nero e a colori nel testo e a piena pagina. Quelli a colori sono incollati. L'intervista, che occupa le prime 139 pagine, è seguita da note sui dipinti di Pierre e Georgette Gaudibert. Preziosa copia arricchita da questa lunga lettera autografa di Louis Aragon a Nadia, moglie di Fernand Léger, che copre quasi tutto il falso titolo: "A Nadia, come // prefazione alle "Editions sur le Musée Fernand Léger", // sotto l'occhio dei costruttori che rompono la crosta // con i piedi nel vuoto, dove ci saranno "Les Campeurs" // o "Le Cirque" o altro, ed è un peccato // che Fernand non l'abbia visto perché, // dal punto di vista della pittura, i nordafricani // fanno altri colori nell'impalcatura // come se non fosse mai finita, l'invenzione, e // ora sei tu che puoi dire // dove finisce la natura morta e dove inizia il mondo esterno, e tutto sembra // diabolicamente simile, si riflette, si interseca, come i // pezzi di pane, il vino rosso nel bicchiere, // e l'uomo sulla trave // molto affettuosamente // Louis. "Una copia molto ben conservata.

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