Ernest de GENGENBACH. Due manoscritti autografi, con collage della collezione An…
Descrizione

Ernest de GENGENBACH.

Due manoscritti autografi, con collage della collezione André Breton. Non datato [anni '50]. 5 pagine in-4, a inchiostro e matita, illustrate con riproduzioni fotografiche. Una raccolta di due manoscritti autografi inediti, illustrati con collage, di Ernest de Gengenbach, noto come Jean Genbach (1903-1979), il personaggio "più pittoresco e inquietante" del movimento surrealista (Maurice Nadeau). Si rivolgono ad André Breton. Ernest de Gengenbach si era rivolto al gruppo surrealista nel luglio 1925 con una lettera in cui descriveva le circostanze del suo recente tentativo di suicidio. All'epoca alloggiava presso i gesuiti all'Externat du Trocadéro. Chiamato a ricoprire una buona posizione nel mondo ecclesiastico, ebbe un'esitante relazione con una giovane attrice all'Odeon, fu licenziato dai gesuiti e lasciato solo per le strade parigine. "Nel bel mezzo della stagione, il mio vescovo mi proibì di indossare l'abito talare... e dovetti svergognarmi. Questa lettera è apparsa nel quinto numero de La Révolution surréaliste. Ciò portò Gengenbach a frequentare il gruppo, in particolare Breton, Artaud e Desnos. Appassionato dell'occulto, combattuto tra aspirazioni mistiche e sensuali, l'abate radiato occupava comunque una posizione marginale all'interno del gruppo. Si è sposato nel 1953 e ha partecipato a missioni diplomatiche segrete in Algeria. Finì la sua vita in povertà. Il primo manoscritto, intitolato Satana in Spagna, è una bozza di sceneggiatura. Manoscritto autografo di una pagina dedicata ad André Breton, scritto su un doppio foglio in-4, illustrato con due grandi collage sul retro. Gengenbach racconta un'esperienza deludente: il rifiuto di visitare i seguaci di Charles de Foucauld in Algeria. Incollò la ricevuta della somma offerta da Léon Poirier [regista del film L'Appel du silence sulla vita di padre de Foucauld] che avrebbe dovuto coprire il suo soggiorno a El Abiodh Sidi Cheikh e aggiunse: "E ora dobbiamo ricominciare da zero, da soli, senza un compagno di battaglia. In allegato la lettera del monaco thibetano". I collage mostrano, per la prima sotto il titolo, vari Nella prima pagina, sotto il titolo, il manoscritto è illustrato con un collage di riproduzioni che mostrano l'Angelus di Millet, il ritratto di Breton al suo tavolo di lavoro di Max Ernst e Marie-Berthe Aurenche, un vampiro agonizzante, un prete in ufficio e un nudo femminile. Il secondo collage è composto da una chiesa in rovina, la cui volta è arricchita da matite colorate, e da statue religiose. Il manoscritto è seguito da una Lettera del monaco tibetano, illustrata con la riproduzione di un Buddha. Presunta risposta di un monaco a Gengenbach che gli aveva comunicato la sua intenzione di seguire le orme di padre de Foucauld. Il suddetto monaco gli ingiunge di fuggire dall'Europa e dai suoi "popoli rapaci i cui pensieri sono impregnati di alcol e sangue, difendendo al contempo i surrealisti che gli sono infinitamente più simpatici di tutti i colonizzatori spirituali e temporali". "Il tormento dei surrealisti, il loro disagio nell'essere, il loro stupore nell'esistere, quella sorta di vertigine metafisica sopra il buco della vita, il loro rifiuto di una civiltà della menzogna, il loro desiderio di distruggere con il fuoco e il sangue, la loro follia, il loro bisogno di un altrove irreale opposto all'ignobile reale, tutto questo denota una sete di estasi e di contemplazione che li avvicina a noi". [...] Ma perché si ostinano a ululare invano e a pronunciare vani clamori?" Incoraggiando i surrealisti a venire a rinfrescarsi alle pure sorgenti dell'iniziazione, lo scrittore di questa lettera ci assicura che rimarrà in comunicazione telepatica con il suo corrispondente fino a quando non abbandonerà la sua persona spettrale come se fosse una pelle morta. Provenienza: André Breton (cat. 42 rue Fontaine, 2003, n. 2295). In allegato: busta per André Breton "aux bons soins d'Elyane" - la moglie di Gengenbach, Elyane Bloch, scritta con inchiostro rosso.

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