Null Robert FERNIER

(Pontarlier, 1895 - Goux-les-Usiers, 1977)

Apertura di una…
Descrizione

Robert FERNIER (Pontarlier, 1895 - Goux-les-Usiers, 1977) Apertura di una strada in inverno nel Giura, 1941 Olio su tela firmato in basso a destra, titolo a inchiostro su un'etichetta al retro (alterata), timbro del Salon des Artistes Français del 1942 sulla cornice 81 x 100 cm (Piccola area di usura nell'angolo superiore destro, alcune piccole macchie sulla tela; pulizia prevista) Provenienza: Collezione Weinberger Mostra: Salon des Artistes Français, Parigi, 1942 Bibliografia: Robert Jean-Jacques Fernier, Robert Fernier, 50 ans de peinture, Editions de la Gentiane Bleue, Paris, 1977, n°31 riprodotto a pag. 28 (in bianco e nero) Ringraziamo vivamente l'Associazione Robert Fernier per averci confermato la data dell'opera. Robert FERNIER, pittore del Giura e della neve : Nato a Pontarlier nel 1895, Robert Fernier sapeva già all'età di 16 anni di voler diventare pittore. Dopo un breve periodo all'Ecole des Beaux-Arts di Digione nel 1913/14, continua la sua formazione artistica a Parigi (nel 1914 e nel 1924-1929, essendo stato mobilitato durante la Prima Guerra Mondiale) nello studio di Fernand Cormon. Con La Foire à Pontarlier vince una medaglia d'oro al Salon del 1932. Nel 1937 si trasferisce in uno studio al numero 1 di rue Chardin, vicino al Trocadero. Negli anni Trenta era già considerato "il pittore della neve". Gli sono state dedicate diverse mostre, una al Palais Granvelle di Besançon nel 1935 intitolata "Paysages de Franche-Comté". I giornalisti dell'epoca hanno parlato del suo talento nel ritrarre i paesaggi regionali, in particolare la neve: "Ha il senso delle ampie distese di altopiano dove, intorno alle basse case, e come schiacciato sotto un cielo d'acciaio, l'inverno modula la sua bianca sinfonia... Eccelle nel rendere gli aspetti particolari della natura aspra e bella del Giura" (Gustave Kahn, Le Quotidien) e ancora "Bellissimi i paesaggi del Comtois, quelli della neve soprattutto, dove una luce sommessa ma piuttosto dura gioca con le ombre e i colori..." (Charles Devaux, Beaux-Arts) Per tutta la vita, Robert Fernier si sforzerà di trascrivere nei suoi dipinti gli aspetti e le linee della sua terra d'origine, nonché la vita contadina, durante i suoi numerosi e prolungati soggiorni nel Comtois. Apprezza i vari motivi: montagne e sorgenti, fiumi e cascate, laghi e foreste, villaggi e borghi... che la neve nobilita durante i mesi invernali. Nel 1976-77* scriveva: "È stato proprio l'inverno a ispirarmi di più: con gli sci ai piedi, che usavo come cavalletto davanti al motivo che sceglievo, ho fissato sulla tela per tutta la mia carriera questi vasti campi di neve grigia o piena di luce che illuminavano il paesaggio. "Pontarlier e la sua regione, (...) la Svizzera, Neuchâtel, Vaud o il Giura bernese, per quanto austeri possano essere, hanno una grandezza, una nobiltà, una luce, che mi hanno sedotto e mi seducono tuttora, un'attrazione che molti lunghi viaggi oltreoceano non hanno indebolito". Provenendo da un ambiente contadino, ero forse più preparato di altri, la maggior parte dei quali viveva in città, a comprendere e rappresentare scene di vita rustica come La Foire à Pontarlier, i Petits Rois de l'Epiphanie (Piccoli re dell'Epifania), l'Apertura di una strada in inverno nel Giura [il nostro dipinto], o l'Adorazione dei pastori trasposta su un piano contemporaneo, o l'evocazione del lavoro dei boscaioli, dei tiratori di genziana, degli aratori e dei trasportatori di legna lunga". (Citato in: Robert e Jean-Jacques Fernier, "Robert Fernier : 50 ans de peinture", Edizioni della Genziana Blu, 1977) Il nostro dipinto, datato 1941 e presentato al Salon des Artistes Français nel 1942, illustra una comune scena invernale, in cui le strade innevate vengono "aperte" con l'aiuto di un triangolo trainato da diverse coppie di buoi. Allo stesso tempo, nel 1940 lo Stato acquistò un dipinto invernale, il Ponte sul Drugeon sotto la neve, che fu attribuito al Museo Nazionale d'Arte Moderna nel 1941. Nel 1955, Auguste Bailly*, nel catalogo che dedicò a Robert Fernier, ne evocò anche la destrezza nello sfruttare e rendere senza monotonia i soggetti nevosi: "In questo bianco indefinito, il suo occhio sapeva scoprire le mille e una sfumature che lo diversificano, e che non rendono nessun bianco, per chi lo sa vedere, simile a un altro bianco. Una volta scoperte queste inflessioni luminose, era ancora necessario possedere la scienza pittorica che avrebbe permesso di renderle e di far brillare agli occhi queste distese immacolate, ricche di una sorta di arcobaleno interiore. Qui Fernier è il maestro. Ha creato una tavolozza da cui non sfugge nulla, una tavolozza che, per noi Comtois, è rivelatrice; infatti, davanti a ciascuna di queste tele, abbiamo l'impressione improvvisa di riconoscere una verità che avevamo toccato mille volte senza afferrarla. (...) È questa essenza spirituale del Giura che Robert Fernier cerca di

