DAUDET, Lucien. Autografo di sei lettere di Marcel Proust. Parigi, Librairie Gal…
Descrizione

DAUDET, Lucien.

Autografo di sei lettere di Marcel Proust. Parigi, Librairie Gallimard, [1929]. In-8 [187 x 140] con un facsimile, 242 pp. e (1) f. : mezza marocchina nera, dorso dorato, non rifilato, copertina e dorso conservati (P. Goy & C. Vilaine). Prima edizione. È decorato sul frontespizio con la riproduzione di una lettera di Proust. Copia del servizio stampa, arricchito da questa lettera autografa: à Jean Cocteau, // à toi cher Jean, // souvenirs, souvenirs.... // Ti bacio // Lucien "Devo a Lucien Daudet molti tesori. Oltre alla sua amicizia e al fatto che nella sua famiglia ho trovato un'altra famiglia, è attraverso di lui che ho conosciuto l'imperatrice Eugenia, Jules Lemaître e Marcel Proust" (Cocteau, Portraits-Souvenirs).

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DAUDET, Lucien.

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PROUST (Marcel). Lettera autografa firmata "Marcel Proust" all'amministratore dell'Nrf, Gustave Tronche. [Parigi, poco prima dell'11 gennaio 1921]. S.l.n.d. 4 pp. in-12, carta un po' ingiallita. "Caro amico, non so dirti quanto mi avrebbe fatto piacere. Ma in questo momento sono in uno stato di salute terribile. Per questo ti dico così brevemente: 'è impossibile'. Se per caso stessi abbastanza bene, verrei per un po' la sera. Ma è così improbabile che vi prego di non preoccuparvi in alcun modo, se avete intenzione di uscire, e così via. Non c'è una possibilità su mille che io venga, e se lo facessi (ma non lo farò) sarebbe per una passeggiata fino a casa tua, e anche se non ci fossi stato non mi sarebbe dispiaciuto. Sarei stato molto felice di dire a Monsieur Romains tutto quello che penso del suo ammirevole talento [Gustave Tronche deve aver invitato Marcel Proust a incontrare Jules Romains]. Mi fermo perché sono stanco, anche se non ho detto nulla di quello che avrei voluto. Mi scuso con Gaston [Gallimard], al quale devo una lettera, ma poiché è una lettera lunga, aspetto un momento di riposo prima di scrivergli. Nel frattempo, gli mando, tramite lei, tutto il mio affetto. Non conoscete il signor Baur [sic per Gérard Bauër] dell'Écho de Paris? Se no, come è quasi certo, non rispondetemi. Non mi tenete informato sugli abbonamenti alle edizioni di lusso, e dato che vendete anche ai librai, come pensate che possa riconoscermi in esse [alludendo all'edizione di lusso di À l'Ombre des jeunes filles en fleurs pubblicata da Gallimard nel 1920]... Cordiali saluti...".