Descrizione

MAN RAY (1890-1976)

Barbette, 1926 6 stampe originali alla gelatina d'argento 9 x 12 cm ciascuna Barbette, 1926 6 stampe originali alla gelatina d'argento 3,55 x 4,73 pollici ciascuna Nota: Barbette Vander Clyde, nota anche come Barbette, è stata una famosa trapezista americana, divenuta molto famosa negli anni Venti e Trenta. Il suo numero era considerato uno dei più belli del music-hall: alla fine, saliva al centro del ring e con un gesto teatrale si toglieva la parrucca, dimostrando a un pubblico sbalordito che era un travestito maschio. Cocteau, in un articolo a lui dedicato per La Revue Française del 1° luglio 1926, esprime la sua gratitudine al gesto di Barbette, per "la sua straordinaria lezione di mestiere teatrale". In questo articolo cita anche le fasi di metamorfosi del suo gesto, che Man Ray era disposto a catturare per lui. Dopo una caduta nel 1947, Barbette divenne direttore artistico di diversi circhi e music-hall e fu anche consulente di diversi film, tra cui A qualcuno piace caldo di Billy Wilder, in cui consigliò Jack Lemmon e Tony Curtis per le loro scene di travestiti. Barbette Vander Clyde, nota come Barbette, una famosa trapezista americana travestita, era molto famosa negli anni Venti e Trenta. Il suo numero era considerato uno dei più belli del music-hall: alla sua conclusione, usciva al centro del ring e con un gesto teatrale si toglieva la parrucca, dimostrando a un pubblico sbalordito che era un travestito maschio. Cocteau, in un articolo a lui dedicato per La Revue Française del 1° luglio 1926, esprime la sua gratitudine all'atto di Barbette, per "la sua straordinaria lezione di artigianato teatrale". In questo articolo evoca anche le diverse fasi di metamorfosi del suo atto, che Man Ray fu felice di catturare per lui. Dopo una caduta nel 1947, Barbette divenne direttore artistico in molti circhi e music-hall, e fece anche da consulente in diversi film, tra cui , Some Like It Hot di Billy Wilder, dove consigliò Jack Lemmon e Tony Curtis nelle loro scene di travestiti. Provenienza: Collezione Edmonde et Lucien Treillard, Parigi Bibliografia: - Vogue (francese), fevers 1926, vol.7, n°2, p. 38 - Photographs by Man Ray, 1920 - Paris 1934, James Thrall Soby, 1934, ill. p. 84 (variante) - Man Ray, Jean Cocteau, Le numéro Barbette, Jacques Damase éditeur, 1980 - J.-H. Martin, Man Ray photographe, Paris, Philippe Sers,1981, p. 216 - Ronny van de Velde, Man Ray, 1890-1976, Antwerp, Albin Michel, 1994, n°234 - Man Ray, mostra fotografica retrospettiva, Tokyo, Osaka, Kyoto, 1996-1997, pp. 94-95 (queste copie) - C. Chéroux, Man Ray Portraits, Paris, Hollywood, Paris, Centre Pompidou, 2010, pp. 76-77 - Erin C. Garcia, Man Ray in Paris, Tate publishing, 2011, pp. 76 e 78 - T. Pepper, Ritratti di Man Ray, Fonds Mercator, National Portrait Gallery, Londra, 2013, n°50-51, pp. 78-79

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MAN RAY (1890-1976)

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