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Robert FERNIER (Pontarlier, 1895 - Goux-les-Usiers, 1977) Apertura di una strada in inverno nel Giura, 1941 Olio su tela firmato in basso a destra, titolo a inchiostro su un'etichetta al retro (alterata), timbro del Salon des Artistes Français del 1942 sulla cornice 81 x 100 cm (Piccola area di usura nell'angolo superiore destro, alcune piccole macchie sulla tela; pulizia prevista) Provenienza: Collezione Weinberger Mostra: Salon des Artistes Français, Parigi, 1942 Bibliografia: Robert Jean-Jacques Fernier, Robert Fernier, 50 ans de peinture, Editions de la Gentiane Bleue, Paris, 1977, n°31 riprodotto a pag. 28 (in bianco e nero) Ringraziamo vivamente l'Associazione Robert Fernier per averci confermato la data dell'opera. Robert FERNIER, pittore del Giura e della neve : Nato a Pontarlier nel 1895, Robert Fernier sapeva già all'età di 16 anni di voler diventare pittore. Dopo un breve periodo all'Ecole des Beaux-Arts di Digione nel 1913/14, continua la sua formazione artistica a Parigi (nel 1914 e nel 1924-1929, essendo stato mobilitato durante la Prima Guerra Mondiale) nello studio di Fernand Cormon. Con La Foire à Pontarlier vince una medaglia d'oro al Salon del 1932. Nel 1937 si trasferisce in uno studio al numero 1 di rue Chardin, vicino al Trocadero. Negli anni Trenta era già considerato "il pittore della neve". Gli sono state dedicate diverse mostre, una al Palais Granvelle di Besançon nel 1935 intitolata "Paysages de Franche-Comté". I giornalisti dell'epoca hanno parlato del suo talento nel ritrarre i paesaggi regionali, in particolare la neve: "Ha il senso delle ampie distese di altopiano dove, intorno alle basse case, e come schiacciato sotto un cielo d'acciaio, l'inverno modula la sua bianca sinfonia... Eccelle nel rendere gli aspetti particolari della natura aspra e bella del Giura" (Gustave Kahn, Le Quotidien) e ancora "Bellissimi i paesaggi del Comtois, quelli della neve soprattutto, dove una luce sommessa ma piuttosto dura gioca con le ombre e i colori..." (Charles Devaux, Beaux-Arts) Per tutta la vita, Robert Fernier si sforzerà di trascrivere nei suoi dipinti gli aspetti e le linee della sua terra d'origine, nonché la vita contadina, durante i suoi numerosi e prolungati soggiorni nel Comtois. Apprezza i vari motivi: montagne e sorgenti, fiumi e cascate, laghi e foreste, villaggi e borghi... che la neve nobilita durante i mesi invernali. Nel 1976-77* scriveva: "È stato proprio l'inverno a ispirarmi di più: con gli sci ai piedi, che usavo come cavalletto davanti al motivo che sceglievo, ho fissato sulla tela per tutta la mia carriera questi vasti campi di neve grigia o piena di luce che illuminavano il paesaggio. "Pontarlier e la sua regione, (...) la Svizzera, Neuchâtel, Vaud o il Giura bernese, per quanto austeri possano essere, hanno una grandezza, una nobiltà, una luce, che mi hanno sedotto e mi seducono tuttora, un'attrazione che molti lunghi viaggi oltreoceano non hanno indebolito". Provenendo da un ambiente contadino, ero forse più preparato di altri, la maggior parte dei quali viveva in città, a comprendere e rappresentare scene di vita rustica come La Foire à Pontarlier, i Petits Rois de l'Epiphanie (Piccoli re dell'Epifania), l'Apertura di una strada in inverno nel Giura [il nostro dipinto], o l'Adorazione dei pastori trasposta su un piano contemporaneo, o l'evocazione del lavoro dei boscaioli, dei tiratori di genziana, degli aratori e dei trasportatori di legna lunga". (Citato in: Robert e Jean-Jacques Fernier, "Robert Fernier : 50 ans de peinture", Edizioni della Genziana Blu, 1977) Il nostro dipinto, datato 1941 e presentato al Salon des Artistes Français nel 1942, illustra una comune scena invernale, in cui le strade innevate vengono "aperte" con l'aiuto di un triangolo trainato da diverse coppie di buoi. Allo stesso tempo, nel 1940 lo Stato acquistò un dipinto invernale, il Ponte sul Drugeon sotto la neve, che fu attribuito al Museo Nazionale d'Arte Moderna nel 1941. Nel 1955, Auguste Bailly*, nel catalogo che dedicò a Robert Fernier, ne evocò anche la destrezza nello sfruttare e rendere senza monotonia i soggetti nevosi: "In questo bianco indefinito, il suo occhio sapeva scoprire le mille e una sfumature che lo diversificano, e che non rendono nessun bianco, per chi lo sa vedere, simile a un altro bianco. Una volta scoperte queste inflessioni luminose, era ancora necessario possedere la scienza pittorica che avrebbe permesso di renderle e di far brillare agli occhi queste distese immacolate, ricche di una sorta di arcobaleno interiore. Qui Fernier è il maestro. Ha creato una tavolozza da cui non sfugge nulla, una tavolozza che, per noi Comtois, è rivelatrice; infatti, davanti a ciascuna di queste tele, abbiamo l'impressione improvvisa di riconoscere una verità che avevamo toccato mille volte senza afferrarla. (...) È questa essenza spirituale del Giura che Robert Fernier cerca di

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