VALÉRY (Paul)
Cantico delle colonne. Poesia autografa firmata, [1918-inizio 1919],
2 pagine in-4 (258 x 205 mm), in inchiostro viola, in una moderna cartella nera di mezza marocchina.
Dopo il successo di La Jeune ParqueValéry ha celebrato la forma e la musicalità dell'antica colonna.
Su insistenza di André Breton, Valéry dona la sua poesia
Cantique des colonnes alla nuova rivista
Littérature, che appare nel numero 1 (marzo 1919), dedicato al poeta Léon-Paul Fargue. Ammirato dai giovani dadaisti, il mese successivo viene celebrato nella libreria di Adrienne Monnier da Breton e Gide. Dopo
La Jeune Parque (1917),
Cantique des colonnes rappresenta il ritorno poetico di Valéry. In 18 strofe dal ritmo sostenuto e classico, sviluppa un lirismo al tempo stesso intellettuale e sensuale: "La...
Servi senza ginocchia
Sorrisi senza cifre
La bella davanti a noi
Sente che le sue gambe sono pure.
I nostri antichi giovani
Carne opaca e ombre chiare
Sono orgogliosi delle finezze
Che nascono dai numeri...
Scritto in inchiostro viola, il testo è diviso in due colonne, evocando il titolo, nella prima pagina.
Il manoscritto riporta il testo di questa prima versione, che comprende diverse varianti di punteggiatura e due varianti di parola (cfr.
Œuvres, Pléiade, t. I, p. 116-118 e p. 1650-51). Dopo la pubblicazione in
Littérature, la poesia fu ristampata, con alcune correzioni, nella raccolta
Charmes (1922).