Cimier Ti Wara (Bambara) o Ci Wara utilizzato durante i rituali agrari, presenta…
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Cimier Ti Wara (Bambara)

o Ci Wara utilizzato durante i rituali agrari, presenta un'antilope femminile sormontata dalla prole e personifica forme dinamiche, stilizzate ed equilibrate. Questo stemma simboleggia un'antilope ippotraga, il cui nome "Ci Wara" significa cerbiatto della terra. Venivano indossati come cimiero sul capo dai membri iniziati della società di Ton. Durante queste danze, camminavano per i campi, saltando e calpestando vigorosamente la terra per scacciare gli spiriti maligni nella speranza di ottenere raccolti abbondanti. Legno duro, vecchia patina marrone miele, a tratti spessa, segni d'uso Bambara, Mali, prima metà del XX secolo 90x28cm

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Cimier Ti Wara (Bambara)

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Emblema dei Timbu Wara Popolazione Wiru, regione di Pangia. Provincia di Provincia degli altopiani, Papua Nuova Guinea Cestino in fibra vegetale, pigmento di argilla ocra. Dimensioni: 102 x 63 cm Con cornice: 116 x 75 cm Provenienza: Collezione Daniel Vigne, Uzès Collezione Daniel Vigne, Uzès Prima del primo contatto con l'Occidente, diversi culti spirituali governavano le società degli altopiani meridionali. I Wiru, che vivevano nella regione di Pangia, creavano statuette piatte intrecciate note come timbu wara, come parte del loro culto "timbu". Timbu significa "cielo", quindi il culto potrebbe avere un legame con i mitici "esseri celesti", considerati importanti nella cosmologia delle Highlands, temuti e rispettati dagli umani, mentre il termine Wara ha due traduzioni, "lancia" e "guardiano", che suggeriscono forza e protezione. Questa importante figura in vimini ha la forma di una figura antropomorfa bidimensionale, con un tronco massiccio trafitto da un foro che segna l'ombelico, lunghi arti e braccia leggermente sollevate. La testa ovoidale, incorniciata da orecchie circolari, presenta un foro centrale per indicare la bocca. I tratti schematici, ridotti alle forme più semplici, rafforzano l'importanza dei motivi geometrici - losanghe, semicerchi, linee - tracciati con pigmenti argillosi ocra su tutto il corpo. Queste statuette, realizzate con fibre vegetali, possono incarnare una varietà di forme - antropomorfe e zoomorfe - e sono quindi essenzialmente legate alla natura. Il culto della fertilità timbu, un ciclo cerimoniale che si svolge ogni cinque-otto anni, aveva la funzione di "ripristinare l'equilibrio ecologico e la fertilità degli esseri umani, dei maiali e della terra". (Pamela J. Stewart e Andrew Strathern, "Timbu wara figures from Pangia, Papua New Guinea", Records of the South Australian Museum, vol. 34, n. 2, "Timbu wara figures from Pangia, Papua New Guinea"). Museum, vol. 34, n. 2, 2001, pagg. 65-77). Un edificio di culto era costruito attorno a un palo centrale di tungi, al quale erano state attaccate delle mandibole di maiale. Il rituale culminava con una danza eseguita dagli uomini intorno al tungi, con le famose effigi timbuwara in testa, prima di spostare il palo. Queste figure in vimini, note come Timbu wara, sono state realizzate nella regione di Pangia, nella regione degli Altipiani meridionali. Periodicamente, a intervalli di cinque-otto anni, il culto dei Timbu faceva parte di un ciclo cerimoniale che prevedeva l'uccisione di diverse centinaia di maiali.Alla fine di questo ciclo, gli uomini danzavano con questi emblemi posti verticalmente sulla testa.Lo scopo di questo culto era quello di ripristinare l'equilibrio ecologico e la fertilità degli esseri umani, dei maiali e delle terre con giardini abbondanti, taro, banane e patate dolci.Dopo il rituale, queste statuette antropomorfe, che si suppone rappresentassero gli spiriti delle donne defunte, venivano conservate nella casa degli uomini, fissate a un palo centrale (tungi) a cui erano appese anche le mandibole dei maiali sacrificati allo spirito del Timbu. Il termine Timbu significa "cielo", quindi il culto potrebbe avere un legame con i mitici "esseri del cielo", considerati importanti nella cosmologia delle Highlands.

Rhombe kaiaimunu, Golfo di Papua Papua Nuova Guinea Legno di palma nero, riflessi di calce Altezza: 47 cm Provenienza: Galleria Lewis Wara, Seattle Galleria Lewis Wara, Seattle Collezione privata, Nevada I rombi Kaiaimunu sono oggetti sacri utilizzati nei rituali e nelle tradizioni delle popolazioni indigene di alcune regioni della Nuova Guinea, in particolare nel delta del fiume Purari. Questi oggetti sono generalmente costituiti da listelli oblunghi di legno, con una corda attaccata a un'estremità - come dimostra il foro nella parte superiore - per farla ruotare rapidamente sul suo asse nell'aria e produrre un suono ovattato. Sulla parte superiore della tavola è raffigurata una figura in altorilievo, i cui contorni sono tratteggiati con linee sinuose, splendidamente evidenziate dalla patina più chiara del legno. I rombi Kaiaimunu erano considerati strumenti per comunicare con gli spiriti, potenti entità incarnate in grandi effigi di vimini che rappresentavano animali mostruosi. Queste effigi erano conservate nelle case cerimoniali e venivano utilizzate in vari rituali e cerimonie, tra cui le iniziazioni maschili e i funerali di uomini importanti. Quando venivano suonati, i rombi emettevano un suono profondo e sinistro, che si riteneva rappresentasse la voce degli spiriti. Venivano utilizzati per invocare queste forze soprannaturali durante rituali specifici e per comunicare con il mondo spirituale. Questi oggetti erano considerati altamente sacri ed erano riservati a un piccolo gruppo di uomini iniziati, responsabili della loro fabbricazione, conservazione e utilizzo nelle cerimonie tradizionali.