BALZAC Jean-Louis GUEZ, sieur de (1597-1654) letterato e scrittore di lettere; m…
Descrizione

BALZAC Jean-Louis GUEZ, sieur de (1597-1654)

letterato e scrittore di lettere; membro fondatore dell'Académie française, fu il primo donatore a creare il premio per l'eloquenza. L.A.S. da tre ferme, [ca. 1620], a Monseigneur [le cardinal de LA VALLETTE]; 6 pagine piccolo in-4, indirizzo (3 ferme) con piccoli sigilli in ceralacca rossa su laghi di seta rosa (ritratto inciso da J. Lubin allegato). Bellissima fantasia storico-politica, dall'Antichità alla Corte di Spagna, che augura al cardinale di succedere a Papa Paolo V. "Avendo comunicazione solo con i morti, posso parlarvi solo di notizie dall'altro mondo. Non è forse vero che a Roma faceva molto caldo all'epoca della persecuzione di Silla, e che M. de La Hiliere con tutte le sue spedizioni era stato molto impedito di mettere d'accordo Cesare e Pompeo? Oh, che il tempo passato fosse buono e che i vecchi Galli fossero felici prima di sentire parlare dello Stato e del reato di leze-majesté. Erano ignoranti, ma non conoscevano il vizio; non erano così gentili come noi, ma facevano l'amore senza pericolo di prendere il bicchiere, e l'artiglieria non era in uso perché non c'era ancora nessuno che si ingegnasse a rovinare gli uomini"... Poi, lasciando l'Antichità, parla piacevolmente delle Corti: "Si dice che il Duca di Ussede [Cristobal de Sandoval, Duca di UCEDA] abbia un potere assoluto su tutte le volontà del Re di Spagna [FILIPPO III]. La maggior parte della Terra gli obbedisce, e il Marchese di Spinola e il Conte di Bukoy non oserebbero fare nulla senza aver ricevuto i suoi ordini. Mi stupirei di questo [...] se non sapessi che Caligola diede al suo cavallo la prima carica dell'Impero, che Nerone ripudiò la moglie per sposare un uomo. E che una delle più belle principesse del mondo era appassionatamente innamorata di un altro"... Rende omaggio a CHARLESQUINT che "non viene biasimato per mancanza di coraggio per aver disprezzato i suoi Estas alla fine dei suoi giorni, e per aver cercato nella solitudine il riposo che non erano riusciti a trovare a Corte"... Mentre per noi sfortunati "la morte ci trova sempre impegnati in qualche impresa, e non c'è nessuno che porti a termine i suoi affari in questo mondo". [...] la nostra ambizione non ha limiti, e siamo talmente nemici del nostro bene che quando le leggi ci danno tregua, non riusciamo a ottenerla da noi stessi"... Non è il caso di dilungarsi oltre: "Sto perdendo tempo, poiché il Duca di Lerme [LERMA] spera di tornare in auge e M. de BOUILLON non vuole morire prima di aver attraversato la Loira con un esercito. Ora, Monseigneur, vi prego di dirmi perché il Papa [PAOLO V] vive così a lungo, e non se ne parla più che se fosse morto? Senza mentire, dovrebbe rimettere il suo incarico a voi, e gli affari della Chiesa sarebbero ben serviti. Ditegli almeno che il Conte Palatino non sarà fatto Re di Boemia senza difficoltà, e che la religione cattolica sarà mantenuta con la forza come è stata stabilita con la pazienza. Lo zelo mi porta via, Monseigneur. Ho paura che l'interesse del cristianesimo mi faccia fare qualche eresia"... Provenienza: Collezione Alfred SENSIER (11-13 febbraio 1878, n° 481): "Epistola di bello spirito, una specie di corsa al campanile nei tempi moderni e di viaggio retrospettivo nell'antichità".

BALZAC Jean-Louis GUEZ, sieur de (1597-1654)

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